17. Non so che farmene di un ragazzino

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Lo specchio di casa mia doveva essere una specie di varco, Ryomoku deve averlo scoperto per caso e dato che noi non condividiamo i ricordi... non ho potuto fare niente per impedirgli di dare il via ad una catena di disastri.

È veramente insopportabile quella...

。。。

-Non puoi fregarmi ancora, sei un ragazzo italiano e Yoh NON È UN NOME ITALIANO- disse Giada alzando sempre di più la voce, il moro sogghignò.

-Vecchia befana non ti dirò mai il mio vero nome!- urlò ridendo sguaiatamente, all'appellativo "befana" Giada si alzò in piedi pronta per dargliele di santa ragione.

-Come mi hai chiamato moccioso?!-

-Vecchia befaaaaana!- ripeté Yoh, l'albina si scroccò le ossa del collo e delle dita, subito dopo gli saltò addosso e, con grande stupore da parte dell'altro, cominciò ad arruffargli tutti i capelli.

-MA CHE STAI FACENDO?!-

-Hai un visetto troppo carino per poterlo prendere a schiaf- la ragazza si ammutolì di colpo e diventò rossissima, così come Yoh, che tentò di celare l'imbarazzo con un ghigno.

-Sapevo di essere un gran figo ma non così tanto da attirare le befane!-

-STAI ZITTO!- urlò Giada ancora più imbarazzata.

Ciò da cui era attratta veramente l'albina erano gli occhi verdi del ragazzo, colore per il quale aveva sempre avuto un debole e che le ricordavano una certa persona.

-Zitto e dimmi come ti chiami- ritentò, si portò le ginocchia al petto e attese una risposta.

-Milo- Giada si girò stupefatta.

-Mi chiamo Milo, contenta ora?- disse il moro arrossendo, lei sorrise intenerita.

-Devo dire che hai proprio un bel nome, se non fosse per quegli occhi...- disse con una punta di nostalgia.

-Mi ricordano molto quelli di mio padre- anzi, forse era L'UNICA cosa che ricordava di suo padre.

-È successo qualcosa tra te e lui?- ma cos'era quell'atteggiamento da "vecchio amico"?

-Se n'è andato quando ero piccola, a dire il vero non ricordo molto di lui, so solo che ha fatto soffrire mia madre... l'unico ricordo vivido che mi rimane sono gli occhi verdi e i capelli neri come il carbone, nulla di più... chissà che fine ha fatto...- Yoh spalancò gli occhi, un ricordo gli guizzò nella mente e guardò sbalordito la ragazza accanto a lui, la osservò a lungo, si soffermò su ogni singolo particolare del suo viso, dagli occhi grandi e vivi alle labbra rosee, guardò poi i capelli.

-Qual è il tuo colore naturale di capelli?!- esclamò prendendola per le spalle.

-C-castano scuro- disse Giada confusa.

Yoh estrasse dalla tasca della giacca una piccola foto, tenuta insieme da tantissimi pezzi di scotch.
Fece saettare lo sguardo dall'oggetto alla ragazza finché i suoi dubbi non furono confermati.

Giada non stava parlando solo del suo di padre.

-S-senti... posso sapere come fai di cognome?- la ragazza sbuffò infastidita.

-NO! Se c'è una cosa che odio è proprio il mio co-

-Ti prego!- la supplicò Yoh congiungendo le mani, Giada lo guardò a lungo, poi rispose.

-D-De-

-Gregorio- dissero all'unisono, solo che Yoh stava sorridendo, mentre Giada, beh, lei stava per prenderlo a botte sul serio quella volta.

-MA CHE SEI UNO STALKER PERCASO?! COME CAVOLO FAI A SAPERE IL MIO COGNOME?!- urlò arrabbiata come non mai, il moro riprese in mano la foto di prima e gliela mostrò.

Era lei.
All'età di cinque anni.

-Me l'ha data papà, mi parlava spesso di te e sperava tanto che noi due potessimo incontrarci- all'altra ci volle un po' per elaborare la frase del ragazzo, quando capì, si scatenò il putiferio.

Giada spalancò sempre di più la bocca, fino a quando quei versi strozzati si trasformarono in un grido disumano.

-T-t-t-t-tu vorresti dire che... IO DETESTO GLI SCHERZI BRUTTO RIMBECILLITO!!!- Yoh rise di gusto e dopo aver preso coraggio le tese la mano.

-Mi chiamo Milo De Gregorio, abbiamo madri diverse, ma lo stesso padre... sorellona- Giada rimase pietrificata.

Non sapeva davvero cosa fare, non riusciva a muoversi né tantomeno pronunciare parole di senso compiuto, l'unico pensiero che riuscì a formulare fu: "mio padre ci ha lasciate per poi risposarsi con un'altra donna e fare un secondo figlio"

-Tu...- quella volta che Giada picchiò Alex, fu etichettata come "violenta", quando diede uno schiaffo a Stella, tutti la guardarono male per settimane, quando fece svenire Uta, le fecero una ramanzina infinita...

... e pensare che non aveva mai usato tutta la forza che aveva in corpo.

-Voglio vederti sparire- alzò il viso e lo incenerì con lo sguardo, come volesse ucciderlo all'istante.

-NELLE TUE VENE SCORRE LO STESSO SANGUE DI QUEL LURIDO BUGIARDO! TU APPARTIENI ALLA SUA STESSA MALEDETTA RAZZA!- urlò afferrandolo per il collo della maglia.

-E SAI UNA COSA?! TI CREDO! MI FIDO DI TE! SO BENISSIMO CHE SEI IL MIO FRATELLASTRO PERCHÉ QUEL FARABUTTO SAREBBE CAPACE DI UNA COSA SIMILE! E COME PUOI DIRE CHE MI PENSAVA SEMPRE?! ALLORA PERCHÉ SE N'È ANDATO?! ESIGO UNA RISPOSTA MILO!- quando finì, persino Yoh aveva il respiro pesante e guardava spaventato la sorella maggiore.

-T-ti è tanto difficile accettarmi come parte d-della tua famiglia?- Giada digrignò i denti e gli sferrò un pugno in pieno volto, facendolo finire sull'asfalto.

-SÌ! DETESTO L'IDEA CHE CI SIA QUALCUN ALTRO PARTE DELLA SUA SPORCA RAZZA! MI DA FASTIDIO LA TUA STESSA ESISTENZA! MI IRRITI LO CAPISCI?!-

-M-mi dispiace- oh no,dannazione stava piangendo come un bambino! Cosa mai poteva fare per farlo smettere?

-Sorellona-

-Non chiamarmi così- sussurrò a denti stretti.

-E comunque scordati che mi occupi di te! Anche se non sembra sono una donna adulta e non so che farmene di un ragazzino! Anzi, dimenticami che è me- un rumore attirò l'attenzione di entrambi, si girarono e videro Yomo, in piedi dietro di loro.

-Scommetto che hai sentito tutto- lui annuì.

-C'è una cosa che voglio verificare- si tolse la giacca e guardò Yoh.

-Fatti sotto-

.・*:。✰La tana di Ryo!.・*:。✰
Eh vabbè, cose che capitano no? c:
Tanto sono fratellastri.
Ryo☆

𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora