LA SCOMMESSA

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La mattina dopo mi alzai alle 9 e andai a chiamare Jon che stava ancora nel pieno del sonno.
I miei genitori non c'erano perché erano entrambi a lavoro così decisi di portare Jonathan al centro di Napoli per fargli respirare l'atmosfera italiana.
Fu davvero divertente vederlo spaesato in mezzo a tanta gente, che osservava ogni minimo particolare e che cercava di capire cosa dicesse la folla che parlava in dialetto

"Adesso ti farò mangiare la pizza napoletana" esclamai tirandolo con me in una pizzeria molto conosciuto.
Appena entrammo tantissimi ragazzi ci riconobbero e passammo quasi mezz'ora a fare foto con tutti.
Finalmente ci liberammo così prendemmo posto in un tavolino apportato e ordinammo due margherite
"È fantastica!" Disse mentre la terminò voracemente
"Lo so" risposi sorridendo per poi scoppiare a ridere fragorosamente quando si sporcò tutta la maglia e la bocca.

"Sei un disastro" esclamai dandogli una mano a pulirsi
"Grazie mille eh" controbatté ridendo anche lui.

Passammo altri due giornate fantastiche e il nostro ultimo giorno di permanenza lo passammo a Milano ospiti di Sky sport per commentare smack down.

I due telecronisti furono davvero simpatici e mi fecero tornare in mente tutti gli anni passati a sentire i loro commenti e le loro battute. 
Registrammo la puntata e Jon spesso mi chiedeva di tradurgli cosa stessero dicendo dato che parlavano molto veloce.
"Allora io sono Michele e lui Luca, Jonathan tu già ci conosci perché ci siamo visti nel Wrestelmania dell'anno scorso quando ti intervistammo, tu Alex sei nuova del circuito e sappi che ci piaci molto" dissero facendomi sorridere
"Mi fa molto piacere, come va qui?" Chiesi mentre Jon mi cinse la vita con il suo braccio.

Non comprendevo il motivo del suo gesto, sarà stata una cosa istintiva ma non mi dava fastidio quindi non dissi nulla
"A meraviglia, sentite ragazzi noi vi guardiamo sempre e vedendo Alex spesso con la maglia di Dean Ambrose e il tuo intervento nel suo mach ci siamo chiesi se foste fidanzati" domandarono, ormai era diventata il quesito più quotato di tutti
"No il nostro è un bel rapporto ma solo di amicizia" risposi anche se non ci credevo per nulla, insomma due amici non fanno ciò che abbiamo fatto noi...

La telecronaca andò benissimo e dopo aver lasciato la stazione di Sky ci recammo in aeroporto dove prendemmo il volo per il New Orleans dove si sarebbe svolto il prossimo raw.

Appena arrivammo ci recammo presso l'hotel che aveva già pronte le chiavi delle nostre stanze e le valige che avevamo lasciato nel posto precedente.

"Hey Alex come è andato il viaggio?" Chiese Randy quando lo incontrammo nel corridoio
"Benissimo avevo proprio voglia di rivedere la mia famiglia" risposi sorridendogli notando nuovamente l'espressione di Jon incupirsi.

Perché gli dava fastidio che io parlassi con qualcun altro?

"Va bene dai, io vado a dormire ciao Randy" lo salutai per poi andare via.
Andai in camera senza dire nulla a Jonathan, semplicemente non avevo voglia di parlare.

Dopo poco sentii bussare
"Che vuoi?" Chiesi aprendo la porta sicura di sapere già chi fosse stato
"Perché non mi dici neanche buonanotte?" Controbatté alzando un sopracciglio
"Non ne avevo voglia" risposi con aria superiore
"Non fare l'acida "affermò infastidito
"E tu non fare il fidanzato geloso" dissi alterata
"Non lo faccio" rispose velocemente avvicinandosi sempre di più
"Sì che lo fai" controbattei restando immobile e guardandolo fisso negli occhi
"Allora ci sarà un motivo..."
Disse per poi baciarmi intensamente.

Mi prese totalmente alla sprovvista ma devo ammettere che non avevo nessuna voglia di respingerlo né tantomeno di cacciarlo.
Jon con un calcio chiuse la porta senza mai staccarsi da me e stringendo il mio fianco sinistro con le sue possenti mani.

"Non è un motivo valido" mormorai con un ghigno malizioso mentre le sue labbra erano ancora sulle mie.
"Questa sera ti vedo particolarmente stronza" constatò ricambiando il sorriso
"È colpa tua" risposi toccandomi le costole per una fitta improvvisa.

"Per quanto andremo avanti così, con un bacio e via?" Chiese tornando serio
"Tempo al tempo Jon!"sussurrai al suo orecchio facendolo indietreggiare finché non aprii la porta e lo feci uscire augurandogli una buona notte.
Andai a dormire e il giorno dopo mi svegliai con una strana voglia di fare qualcosa di diverso, così iniziai a navigare su internet pur non avevo un idea ben precisa.

"Trovato!"gridai mentre mi catapultai fuori dalla camera andando a bussare a Jon
"Oh ma sei impazzita, che vuoi?" Domandò irritato perché lo avevo svegliato
"Oggi andiamo al poligono di tiro" gli annunciai sorridente
"Ok sei impazzita, comunque mi sta bene" rispose per poi abbassare lo sguardo e notare che ero in pigiama e che non solo il mio pantaloncino era cortissimo ma che la canotta era anche leggermente scesa verso il basso lasciando intravedere il reggiseno

"Ma sei un maiale!" Affermai tirandogli un pugno sulla spalla
"Sono uomo" rispose ghignando

Tornai in camera e dopo essermi rinfrescata indossai un top bordò sempre a giro maniche per far entrare la fasciatura, un jeans strappato e delle bretelle nere. Infine indossai delle sneakers  nere e incornicia gli occhi con la matita nera sia sopra che sotto.

Uscii fuori la stanza e dopo aver recuperato Jon facemmo colazione e andammo al poligono di tiro del quale avevo trovato l'indirizzo su internet.

"Benvenuti" disse un ragazzo appena entrammo ed era veramente carino: con i capelli lunghi fino alla spalla, castani come gli occhi e con un po' di barba
"Buongiorno" risposi sorridendo e ammirando anche il suo fisico notevole, al che sentii lo sguardo di Jon diventare severo.
Ci condusse nella sala dove avremmo fatto pratica consegnandoci delle cuffie insonorizzate e una postola.

All'inizio avevo un po' di difficoltà ad alzare il braccio essendo destra ed essendomi fatta male proprio da quel lato, ma poi mi abituai ad alzarlo con la mano opposta.

"Ti consiglio di fare così" disse il ragazzo mettendosi dietro di me,circondarono con le sue braccia e aggiustandomi il tiro.
"Grazie" risposi sorridente mentre lo guardavo.
Jonathan si schiarì più volte la voce richiamando l'attenzione di entrambi

"Tutto ok ?" Gli chiesi ridendo perché sapevo perfettamente il motivo per il quale lo faceva
"Sisi ci sono solo degli insetti fastidiosi che  ronzano intorno alle persone sbagliate" replicò seriamente lanciando uno sguardo fulminante al ragazzo che subito si allontanò da me.

Passammo una mattinata davvero singolare e per di più entrambi scoprimmo di avere una buona mira

"Domani riprendo gli allenamenti" annunciai in macchina lungo la strada del ritorno
"Che bello" rispose Jon sorridendomi
"Grazie di assecondare sempre ogni mia follia" dissi ricambiando
"Di nulla mi diverte farlo" controbatté

Arrivammo e dopo aver cenato ci ritrovammo in camera sua a non saper che fare...

"Ti sfido alla Play Station, giochiamo a 2k16" dissi dopo essere stata folgorata da questa illuminazione.
"Va bene se perdi, però, avremo il nostro primo appuntamento domani sera" rispose spiazzandomi, l'idea mi intrigava un sacco
"Ma se vinco ti arrendi all'idea che non ne avremo mai uno" replicai

Ci stringemmo la mano e subito dopo iniziammo a giocare, vincemmo una partita per ciascuno ed era ora della bella: diciamo che stavo vincendo ma per non so quale motivo iniziai a sbagliare consapevolmente tutti i tasti facendomi schienare.
Probabilmente era il mio subconscio che moriva dalla voglia di avere un appuntamento con Jonathan

"Mi dispiace signorina ma domani io e lei avremo la nostra prima uscita" annuncio stampandosi un sorriso a 32 denti sul volto.
"L'avevo capito" risposi fingendo di esserne dispiaciuta
"Tanto lo so che anche tu volevi che accadesse questo, comunque ora devo preparare la serata di domani quindi vai via"disse quasi spingendomi fuori dalla porta.

"Ehiiii " gridai infastidita da come mi trattò
"Scusami" controbatté velocemente per poi lasciarmi un umido bacio sulla guancia e chiudermi fuori.

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