-Cammina Mocha non ti fermare, loro aspettano solo che tu lo faccia- Mocha era una quindicenne come tante all'epoca, conduceva un'esistenza pressocché normale, almeno fino a quando non fu presa di mira da un gruppo di ragazzi che avevano cominciato a seguirla come fossero la sua ombra.
Il problema era andato avanti per settimane e la ragazza non aveva mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno.
Era appena uscita da scuola e stava camminando per Akihabara, quando notò una folla di persone sul lato della strada.
Si fece spazio e rimase a bocca aperta.
-Sono... sono bellissimi- fu questa la prima cosa che riuscì a dire Mocha quando vide quei tre ragazzi ballare.
Quando dopo pochi minuti, la canzone finì, tutti tornarono alle proprie faccende e lei ne approfittò per avvicinarsi a loro.
-Mamma mia come sono stanca! Andiamo a prenderci un gelato dai, paga Ale-... tu chi saresti?- la ragazza al centro, con dei particolari occhi bicolore, la guardò storto.
-Ah io... mi chiamo Mocha, vi ho visti ballare e siete bravissimi...- disse imbarazzata, il giovane biondo sorrise lievemente.
-Grazie Mocha... in ogni caso io mi chiamo Alessandro, ma chiamami Kiro mi raccomando!-
-Io sono Vittoria alias Mizuki!- esclamò la ragazza mora.
-E io Giada, ma se non mi chiami Hisui sono guai, bambolina- Mocha spalancò gli occhi.
-Siete italiani! Oddio che forza!- e proprio in quel momento, Giada notò quei ragazzi nascosti dietro di loro, che non accennavano a staccare gli occhi da Mocha.
-Ti faccio una proposta, unisciti al nostro gruppo- si avvicinò all'orecchio della castana e ghignò.
-E quei seccatori non daranno più fastidio- Vittoria cominciò a ridere sotto i baffi, ricordandosi che da bambina, Giada l'aveva salvata nello stesso modo.
Mocha fu percorsa da un brivido di terrore, ma immediatamente tornò a sorridere come se niente fosse.
-Uhm... non capisco proprio di cosa tu stia parlando! Comunque devo tornare a casa, ci vediamo!- e corse via, lasciando i tre con un sorrisetto stampato sulle labbra.
-Tornerà da noi- disse Alex.
-Poco ma sicuro-
。。。
-Come ha fatto ad accorgersene?! Adesso prenderanno di mira anche loro che non c'entrano niente- Mocha fece per prendere le chiavi di casa, ma queste le caddero di mano.
"Non puoi scappare"
"Siamo dietro di te"
"Prenderemo anche le loro vite" tutte quelle frasi erano scritte sul muro di casa con della vernice rossa, la ragazza si girò spaventata, ma dietro di lei non c'era anima viva.
Cercò più volte di trovare la chiave del portoncino, ma le mani le tremavano e il panico si era impossessato di lei.
Sentì un rumore.
-BASTA LASCIATEMI IN PACE!!!-dietro di lei, Giada, Alex e Vittoria erano seduti sui corpi dei quattro ragazzi che da settimane la tormentavano.
-Fatti una camomilla oh!- urlò l'albina.
-Da quanto tempo questa gentaglia ti dava fastidio?- chiese Vittoria con un'espressione raccapricciante in viso e il bello era che stava seduta comodamente su uno degli stalker, con le gambe accavallate e le mani sulla testa della "vittima".
Prontamente Giada tirò fuori dalla tasca una barretta di cioccolato fondente.
-Unisciti a noi- disse con un ghigno, Mocha sorrise e cominciò a piangere senza riuscire più a fermarsi.
-V-va bene-
。。。
I ragazzi erano totalmente impazziti.
Questo era ciò che Touka pensava da quando si erano messi a cercare una pozione che li avrebbe fatti tornare a casa, neanche fossero in una favola.
-Ma dico, ci credete sul serio?!- urlò la ragazza allargando le braccia, Alex alzò appena la testa e annuì, poi tornò a guardare sotto i mobili dell'Anteiku.
-Uffa che seccatura- borbottò lei mettendosi le mani suo fianchi, Yoshimura sorrise e le poggiò una mano sulla spalla.
-Tentar non nuoce, non credi anche tu Touka-chan?-
-Mh... forse-
-Vicky-chan, trovato nulla?- la mora, dall'altro lato del telefono, sospirò esausta.
-Niente di niente, ho messo a soqquadro la CCG e non c'è traccia di questa fantomatica bottiglietta... però dai... Mocha e Cion sono giovani, hanno fantasia da vendere e ciò che stiamo facendo potrebbe essere inutile- Touka strappò il cellulare dalle mani di Stella e cominciò ad urlare come una dannata.
-TENTAR NON NUOCE! ADESSO MUOVITI E VEDI DI TROVARE QUESTA BOTTIGLIETTA, SCANSAFATICHE!- e chiuse la chiamata, mentre Yoshimura ridacchiava sommessamente.
Intanto Samantha era a telefono con Giada.
-Allora sentimi! Ho tolto tutte maschere dalle pareti e non c'è nient'altro oltre alla polvere!-
-Ryo-chann perfavore- l'albina sbuffò.
-Sammy ti ricordo che non sono Dio sceso in terra. Comunque vedrò di trovare una soluzione, ci sentiamo dopo- e dopo quella chiamata, Samantha non riusciva più a smettere di sorridere.
-Mi ha chiamato Sammy, che carina- Mocha e Cion nel frattempo, stavano girando tutta Tokyo.
。。。
-LE CRÊPE LE CRÊPE LE CRÊPE! CION PRENDI IL PORTAFOGLI VELOCE!-
-MA NEMMENO MORTO E ADESSO MUOVITI MOCCIOSA!- il rosso la prese per mano e la trascinò via, senza smettere di guardarsi in giro.
-Se è davvero come dici tu, su questa boccetta dovrebbe esserci scritto "Bevimi", dico bene?- chiese la ragazza, Cion annuì.
-E se non la troviamo resteremo qui vero?-
-SÌ MOCHA! SÌ!- la castana si morse il labbro per evitare di scoppiare a piangere, o Cion l'avrebbe presa per pazza.
-Non ci voglio tornare lì- disse con la voce che le tremava.
-L-loro potrebbero tormentarmi ancora- istintivamente il ragazzo si avvicinò a lei e le fece poggiare la testa sulla propria spalla.
-Finché ci saremo noi possono anche scordarsi di te Mocha- solo in quel momento Cion si rese conto dell'amara verità.
Nessuno voleva tornare alla vita di prima.
.・*:。✰La tana di Ryo!.・*:。✰
Uff, ma quali sette capitoli, qui ce ne scappano al massimo altri tre >^>
Ryo☆
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𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭
Fanfiction𝙖𝙘𝙖𝙩𝙖𝙡𝙚𝙥𝙨𝙮 (n.) the impossibility of comprehending the universe; the belief that human knowledge can never have true certainty. • • • -𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘯𝘰...