Prologo

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La mia vita è stata stravolta senza che io potessi fare nulla, come se, scendendo a rotta di collo una grande collina, delle raffiche di vento improvvise ti sferzassero il volto.

E ad averla cambiata, contro ogni aspettativa, sono state delle persone che, almeno nel mio mondo, non sarebbero dovute esistere.

。。。

-Ehilà! Io sono Stella, tu?-

-Samantha... qual buon vento ti porta qui?-

-Vittoria, io dico che dovresti calmarti-

-Sei cresciuto un sacco Alex, lo sai che mi mancava da morire il tuo broncio perenne?-

。。。

Giada entrò piano nel capannone, guardò un po' in giro, con molta cautela salì le vecchie scale arrugginite e mise piede nel salotto della loro base segreta.
Era tutto come tanti anni prima: i divanetti di pelle che Samantha odiava perché non erano per niente carini, la bacheca dove Vittoria appendeva tutte le foto che scattavano.
Giada sorrise e dal vaso di fiori sul tavolino tirò fuori una chiave, che usò per aprire il secondo cassetto della scrivania su cui lei era solita disegnare.

Lì, giaceva un piccolo volume tutto impolverato.
Bianca l'aveva nascosto proprio il giorno prima della propria morte, in modo che nessuno, se non i suoi amici, avesse potuto trovarlo.
La giovane lo prese tra le mani e ci soffiò sopra fino a rendere visibile la scritta che vi era sulla copertina.

"Tokyo ghoul"

Quel piccolo volume li aveva legati in modo indissolubile, un senso di tristezza, nostalgia e impotenza si fece strada in lei.
Ricordava perché quel luogo era tanto magico, non era solo la seconda casa di tutta la sua banda, ma era anche il luogo in cui quelle persone avevano vissuto, prima di essere ospitate a casa sua.

Rimise il fumetto al proprio posto e uscì dalla stanza ma l'occhio le cadde su un piccolo particolare, di cui lei stranamente non si ricordava.
Al piano terra vi erano degli enormi letti a castello e le assi di legno erano piene di disegni e adesivi, ma quella scritta che campeggiava proprio sul suo letto...

。。。

"I Super busters della pace"

-Ehhh?! Ma l'hai presa da Ano Hana! Certo che non hai un minimo di fantasia!-

-Taci Sam! Sul mio letto ci faccio quello che voglio io e poi questo nome è una gran figata!- Bianca s'interpose tra le due.

-Su su, a me sembra un bel nome e poi amiamo tutti gli anime, un piccolo tributo ci sta, non trovi Samantha?- Giada sorrise e abbracciò di getto l'amica dai capelli d'ebano.

-Mi spiace Sam, ma quello che dice Bianca è la legge!-

。。。

Giada girò il viso da una parte all'altra alla ricerca di un oggetto in particolare e lo trovò sul tappeto, accanto ai joystick della console a cui Alex era solito giocare.
Raccolse il pennarello rosso e si mise a scrivere sull'asse di legno, aggiungendo un'altra frase accanto a quella già presente.

"I Super busters della pace saranno amici per sempre"

Soddisfatta posò l'oggetto e raccolse il suo zaino, che aveva lasciato vicino all'entrata.
Appena uscita dal capannone calde lacrime cominciarono a solcarle le guance, nonostante ciò si sforzò di sorridere.

-Addio- sussurrò prima di lasciare per sempre la loro base segreta.

。。。

Quando si era avvicinata a loro, che aveva creduto solo un gruppo di cosplayer, era scattato qualcosa in lei, qualcosa che le aveva fatto capire di essere a casa, di aver ritrovato quel pezzo di se stessa che aveva reso migliore la sua adolescenza

Erano tornati.

-YAAAAA! NON CI POSSO CREDERE! È TROPPO BELLO PER ESSERE VERO!- urlò Stella, saltellando come una molla in mezzo alla strada.

-Stella, sono passati solo cinque anni non cinque secoli- disse Giada con sufficienza, che però non accennava ad allontanarsi più di tanto dai loro accompagnatori.

Uta le diede un pizzicotto.

-La solita nanerottola scorbutica- le sussurrò con aria di rimprovero.

-Come avete fatto a tornare?- chiese Vittoria, un certo investigatore albino sorrise.

-Beh vedi...- Juuzou si mise un dito sulle labbra e guardò altrove.

-Non lo so-

-Ma che cosa ti interessa! Ora sono qui!- urlò Samantha che stava mano nella mano con Ayato.

Erano tornati insieme, tutto sembrava andare bene e non avrebbero più dovuto dirsi addio.
Alex sorrise.

-Sei cresciuta Hinami- la ragazza annuì imbarazzata.

-Anche tu, sei diventato altissimo!- le risate si arrestarono di colpo, una scossa improvvisa del terreno li fece cadere a terra.

-No...- sussurrò Giada appena capì cosa stava succedendo.

-Non voglio- la terra cedette sotto i loro piedi.

-Non voglio che questo mondo cada a pezzi!- le abitazioni attorno a loro cominciarono a crollare uno dopo l'altro, il panico invase le strade, le persone erano troppo spaventate per riuscire a mantenere il sangue freddo.

-Il terremoto- esalò Alex in un soffio prima che l'enorme struttura dietro di loro si sgretolasse sotto il loro occhi, le gambe non accennavano a muoversi, erano tutti troppo spaventati.

-Dobbiamo andarcene da qui!- urlò Yomo, l'unico che aveva mantenuto un po' di calma.

Gli altri, come risvegliati da uno stato di trance, si alzarono e cominciarono a correre verso una meta imprecisa, ma in una città caotica come Tokyo, scampare da un disastro di quella portata non era di certo un'impresa così semplice.
Nishiki rimase indietro, Itori e Alex persero di vista il gruppo e Giada corse a cercarli.

-Proprio adesso che li avevamo ritrovati, proprio adesso che...-

La giovane alzò il viso, giusto in tempo per vedere il tetto della sala giochi sotto cui si era riparata crollare rovinosamente.

Angolo autrice:
TA DAAAAAAAAN!
NON HO IDEA DI COME SIA USCITA L'IDEA DEL TERREMOTO ma dico a te, lettore o lettrice che sei arrivato fin qui e che hai letto il libro precedente, grazie di cuore davvero! :3
Spero di rendere questo sequel il più interessante possibile!
Ryo

𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora