Capitolo 28

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Canzone consigliata: Thinking Out Loud - Ed Sheeran

Sono le 8.
Mi sveglio e vado in bagno a lavarmi.
Oggi nessuna avrà lezione, e poi stasera abbiamo il volo.
Alex e Genn hanno accettato di venire con noi, e ci fa molto piacere.
Gli abbiamo detto di farsi trovare alle 15 davanti camera nostra.
Il volo è fissato per le 17.
Chiara come al solito dorme ancora e io ne approfitto per iniziare a leggere Il Diario Di Anna Frank.
Me lo aveva comprato Alessio quando eravamo andati a fare un giro in centro. Non ho ancora avuto la possibilità di leggerlo,
lo inizio adesso.

Sono circa alla ventesima pagina quando vedo Chiara svegliarsi.
"Buongiorno" le dico
"Buongiorno" mi risponde
"Colazione?"
Si è appena svegliata e già pensa a fare colazione.
"Okay", dico io alzandomi dal letto.
"Quindi alle 15 vengono qui", mi chiede
"Si"
"Okay"
Ci vestiamo ed usciamo.
Facciamo colazione in un bar del campus.
Fa degli ottimi caffè.
Finita la colazione torniamo in camera.
Vogliamo portarci avanti con lo studio, dato che questo weekend avremo poco tempo da dedicargli.

Mangiamo dei panini avanzati del giorno prima, e solo quando sono le 14 iniziamo a prepararci.
Per il volo Chiara si mette un gonna nera con la calzamaglia, un maglione bordeaux e i suoi amati anfibi,
Io indosso un paio di leggins neri, la mia amata giacca di jeans e le mie Vans.
Stranamente decido di truccarmi, ma davvero poco, metto solo un po' di fondotinta e il mascara.
Non mi piace avere tutto quel trucco addosso.
Controllo per l'ultima volta di non aver dimenticato niente, poi mi stendo sul letto e aspetto.
Alle 15 in punto sento bussare alla porta.
Chiara si precipita ad aprire.
"Ciaooo", dice appena apre la porta e nota Gennaro ed Alessio.
"Hey ", dice Genn sorridendole.
Si abbracciano e poi entra Alessio
"Ciao Chiara", le dice Alessio tutto sorridente.
Si abbracciano anche loro e poi entrano in stanza.
Appena vedo Genn venire verso di me mi alzo dal letto.
"Ciao Genn", gli dico
Lui ricambia il saluto e ci abbracciamo.
Poi vedo Alessio che cammina verso di me.
"Allora, contenta che si parte?", dice alzandomi il mento.
Non mi fa neanche rispondere che si fionda sulle mie labbra.
"E dai, contenetevi un po'", dice Genn quando sente lo scrocchio delle nostre lingue che si agganciano.
Noi ridiamo ma non ci stacchiamo.
"Dai lasciali stare", gli dice Chiara.
"Noi andiamo a prendere il permesso in segreteria, cercate di non riprodurvi", dice Genn ridendo.
Alessio gli mostra il suo bellissimo dito medio senza staccarsi dalle mie labbra.
Escono chiudendo la porta.
"Ale lasciami respirare", gli dico staccandomi di pochissimo dalle sue labbra, che ancora sfiorano le mie.
Ridiamo entrambi.
"Le valigie?", chiedo
"Sono in corridoio"
Mi stacco da lui
"Iniziamo a portarle fuori", gli dico prendendo la mia valigia.
Lui annuisce e prende la valigia di Chiara.

"Inizio a caricarle in macchina", dice.
Mi ricorda tanto quando partitvo con i miei genitori in vacanza e mio padre caricava sempre le valigie in macchina per non far fare fatica a me e a mia madre.

È proprio un ragazzo premuroso.

"Aspetta ti do una mano"
"No tranquilla faccio da solo tu aspetta quei due qui"
"Okay"
Si carica le valige in spalla e inizia a scendere le scale.
Dopo due minuti arrivano
"Okay, fammi andare in bagno e poi andiamo", dice Chiara porgendomi i permessi.
Facciamo tutti tappa in bagno, eccetto Alessio che è giù ad aspettarci, poi chiudo la stanza.
Usciamo dal dormitorio e ci dirigiamo verso il parcheggio.
Io mi siedo davanti con Alessio, mentre Genn e Chiara stanno dietro.
Durante il tragitto dal campus all'aeroporto parliamo ed ascoltiamo musica di ogni genere.
Arriviamo con un'ora di anticipo e ci sediamo sulle sedie ad aspettare.

Alle 17 in punto ci imbarchiamo.
"Sarà bello conoscere i tuoi genitori", mi dice Alessio mentre prendiamo posto in aereo.
"Si, sono persone per bene, di sicuro gli piacerai", dico sorridendogli.
"Lo spero"
A mia mamma dirò che Alessio è solo un amico.
Non glielo chiedo ad Alessio, ma sono sicura che per lui vada bene.
D'altronde se stessimo davvero insieme me l'avrebbe chiesto.
Non so in verità cosa siamo.
Ma adesso non ci penso.

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