La porta davanti a lei sembrava sfidarla: era come se le stesse chiedendo di aprirla, ma al contempo avvertiva che, una volta aperta, non avrebbe trovato ciò che si aspettava.
-Devi parlare con la porta ancora per molto?-
-Oh dear Ryo, a volte mi fai quasi paura!- Giada si girò verso i due uomini, i quali si spaventarono vedendola bianca come un cadavere.
-Avanti entriamo, non verremo mangiati da un negozio di maschere- disse sbrigativo Yomo, ma la ragazza ancora non riusciva a crederci.
-È davanti a me... il luogo che... HO SEMPRE VOLUTO VISITAREEEEE!!!- abbassò di scatto la maniglia ed entrò come una saetta.
Presa dall'euforia cominciò a girare per il negozio, osservando attentamente tutte le maschere presenti al suo interno.-Che bello...- sussurrò esterefatta.
Si avvicinò al bancone e prese tra le mani il quaderno di Uta, dove vi erano tutti gli schizzi delle maschere da lui costruite.-SONO TROPPO BELLE WAAAAAH!- Tsukiyama però continuava a tenere il telefono di Giada in mano, ignorando dall'altro lato, le urla di Alex.
-OH MA CHE CAVOLO SUCCEDE?! GIADA CI SEI?!- Yomo si avvicinò al viso l'oggetto.
-Siamo nel negozio di Uta e di' a quei due che se non si comportano bene se la vedranno con me- poco prima che Alex attaccasse si sentì un urlo.
-AYATO SMETTILA!-
-Staranno bene- sussurrò Giada, poi si mise a ridere.
-Ma non è strano? Prima mi ritrovo voi due e Uta come professori e cinque anni dopo siamo noi a finire nel vostro mondo! Quando morirò potrò urlare al mondo intero di aver vissuto una bella vita!-
-Quindi non mi sbagliavo, siamo tornati a casa- a giudicare dalla faccia di Tsukiyama, che osservava il disegno della propria maschera con una faccia da maniaco, Yomo dedusse di aver centrato la risposta.
-Oh God, se penso che quel ghoul così poco raffinato sia un tale genio mi vengono i brividi!- Yomo e Giada si girarono di scatto, ma mentre l'uomo si limitò a guardarlo torvo, la ragazza gli saltò addosso e lo buttò per terra.
-Di chi stai parlando maledetto Gourmet?! Abbi il coraggio di dirlo!- Tsukiyama si ammutolì e aspettò che si fosse calmata, cosa che non sarebbe successa molto facilmente se non fosse intervenuto Yomo.
-Giada, non l'avrei mai detto ma ci serve vivo- disse l'uomo prendendola da dietro e lasciando al Gourmet il tempo di alzarsi.
-Giada? Vedo che si è dimenticato del nostro patto, anche se non sono più una sua allieva, anche se ho cambiato nome, lei non deve chiamarmi così... sensei- con quella frase, tutti e due aprirono gli occhi dinanzi alla realtà: quei ragazzini sconsiderati e fuori di testa erano cresciuti, avevano cambiato città, nome e si erano costruiti il loro futuro da soli, ma tutti quanti si rifiutavano di lasciar andare i ricordi del passato.
-R-Ryomo-
-Ma no ma no! Ryomoku è acqua passata ormai! Ryo basta è avanza!- Tsukiyama sorrise.
-Non mi scorderò mai dei tuoi magnifici detersivi little Ryo!- la ragazza fece un grosso ghigno.
-Bene, dobbiamo trovare gli altri!- Yomo la guardò per un attimo, solo dopo si decise a parlare.
-Se percaso il Gourmet dovesse sparire dalla circolazione sappi che dirò a tutti che sei stata tu la colpevole- Giada scosse il capo.
-Adesso che siamo nel vostro mondo... far sparire il Gourmet significherebbe firmare la propria condanna a morte- il telefono di Giada squillò per la seconda volta.
-RYO-CHAN!- la ragazza roteò gli occhi.
-Che c'è Hoshi?-
-Ma non chiamarmi Hoshi! Non puoi immaginare dove mi trovo!-
-Dove ti trovi?- chiese annoiata, a risponderle fu Nishiki.
-Stiamo bevendo caffè!-
-E i panini fono buoniffimi!- urlò Juuzou con la bocca piena, Yomo spalancò gli occhi e le strappò il cellulare di mano, anche a Tsukiyama la descrizione del luogo non era nuova.
-Signor Yoshimura! Signor Yoshimura!- Il volto di Giada si illuminò e interruppe subito la chiamata, noncurante dello sguardo di Yomo che sembrava volerla bruciare viva, cominciò a digitare velocemente il numero di tutti i suoi amici, uno per uno e mandò loro lo stesso messaggio.
"Ci vediamo all'Ainteiku"
。。。
-VITTORIAAA! VITTORIA SIAMO QUI!- urlò Stella, sbracciandosi a più non posso per farsi vedere dalla ragazza, subito dopo arrivò Samantha seguita da Kaneki e Itori, il primo era pallido in viso.
-Kaneki, tutto bene?- chiese preoccupata la sua ragazza, lui annuì.
-È... è solo stanchezza tutto qui- una volta insieme, Giada aprì la porta del bar, ad accoglierli fu un uomo abbastanza anziano che sorrideva calorosamente a tutti i presenti.
-Siate i benvenuti all'Anteiku-
Angolo autrice:
vi prometto che dal prossima capitolo le cose inizieranno a farsi molto più movimentateee Q_Q *fuggysce in Alaska*
Ryo
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𝘓𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘳𝘪𝘤𝘦 𝘥𝘪 𝘮𝘢𝘴𝘤𝘩𝘦𝘳𝘦 2 | 𝘛𝘰𝘬𝘺𝘰 𝘨𝘩𝘰𝘶𝘭
Fanfiction𝙖𝙘𝙖𝙩𝙖𝙡𝙚𝙥𝙨𝙮 (n.) the impossibility of comprehending the universe; the belief that human knowledge can never have true certainty. • • • -𝘈𝘣𝘣𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘨𝘪𝘰𝘤𝘢𝘵𝘰 𝘢 𝘯𝘢𝘴𝘤𝘰𝘯𝘥𝘪𝘯𝘰...