Imprevisti

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Riesco a convincere Logan ad uscire con me fino alle ventuno, così da tornare ai piani originali. Non prendiamo la macchina, al contrario di James che torna al "Palm Woods", ma ci incamminiamo verso il parco del loro Hotel. Le nostre mani intrecciate hanno un qualcosa di perfetto. Non riesco a non pensare ad altro che a lui. Il modo in cui sorride per qualsiasi cosa, con quelle adorabili fossette che ogni volta che vedo mi viene voglia di riempirlo di baci. La sua voce, la sua dolcissima voce. Poterla sentire già al mattino presto mi sembra una benedizione. Se mischi la sua risata con quelle cavolo di fossette ne viene fuori una sensazione da mozzare il fiato. I suoi occhi. Su quelli non posso dire niente, se non che sono la mia visione preferita. Tutta questa perfezione è indossata perfettamente da un ragazzo perfetto...sono pazza? No, credo solo di essere pazzamente innamorata di lui come non mai. Sentire il suo calore a contatto con la mia pelle, il suo respiro sul mio collo e Dio le sue mani. Non saprei come vivere senza di lui e non esagero affatto. Riempie la mia vita in un modo unico e speciale. Gli devo tantissimo, mi ha aiutato sempre anche quando non gliel'ho chiesto, cioè ogni volta.

L: A cosa pensi, Vale?

La sua voce mi riporta alla realtà e i miei occhi scattano subito su di lui, intento a guardare davanti a sé. Mi fissa per qualche secondo, prima che io gli risponda.

V: Niente.

L: Come "niente"?

Mi guadagno un piccolo sorriso divertito da parte sua alla mia affermazione.

V: Pensavo solo che...che sono felice di essere qui, con te.

Dire quello che provo per lui apertamente oggi sembra più difficile di sempre. Le mie guance calde complicano il tutto. Logan si ferma e blocca le mie spalle tra le sue mani. Alzo gli occhi veloce verso di lui e senza riuscire a respirare cerco di dire qualcosa, qualsiasi cosa per abbassare la temperatura.

V: Io...nel senso che...hai delle belle mani.

Le ultime parole escono fiori sussurrate, come se non volessi fargliele sentire. I suoi occhi sembrano squadrarmi per ore, invece passano solo pochi secondi prima di sentire le sue braccia stringermi le spalle. Non saprei come comportarmi. Lo abbraccio semplicemente anch'io e cerco di pensare ad una frase, una cavolo di frase normale. Niente, vuoto totale. Per mia fortuna Logan decide di parlare.

L: Potrei stare tutto il giorno a guardarti arrossire per qualsiasi cosa. Lo sai, vero?

V: Credo di sì.

Vorrei potergli dire quanto amo i suoi abbracci, le sue carezze, i suoi sorrisi dedicati a me. Potrei, in effetti, ma non voglio sembrare troppo sdolcinata.

L: Andiamo al parco?

V: E se andassimo da te? Mi è venuta voglia di giocare a calcetto.

Si allontana di poco da me per riuscire a guardarmi negli occhi e dopo qualche secondo sorride felice per chissà cosa.

L: La mia ragazza, la mia bellissima e sexy ragazza-

V: Certo non esagerare.

L: No, sono serio. Tu vorresti giocare a calcetto? Sto sognando.

Sorrido divertita alla sua affermazione e porto le mie mani sul suo torace per allontanarlo da me.

V: E smettila.

Lo sento sorridere e nel frattempo ricominciamo a camminare per arrivare a casa sua e dei ragazzi.
Quando arriviamo, Logan apre la porta ed entriamo nell'appartamento. Una scena abbastanza imbarazzante si blocca nei nostri occhi. La figura di una ragazza, presumo Sonia, è trattenuta contro al muro con le braccia alzate sopra la sua testa da James. Per dire tutto, sì, si stanno baciando.
Sposto veloce gli occhi su Logan che è ancora girato verso la porta per chiuderla, ma lo spingo fuori il più veloce possibile con me al seguito.

Stupida notte||Logan HendersonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora