Never Say Never

IL VIAGGIO VERSO CASA

Bussai alla porta ripetutamente fin quando Jon non mi aprì
"Heyyy" dissi sorridente e piena di curiosità
"Heyyy" rispose con il mio stesso tono
"Non prendermi in giro" esclamai tirandogli un pugno sulla spalla
"Non lo farei mai" controbatté scherzosamente.

"Ok adesso dove è la mia sorpresa?" Chiesi correndo nella sala e cercando dappertutto
"Calma calma" disse Jon bloccandomi per un braccio.
Ci guardammo negli occhi per un po' e potei notare la soddisfazione e l'allegria nelle sue iridi
"Allora?" Domandai euforica
"Allora chiudi gli occhi" rispose mettendosi dietro di me e coprendomi con una mano la parte superiore del volto.

"3....2...1.....ecco la sorpresa!" Esclamò
"Oddio ma sei un pazzo.....non ci posso credere!" Gridai guardando i biglietti aerei per Napoli con i nostri nomi, ero troppo contenta e istintivamente lo abbracciai fortissimo.

"Preferirei che entrambe le tue braccia stessero intorno al mio collo ma va bene anche così" sussurrò Jonathan sorridendo
"Lo preferirei anche io, il problema è che non posso muovermi" risposi malinconica e osservando il mio braccio destro immobile all'altezza delle costole fasciate.

"Però ora non rattristarti che domani dobbiamo partire" ribatté Jonathan facendomi riprendere
"grazie di tutto" dissi e poco a poco la nostra vicinanza divento sempre più breve.

"Perché lo fai ?" Chiesi aguzzando gli occhi
"Cosa?" Domandò non capendo a cosa mi riferissi
"Tutto questo, perché cerchi sempre di farmi felice?" Chiarii guardandolo intensamente
"So di non essere una persona normale, probabilmente non sono neanche la persona che tu vorresti al tuo fianco ma se tu sei felice lo sono anche io" rispose facendomi commuovere.
Questa volta fui io a baciarlo, perché ne avevo bisogno e volevo fagli capire che la sua non era una strada a senso unico ma che io c'ero.
Pose delicatamente una mano sulla mia guancia mentre l'altra sul mio fianco sinistro mentre gli toccavo i capelli.

"Se vuoi puoi farlo più spesso" sussurrò mentre le nostre bocche erano ancora quasi incollate
"Cosa?" Chiesi sorridendo
"Baciarmi"rispose ricambiando.
"Nah...non ti ci abituare" dissi sorridendo e allontanandomi da lui
"Mmmmmh sarà difficile" disse tirandomi per il braccio e tornando di nuovo alla distanza iniziale

"Sai io vorrei che tu ...." Non finì la frase che la porta si spalancò e sentimmo

"Alex....mi hanno detto che eri qui con....oh scusate ho interrotto qualcosa?" Chiese Becky guardandoci
"No tranquilla, dimmi tutto" risposi uscendo dal camerino e camminando con lei
"Prima di tutto mi chiamo Rebecca Quin ma puoi chiamarmi Rebecca" si presentò stringendomi la mano
"Alex Frey ma chiamami Alex" feci lo stesso ridendo
"Senti mi dispiace per il tuo infortunio e proprio per questo prima sono intervenuta, spero non ti sia dispiaciuto" disse
"Ma che scherzi? Mi hai salvata io ho metà corpo praticamente fuori uso" chiarii sorridendo
"Ah bene....che ne dici se appena torni a combattere ci allenassimo insieme?" Domandò
"Certo, diciamo che per la prossima settimana dovrei tornare sul ring" spiegai e lei annuì
"Ok allora ciao Alex" mi salutò andando via
"Ciao Rebecca"risposi.

"Stai iniziando a farti delle amiche" disse Jon appoggiato ad un muro poco distante
"I fatti tuoi no eh? Comunque vado in hotel che il nostro volo domani è alle 6, tu vieni ?" Domandai
"Certo" ripose raggiungendomi.

Appena arrivai in camera tirai fuori una delle valigia e ci misi dentro quattro felpe, quattro maglie, tre jeans e il resto dell'occorrente per poi chiuderla e andare a dormire.

La sveglia suonò alle 5,un orario impressionante, mi alzai a fatica e andai a sciacquarmi la faccia per riprendermi.
Dopo essermi lavata indossai una maglia nera con giro maniche molto profonde visto che erano comode da mettere con il braccio e il torace in quelle condizione, comunque sopra misi un enorme felpa grigia e indossai un jeans nero strappato all'altezza delle ginocchia con un paio di scarpe da ginnastica delle stesso colore.