IL MIO AVVERSARIO

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Passarono diversi giorni e ormai il fastidio che provavo durante gli allenamenti per la fasciatura non lo provavo più, inoltre Jonathan aveva ripreso gradualmente a fare attività fisica.

Era domenica quando andai a bussare alla sua porta per chiedergli se volesse fare una passeggiata ma non ebbi risposta.
Iniziai a preoccuparmi dopo diversi minuti che ripetevo l'azione così decisi di chiamarlo.

"Ti sembra necessario svegliarsi alle 8 anche di domenica?" Sbraitò irritato Jon aprendo la
porta appena sveglio ma ancora un po' in balia del sonno.
"Daii non pensare solo a dormire! Ti va di andare a camminare un po'?" Gli domandai  mentre l'osservavo strofinarsi gli occhi come fanno i bambini
"Va bene però andiamo a fare colazione al bar" chiarì per poi darmi le spalle ed entrare in camera senza dire nulla.

Lo seguii e mentre sistemava il letto e prendeva i vestiti da indossare lo guardavo come se fosse il soggetto più interessante al mondo

"Non mi consumare!" esclamò ironico facendomi imbarazzare tantissimo
"Come fai a sapere che ti stavo guardando?" Gli domandai scherzosamente al che si girò per osservarmi con quegli occhi ancora assonnati e semichiusi ma ugualmente stupendi

"Perché lo stavo facendo anche io" rispose facendomi l'occhiolino.

Rimasi qualche secondo a pensare alle sue parole, non mi ero accorta che mi osservasse con la coda  dell'occhio ed era una cosa che mi mise parecchio in soggezione.

"Mi hanno detto che c'è una specie di gala dopo Wrestelmania"ricordai mentre aspettavo che Jon si vestisse
"Già, dovremo vestirci eleganti" rispose storcendo la bocca sia perché odiava indossare lo smoking sia perché togliendo la maglia gli faceva male il collo.

"Siediti" gli ordinai senza spiegargli niente ma mi ascoltò e così fece.
Salii sul letto dietro di lui e dopo essermi messa in ginocchio iniziai a massaggiargli delicatamente il collo
"Grazie" disse con un espressione rilassata dal sollievo che gli stavo facendo provare
"Di Nulla però non sono molto brava" controbattei ridendo
"Sei fantastica non preoccuparti" esordì senza muoversi di un centimetro.

Dopo un paio di minuti mi alzai e lascia che  si finisse di vestire per poi uscire insieme.
"Ti va un frappé?" Mi chiese camminando per la strada ricordandomi che ancora non avevamo fatto colazione
"Certo" riposi entrando nel locale e ordinandone due.

Molta della gente chi ci riconosceva ci lanciava strane occhiate interrogative che erano  interpretabili come "state insieme?", comunque eravamo ormai abituati a ciò quindi non ci davamo più peso.

"Devo comprare un vestito" esordii fermandomi di colpo
"Perché?"domandò Jon osservandomi e bloccandosi poco dopo di me
"Per la festa post Wrestelmania" risposi ovvia facendolo sbuffare anche se non mi importò più di tanto e lo trascinai in uno dei negozi più rinomati del posto.

"Come mi sta?" Chiesi uscendo dal camerino con un abito con il corpetto nero e la gonna verde acqua
"È bellissimo ma troppo da principessa per questo evento" ripose iniziando già a sbadigliare.
Annuii e tornai in camerino provandone uno nero con una spallina piena di brillantini che lasciava intravedere un fianco, appena uscii però Jonathan mi fermò mandandomi indietro spiegandomi
"Non voglio che la gente vede il tuo fianco e la tua schiena .....lascia decisamente troppe parti del tuo corpo scoperte"
"Jon ma questo è il mio primo anno devo distinguermi" gridai dal camerino e subito ebbi risposta
"sì ma non così"
Ne provai un'altra decina ma nessuno mi piaceva e mi sentii scoraggiata.

"Indossa questo" affermò Jonathan porgendomene uno
"Non è il mio stile" controbattei per poi spingergli la mano indietro.
"Almeno vedi come ti sta" rispose passandomelo nuovamente.
Era nero e ricamato con la parte davanti più corta di quella di dietro, uscii e Jon rimase senza parole.

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