4. Riportiamolo a casa

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-Ma dov'è andata adesso?- sussurrò Uta con la voce impastata dal sonno, era ormai la quinta volta che si alzava per riportare indietro Giada, che si ostinava a stare fuori dallo studio ad osservare il cielo anche se stava crollando dalla stanchezza.

-Giada, torna nel letto- lei scosse il capo, il ragazzo pensò che fosse davvero come accudire una bambina di tre anni.

-Nemmeno... per sogno- disse facendo un grosso sbadiglio.

-Aspetterò qui finché non tornerà- Uta sospirò.

-È troppo debole per lasciarci davvero-

-Sai, ho come la sensazione di aver vissuto questa scena milioni e milioni di volte cinque anni fa-

-Lo so che sono una rompiscatole, ti ho detto di lasciarmi perdere ma tu insisti- Uta sospirò.

-Hai dimenticato di dire che sei anche una mocciosa misantropa e con poco autocontrollo- Giada arrossì vistosamente e per nasconderlo si limitò a tirarsi il collo del pigiama fin sopra il naso.

-Ma che stupido che sei, oh- il ragazzo annuì, totalmente d'accordo.

-Siamo fatti per stare insieme, vedi?-

Ma c'era qualcosa che non andava, Giada non avrebbe mai reagito in quel modo, come minimo si sarebbe alzata in piedi e avrebbe cominciato a picchiarlo.
Uta capì che doveva solo aspettare, che il tempo avrebbe alleviato il dolore causato dalla mancanza di Vittoria.
Si avvicinò alla ragazza e la prese in braccio.

-Vedi che mi tocca fare- Giada non fece nulla, non si mosse proprio, era come se l'abbandono di Vittoria l'avesse spenta del tutto.
Una volta adagiata sul letto l'albina si addormentò subito, prima che Uta uscisse dalla stanza sentì qualcosa.

-Fammi svegliare la mattina con Vittoria accanto a me, per piacere- il ghoul se ne andò in silenzio senza dire nulla, sapeva bene che avrebbe solo peggiorato la situazione.

Il giorno seguente sembrò cominciare nel migliore dei modi invece.

Più o meno.

Giada aprì piano gli occhi, si mise a sedere e osservò le condizioni del suo letto: un vero e proprio campo da guerra.

-Quello come ci è finito lì?- si chiese mentre guardava perplessa il cuscino che minacciava di cadere dal davanzale della finestra, girò il viso e sul comodino trovò un biglietto.

"'Giorno sonnambula"

Giada ringhiò e continuò a leggere.

"Degnati di scendere dal letto e andare a vedere cosa c'è sul tavolo al piano di sotto, sono sicuro che mi ringrazierai. Ah... dovresti smetterla di mangiare schifezze, ieri per riportarti nel letto mi sono rotto la schiena.
Uta♡"

-M-m-m-mi p-p-p... MI PRENDI IN GIROOOOO?!- urlò la ragazza buttando per aria le coperte e alzandosi in piedi sul materasso.

-LURIDO INFAME APPENA TORNI TI STRAPPO TUTTA LA FERRAGLIA CHE HAI SU QUELLA MALEDETTA FACCIA!- scese dal letto e corse al piano di sotto per vedere ciò che le aveva portato, sentì un odore buonissimo invaderle le narici nonostante il regalo di Uta fosse dall'altro lato della stanza.

-Non ci credo...- sussurrò con la bava alla bocca, aprì il sacchetto che vi era sul tavolino e i suoi occhi si illuminarono.

-Mi verrebbe da urlare un "TRES BIEN" ma mi tratterrò- disse in estasi.

Nel sacchetto di carta c'era un cornetto.
Un delizioso e caldo cornetto che stava aspettando solo di essere mangiato.

-Che abbia indovinato anche il mio gusto preferito?- restò davvero sorpresa quando, addentandone un pezzo, scoprì che era ai frutti di bosco.

-Uh, com'è possibile? Come faceva a sapere che quelli al cioccolato non sono i miei preferiti?! È uno stalker non c'è altra spiegaz- il suo sguardo s'incupì nuovamente quando pensò a Vittoria.
A renderla triste non era tanto la lontananza dell'amica, bensì le parole che aveva pronunciato la sera prima.

-Così non le piaceva ballare...- anche lei all'inizio sembrava scettica, ma pian piano scoprì che il ballo riusciva ad appassionarla più del disegno, anche perché riuscì a coinvolgere Vittoria e stranamente, Alex.

-Era il nostro lavoro- disse digrignando i denti, all'improvviso la porta si spalancò.

-RYO-CHAN!- urlò Stella, lei alzò lo sguardo.

-Che succede?- la ragazza cominciò a gesticolare come se fosse impazzita e alla fine cadde sul pavimento stremata.

-Ti sei chiesta-

-Cosa?-

-In quale momento siamo finiti precisamente Ryo-chan?! Tu sai in quale cavolo di momento siamo arrivate?!- urlò la bionda scuotendola violentemente per le spalle.

-NO NON LO SO!-

-KANEKI DOVREBBE APPENA AVER LASCIATO L'ANTEIKU! SAI CHE VUOL DIRE?!-

-TI RIPETO CHE NON LO S-... aspetta- l'albina ragionò un attimo, poi sorrise felicissima.

-Ci sbarazzeremo di Ayato finalmente? È questo che vuoi dire?- chiese euforica, Stella fece di no.

-LUI È ANCORA VIVO RYO-CHAN!-

-MA LUI CHI?!- la ragazza la guardò indignata.

-INSOMMA RYO-CHAN CONNETTI IL CERVELLO!- non si sa come e nemmeno in quanto tempo, Giada fu brutalmente trascinata all'Anteiku mentre il cornetto era ancora lì sul tavolino e sembrava salutarla con aria affranta.

-DEVO ANCORA FARE COLAZIONEEE!- Touka sospirò nel vedere la scena, ma un piccolo sorriso divertito fiorì lo stesso sul suo volto.

-Stella, gliel'hai detto?- chiese Alex scendendo le scale.

-Siamo capitati nel bel mezzo della battaglia di Aogiri, presto qui si scatenerà l'inferno, ma c'è qualcuno che possiamo salvare prima che ciò accada- a quel punto Giada capì, istintivamente guardò Kaneki e sorrise dolcemente.

-Riportiamolo a casa-

Angolo autrice:
Quanti feels che mi provoca la frase qui sopra c___c
Ryo

𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora