3. Dimenticati di lei

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-S-signor Yos-

-RYO-CHAAAAAN! ASSAGGIA QUESTI PANINI DAI!- le urlò Juuzou in piedi sulla sedia, intento a sventolare i sandwich per aria, Giada lo guardò un attimo poi il suo sguardo si posò di nuovo sull'anziano.

-Tu devi essere Giada non è così? I ragazzi mi hanno parlato spesso di te e so anche che devo chiamarti Ryo, vero?- disse Yoshimura senza smettere di sorridere, la ragazza annuì imbarazzata.

Alex sorrise sollevato, il fatto che nessuno si fosse dimenticato di loro, che avessero raccontanto ogni minimo dettaglio a chi era rimasto nel proprio mondo lo riempiva di felicità.

-Chissà com'è il caffè dell'Anteiku!- esclamò Samantha, Irimi le sorrise e poggiò sul loro tavolo alcune tazze di caffè, stessa cosa fece Koma.

-Ryo-chan, assaggia i panini, sono buoni- ripeté Juuzou per l'ennesima volta, Giada si girò infastidita.

-Juuzou ti ho det-... Juuzou?- l'albino stava fermo sulla sua sedia a fissarla, con i gomiti poggiati sul tavolo e il panino saldamente stretto in mano.

-Che cosa ti succede?- gli chiese preoccupata Vittoria, lui si alzò.

-Signori, era tutto squisito grazie mille!- esclamò, poggiò sul tavolo tutto ciò che aveva in mano e sorrise.

-Ma adesso devo proprio andare, il signor Shinohara mi starà sicuramente aspettando!- la mora spalancò gli occhi.

Lui era un investigatore, se l'era del tutto scordato, si alzò in piedi di scatto.

-Juuzou aspetta!- ma il ragazzo fece finta di non sentirla, aprì la porta e uscì dal bar fischiettando.

-Chissà se ci incontreremo ancora? Magari quando saremo faccia a faccia cercheremo sicuramente di ucciderci, bye byeee!- con quella frase Juuzou si allontanò dall'Anteiku, diretto sicuramente verso la sede della CCG. Hinami guardò Vittoria.

-Sorellona, sta andando in quel posto... quello da cui hai detto di scappare?- lei annuì.

-Ma che illusa, è pur sempre un nemico dei ghoul. Che cosa devo fare adesso? Cosa... dobbiamo fare?- Giada si alzò infuriata.

-Lo riporteremo indietro mi pare ovvio!- Nishiki la bloccò con un gesto della mano.

-Lui è un nostro nemico, è un pericolo per noi devi capirlo, quindi è giusto che se ne vada, riguardo a te- si aggiustò gli occhiali e guardò Vittoria.

-Che cosa farai? Lo seguirai o resterai insieme ai tuoi amici?-

Irimi le poggiò una mano sulla spalla.

-Hai tutto il tempo per decidere, stai tranquilla- la ragazza guardò attraverso il vetro, l'albino che si allontanava sempre di più.
Era stata lasciata indietro ancora una volta.

-Vi ospiteremo qui finché ne avrete bisogno. Touka, potresti mostrare loro il piano di sopra?- la ragazza annuì ma Giada scosse il capo e sorrise.

-Non si preoccupi per me, ho già un posto dove dormire!- Uta la guardò curioso.

-Davvero?- lei ghignò.

-Davvero-

。。。

-R-Ryo stai ferma! Non svuotarmi i cassetti insomma! Posa quelle cose che mi servono! Come farò a costruire le mie maschere?! Cosa vuoi fare? No no no, le coperte te le darò io non strappare le tende!... GIADA!- la ragazza, intenta a girare come una trottola sullo sgabello di Uta si fermò.

-Che c'è?- il ghoul indicò esasperato il piano di sopra.

-Ora io... vado a preparare la tua stanza... tu... non toccare niente... intesi?- disse con il fiatone, lei annuì, ma appena Uta se ne fu andato cominciò a togliere una a una le maschere presenti sul muro.

-Ma guarda questa che figata! Certo che per essere un idiota è bravo oh!-

-GUARDA CHE TI SENTO!-

-MA SE SEI UN IDIOTA NON POSSO FARCI NIENTE!- poi prese la giacca che poco prima aveva buttato sul bancone e uscì.

Era proprio curiosa di vedere Tokyo sotto le stelle.

-Uta esco un secondo, non fare casini!- il ghoul si affacciò dall'altra stanza.

-Hai anche il coraggio di darmi raccomandazioni?!- Giada lo ignorò e chiuse la porta, cominciando a salire i gradini che l'avrebbero portata all'uscita del vicolo, sentendo dei passi si fermò.

-Un ghoul?- si affacciò con cautela.

-V-Vittoria?!- spalancò gli occhi sconvolta ma non fece nulla, non corse dall'amica, rimase ferma a guardare dove stava andando, la mora non aveva nulla con sé e camminava per la strada alzando di tanto in tanto il viso, per osservare i palazzi.

Giada si accorse di non essere l'unica a spiarla, poco lontano scorse Stella, Samantha, Alex, Nishiki e Touka ammassati l'uno sopra l'altro a seguire con lo sguardo tutti i movimenti di Vittoria, questa si mise a ridere.

-Me ne vado, non ha senso restare qui, almeno se entrassi a far parte della CCG potrei combinare qualcosa di buono nella vita, come volevano i miei genitori-

-Sei una ballerima eccezionale perché devi abbandonare tutto?!- sussurrò Giada stringendo i pugni.

-Qui nessuno mi conosce, mi sento fuori luogo, io sono diventata ciò che sono adesso solo per...- guardò il cielo stellato.

-Seguire te Giada, non volevo rimanere da sola di nuovo, ma ciò non vuol dire che ballare non mi piaccia, tutte quelle persone che venivano a vederci mi riempiva il cuore di gioia! Ci rivedremo, magari un giorno su un campo di battaglia- disse ripetendo le stesse parole di Juuzou, si calò il cappuccio sugli occhi e cominciò ad allontanarsi sempre di più, Stella deglutì a fatica.

-N-Non la fermiamo?!-

-No Stella, anche tu sai dove sta andando no?- disse Touka.

-Sta seguendo i suoi sogni e ciò vale a dire il ragazzo che ama- Giada ringhiò e uscì allo scoperto.

-EHI ROSSA!- Vittoria si girò e confusa guardò i suoi capelli che ormai non erano più color del fuoco.

-D-dici a me?-

-Esatto proprio a te!- l'albina ghignò.

-FATTI VALERE IN MODO DA RICEVERE UN BEL QUINQUE INTESI?!- Vittoria restò di sasso, spalancò la bocca per parlare ma le parole si dissolsero nell'aria.

-Ci vediamo- disse Giada stringendosi nel giubbotto e tornando verso lo studio di Uta, i quattro nascosti dall'altro lato della strada cercarono di trattenere Samantha dal saltare addosso all'amica che pian piano sparì dalla loro vista.

-Sam- disse Giada dando le spalle ai suoi amici.

-Dimenticati di lei- quelle parole provocarono una fitta al cuore perfino ad Alex.

-Ora è una nostra nemica- disse la ragazza, in quel momento Uta sbucò dalla porta.

-Ryo?-

-Arrivo, scemo- quando Giada se ne fu andata, Stella poté sfogarsi.

-DANNAZIONE DANNAZIONE DANNAZIONE! PERCHÉ A NOI? PERCHÉ?!- Nishiki sbuffò e anche lui cominciò a tornare verso la propria casa.

-Se dovesse capitarmi di incontrarla, la ucciderò senza pietà-

-MA NON HAI UN CUORE NISHIKI?!- urlò Touka infuriata, il castano alzò una mano in segno di saluto.

-Non posso trattenermi, Kimi mi sta aspettando-

Angolo autrice:
Non vedo l'ora di scrivere il prossimo capitolo! Ho tantissime idee~~ EwE
Ryo

𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora