The end

437 23 26
                                    

Vi consiglio di non leggere i commenti prima di aver finito il capitolo. Buona lettura...

Mi sembra di impazzire. Tutto questo tempo senza di lei è stato così orribile. Mi sentivo morire dentro, giorno dopo giorno. Quella chiamata di pochi secondi fa è stata una salvezza. Dio, lo spero.

La pioggia inizia a cadere copiosa sul cappuccio della mia felpa, scendendo veloce verso le spalle e gelando ogni parte di essa. Delle nuvolette di vapore escono dalla mia bocca leggermente aperte. Gli alberi scivolano via dietro di me e il rumore degli pneumatici sull'asfalto bagnato è così tagliente.

Porto il telefono all'orecchio per chiamare di nuovo la madre di Vale.

"Logan."

"Giulia. Dio, che cosa succede?"

"Lei è sveglia!"

La sua voce è soffocata dai singhiozzi, ma quella semplice frase mi fa scoppiare di felicità.

"Logan, è...è sveglia!"

"Io...arrivo subito, Giulia. Dille che sto arrivando."

"Certo tesoro, lo faccio subito."

Sono talmente felice che non riesco quasi a sorridere. Lacrime salate si mischiano alla pioggia, mentre il mio volto cade all'indietro come per scacquar via tutte le preoccupazioni di queste settimane infinite. Sembra quasi notte con le nuvole che coprono del tutto il tramonto.

Metto il telefono in tasca e torno a camminare veloce. Lei è sveglia. È qui, con noi. Dio, la amo così tanto. Ogni suo più piccolo pezzo mi è mancato. Il suo profumo, i suoi occhi, le sue mani...la sua voce. Tra me e lei non ci sarà presto più alcuna distanza. Potrò risentire le sue mani che mi accarezzano le guance, guardare quegli occhi castani scuri che mi leggono l'anima.

La vibrazione del telefono nella tasca dei miei jeans mi distoglie dai miei pensieri, così lo afferro senza leggere il nome di chi mi sta chiamando.

"Pronto?"

"Logan."

Quella voce. Quella meravigliosa voce divina.

"Angelo mio."

Un silenzio pieno di parole. Ecco che cos'è questo. Uno di quei silenzi dove le parole rovinerebbero tutto.

"Buongiorno, amore."

Sempre più lacrime scendono sulle mie guance e sono certo che anche Vale stia piangendo. Lo sento, il suo respiro trema come il mio. Trema d'amore e cazzo se è bello.

"Buongiorno anche a te, Logie."

Dio, è tutto così perfetto adesso. Posso tornare a vivere come prima, prima del suo crollo.

Cammino veloce per la strada e sentire il suo respiro mi fa sentire così dannatamente vivo.

"Quando arrivi?"

Sorrido alla sua domanda. Mi sembra di non averlo fatto da un secolo.

"Sto arrivando, amore."

"Ti aspetto qui. Okay?"

"Arrivo subito."

Quanto è lunga questa strada? No, aspetta.

"Cazzo."

"Co-cosa?"

"Ho sbagliato strada."

Sento un respiro di sollievo provenire dall'altra parte del telefono. Si deve essere spaventata.

Ripercorro i miei passi fino all'incrocio e questa volta giro dalla parte giusta.

"Come stai, Vale?"

"Non lo so. Fisicamente bene, mentalmente non molto."

"In che senso, piccola?"

"Credo di essere pazza."

Cosa?

"P-perché?"

"Ho sentito la tua voce per tutto il tempo, anche prima di svegliarmi, ma tu non eri qui quando ho aperto gli occhi."

Il senso di colpa inizia a salire dentro di me.

"Lo so amore, ma sto ar-"

"No, non intendevo quello. Voglio dire... era come se tu mi stessi chiamando. Mi dicevi di aprire gli occhi, che facendo così sarebbe andato tutto bene. Me lo ripetevi sempre."

Non so che cosa dire. Cavolo. È proprio quello che le dicevo ogni secondo quando era in coma.

"Credo di essere sveglia grazie a te, Logan. Hai insistito così tanto, non ti sei mai arreso."

"E non mi sarei mai arreso all'idea di una vita senza di te."

Ecco tornare quel silenzio perfetto.

"Ti amo."

Un sussurro. Un sussurro così dolce.

"Ti amo."

Il mio camminare diventa sempre più una corsa, fino ad uno stop. Non mi preoccupo nemmeno di guardare.

"Dove sei ora?"

"Allo stop davanti all'os-."

Il suono di un clacson riecheggia nell'aria e la voce di Vale mi fa da sottofondo. Il telefono cade dalle mie mani, mentre due fari gialli si avvicinano a me.

"Logan?"

Il ticchettio della pioggia è l'unico suono che Vale riceve in risposta.

"Logan?!"

Un pianto disperato fuoriesce dalla cornetta del telefono, poi tutto diventa scuro come la notte.

Una stupida notte.

Stupida notte||Logan HendersonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora