LE SUE LABBRA SULLE MIE

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"Alex perché quella faccia?" 
Mi chiese preoccupato nel vedermi toccare continuamente le tasche alla ricerca di qualcosa.
"Jon ho dimenticato la borsetta in camera e li dentro c'erano anche le chiavi. Ora come entro ?? È l'una e mezza di notte e di sicuro non ci sono le inservienti e loro sono le uniche ad avere il passpartù!!!! Ma che testa di cazzo che ho!"sbraitai prendendomela con me stessa per essere costantemente di fretta e ponendo sempre poca attenzione a ciò che faccio.

Mi girai e lo vidi ridere; non era proprio il momento,io non ci trovavo nulla di comico ma prima che potessi riprenderlo mi disse sereno

"Alex calma non è nulla di irrisolvibile,vieni a stare in camera mia per una notte così dormiamo e domani recuperiamo le chiavi".
"Jon ma non ho vestiti ne nulla!"gli ricordai anche se lui non si scompose minimamente
"Te li preso io,saranno un po' grandi ma sono provvisori" suggerì

Arrivammo in camera sua e devo dire che era molto più grande della mia, ma la cosa che subito mi saltò all'occhio era il letto matrimoniale che avremmo dovuto condividere.

"Tieni metti questa per sta notte" mi disse Jon passandomi una maglia lunga bianca.

Andai in bagno e dopo essermi struccata mi cambiai per poi uscire e trovarmi Jonathan in boxer e a torso nudo.
Rimasi incantata e notai un piccolo sorriso spuntare sulle sue labbra per poi ricambiare lo sguardo.
Abbassai la testa e notai che anche io infondo indossavo solo una maglia e che probabilmente avevo attirato la sua attenzione.

Arrossita per la situazione mi fiondai sotto le coperte ma non ci fu un gran miglioramento dato che pochi istanti dopo Jon fece lo stesso e la sensazione del suo corpo così vicino al mio mi fece rabbrividire.

"Ti è piaciuta la serata?" Mi chiese richiamandomi dai mille pensieri e girandosi su di un lato per guardarmi.
"Sì molto, erano tutti simpaticissimi anche se il bagno finale potevamo risparmiarcelo" risposi facendo ciò che aveva fatto anche lui.

Guardandoci negli occhi misi a fuoco i miei sentimenti per lui: andavano ben oltre la semplice amicizia e questo mi spaventava perché l'ultima cosa che volevo era distruggere un rapporto meraviglioso per un amore non ricambiato.
Cercai di non pensarci ma la vicinanza delle nostre labbra non me lo permetteva e quando sentii la sua mano poggiarsi sul mio fianco sussultai per il contatto.
Non so come successe ma pochi secondi dopo la sua bocca si impresse sulla mia, lasciandoci andare ad un bacio pieno di foga e di passione che mi demolì totalmente stomaco e cuore.

Ci staccammo dopo interminabili minuti e totalmente spiazzata da quello che era successo ,mi girai dall'altro lato cercando di dormire per non pensarci ma perfettamente consapevole che non ci sarei riuscita.
Restai qualche istante con gli occhi aperti e sentii Jon darmi un bacio sulla fronte e sussurrarmi qualcosa che non capii.
Era davvero fantastico e quello che era successo poco prima aveva fatto chiarezza in me: mi piaceva.

"Alex dormi decisamente troppo,muoviti!"
sentii Jonathan sbraitare tirandomi via le coperte
"Ma quanto sei bastardo!"gli dissi alzandomi dal letto e dandogli inavvertitamente un bacio sulla guancia.

Andai a farmi la doccia senza che lui potesse dire nulla e quando uscii indossai i pantaloni della sera prima, una maglia a mezze maniche Nera di Jon e i suoi infradito. Entrai in stanza ancora con i capelli bagnati e notai che avevano appena bussato alla porta.
Andai ad aprire e mi ritrovai di fronte Renee che spiazzata mi chiese di Jon...lo chiamai andando a sedermi sul letto ma tenendoli sempre sott'occhio, per qualche strano motivo la visita di quella donna mi aveva innervosita parecchio e non riuscivo proprio a sopportare il fatto che cercasse sempre di attirare la sua attenzione.

"Che c'è?" Mi chiese Jonathan con aria interrogativa dopo che ebbe chiuso la precedente conversazione.
"Nulla, comunque potevi prendertela comoda eh...se mi avessi fatto un cenno vi avrei anche lasciato la camera!"
insinuai ironicamente spinta da una gelosia incontrollabile.
"Perché dici così? Non dirmi che sei gelosa...."mi rispose maliziosamente al che gli diedi una spallata e me ne tornai in bagno

"Mi vado ad asciugare i capelli" dissi fredda non guardandolo nemmeno per un attimo negli occhi,dalla sera precedente reggere il suo sguardo per me era diventato impossibile.

Passarono svariati minuti quando all'improvviso sentii delle mani poggiarsi sui miei fianchi facendomi sobbalzare

"Perché sei arrabbiata?" Sussurrò Jonathan nell'incavo del mio collo provocandomi una miriade brividi
"Non lo sono ti sbagli" risposi cercando di mantenere il tono distaccato di prima anche se sapevo che non ce l'avrei fatta
"Allora guardami negli occhi e dimmi che non ti ha fatto nessun effetto vederla qui" disse girandomi verso di lui costringendomi così a guardarlo negli occhi,in quel momento affogai totalmente nelle sue iridi perdendo la cognizione di tutto

"Non sono gelosa!" controbattei schiva ma non ci credette e non mi stupii affatto visto che la prima a non crederci ero io

"Jon ehm...sì è fatto tardi dobbiamo andare a fare colazione"gli ricordai, sentii la sua presa affievolirsi finché il contatto non svanì del tutto.
Uscimmo dalla stanza e andammo al buffe senza dire una parola. Mangiammo ma l'appetito passo presto quando notai che li c'era Renee,ancora...non riuscivo a crederci sembrava una stalker,era ovunque.

Vidi Jon guardarmi e sorridere, non capii il perché ma ad un tratto mi prese la mano e disse
"Andiamo alla reception,adesso le inservienti ci sono e possono aprire la porta della tua camera"

Camminammo in mezzo ai tavoli e tutti iniziarono a guardarci ponendo particolare attenzione alle nostre mani intrecciate.
Risolta la questione della chiave mi andai a cambiare per l'allenamento e mi recai in palestra

"Mi hai perdonato?" chiese qualcuno alle mie spalle ma riconobbi all'istante la sua voce.
Mi voltai verso Jon e avvicinandomi fin quando non riuscii a sentire il suo respiro sul mio viso
"Non hai nulla da farti perdonare,anzi scusami tu, nessuno mi dà il diritto di intromettermi nella tua vita privata" gli risposi guardandolo negli occhi mentre lo stomaco era in subbuglio e il cuore batteva così forte che sembrava volesse uscirmi dal petto.
"Allora ti scuso" disse accorciando sempre di più le distanze,le nostre labbra si sfiorarono ma io mi staccai tirandolo per una mano e gridando
"Su,lavoriamo, non vorrei perdere il mio prossimo mach e spero che neanche tu voglia perdere il tuo"

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