RICOMINCIAMO DA CAPO

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Dean pov
"Eccolo, Jonathan accompagna la signorina a fare un giro, è nuova" sentii dire a Paul.
Queste cose mi annoiavano, non ero fatto per fare le presentazioni e accogliere amabilmente i nuovi arrivati.
Posai un attimo lo sguardo sulla ragazza: era bionda con i capelli che arrivavano poco sotto le spalle, i suoi grandi occhi marroni erano incorniciati dalla matita nera sia sopra che sotto evidenziandoli molto. Indossava una canotta grigia e un giubbino di pelle con dei jeans aderenti strappati all'altezza delle ginocchia e degli anfibi neri. Aveva qualcosa che mi attirava molto e non era solo la sua bellezza, mi ricordava molto me stesso, nonostante ciò odiavo fare da guida turistica. Mi girai verso il direttore con una sguardo che lasciava intendere tutto e notai che anche lei mi vide, storse la bocca quasi come se ciò le avesse dato fastidio.
"Se lo dici tu" risposi annoiato aprendo la porta alla ragazza e iniziando a camminarle affianco
Alex pov
Il suo atteggiamento mi aveva irritato molto, doveva solo mostrarmi la palazzina nulla di più. Camminavo a passo svelto con le braccia incrociate, era davvero evidente la mia alterazione.
"Hai fretta?"mi chiese il ragazzo che mi stava immediatamente dietro con un'aria molto sarcastica
"No ma sai non vorrei rubarti troppo tempo, potresti perdere attimi preziosi della tua vita" insinuai con il suo stesso tono
"Che caratterino" sussurrò sperando che non lo sentissi, il problema fu che io capii perfettamente cosa aveva detto.
Mi fermai di scatto girandomi per guardarlo. Dopo poco si fermò anche lui con un'espressione interrogativa
"Ti facevo meno altezzoso" gli dissi ma sembrò che le mie parole non lo avessero toccato minimante. Lo vidi sbuffare e dopo pochi istanti mi tese la mano...cosa stava facendo?
" ok non voglio cominciare con il piede sbagliato, non sei tanto male anzi mi piace la tua attitudine quindi ricominciamo da capo. Io sono  Jonathan Good in arte Dean Ambrose" si presentò.
Sulle mie labbra parve un piccolo sorriso, non so per quale motivo specifico,forse perché aveva detto che gli piaceva il mio modo di pormi, comunque accolsi la sua idea stringendogli la mano e rispondendo
"Alex Frey in arte solo Alex"
Lo vidi ridere e la sua espressione mi lasciò per qualche istante senza fiato.
Riprese a camminare e io lo seguii: mi mostrò il bus sul quale caricavano tutta l'attrezzatura per andare da un luogo ad un altro, la mensa, la palestra e i vari camerini. Poi mi condusse nel cuore pulsante dell'arena dove era stato montato il ring.
Il mio battito cardiaco aumentò a dismisura nel vedere quell'enorme platea per il momento libera che quella stessa sera si sarebbe riempita di gente...poi quel ring che fino a pochi giorni prima guardavo solo in tv.
Jonathan rise guardando la mia espressione euforica
"Vieni con me" mi intimò prendendomi per il braccio e conducendomi fin sopra il ring.
Girai su me stessa, non potevo crederci stavo vivendo ciò che ho sempre sognato.
Dopo qualche minuto riportai l'attenzione su di lui, mi sedetti su un paletto e dissi
"Sai mi piace molto come combatti, sei vero in tutto ciò che fai"
L'ultima frase non era contemplato che uscisse dalla mia bocca e per quel motivo diventai leggermente rossa.
Vidi Jon venirmi incontro con uno sguardo particolarmente brillante e non capii il perché
" mostrami qualche tua mossa"
Rimasi stupita dalle sue parole, non sapevo davvero cosa fare così scesi e mi avvicinai a lui, mi sorrise e io ricambiai. Passammo circa un oretta lì e gli feci vedere quasi tutte le mie migliori tecniche
"Per quanto vedo neanche tu te la cavi male" mi disse lasciandomi una pacca sulla spalla
" Grazie mi sento onorata" dissi ironica; lo vidi girarsi e e pochi istanti dopo mi prese sulle spalle lasciandomi con la testa penzoloni e scombinandomi tutti i capelli. Continuavo a battere i pugni sulla sua schiena ma nulla non mi calcolava.
"Sai mi stai iniziando a diventare simpatica,dovresti essere onorata sul serio" disse facendomi scendere. Mi aggiustai un secondo gli abiti e i capelli e gli tirai un piccolo pugno sulla spalla per ciò che aveva fatto
"Anche tu dovrei ritenerti fortunato, non mi stai sul cazzo e a me tutti stanno sul cazzo" gli risposi
"Waw allora mi scusi signorina" recitò ironico facendomi scoppiare in una fragorosa risata.

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