Scambi

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James' pov

Posso farlo, senza problemi. Io sono James Maslow è non sarà di certo la...una ragazza perfetta a farmi cambiare idea. Ora vado da lei e le dico che mi dispiace, che non riuscivo più a controllarmi perché lei rende tutto più difficile e che le voglio bene. Che? Non ci penso proprio.
Le dico che mi dispiace e basta. Se vorrà di più sarò ben disposto a darle le mie labbra...
La sua porta è ferma davanti a me e una strana sensazione di paura inizia ad affiorare nel mio petto. Busso sul legno duro, ma nessuno viene ad aprirmi. Riprovo di nuovo e questa volta un po' più forte, ma niente. Forse non è in casa. Prendo il telefono dalla tasca dei jeans e appena sblocco lo schermo, la porta viene aperta lentamente, lasciando intravedere solo metà del corpo di Sonia. I miei occhi sono bloccati verso il pavimento, visto che stavo guardando il telefono.

S: Ciao, James.

Un tono seducente. È bastata una semplice tonalità di voce a farmi dimenticare le parole.
Alzo lentamente gli occhi sul suo volto assaporando ogni centimetro della sua pelle scoperta. Una semplice gonnellina di tessuto nero arriva a malapena a metà coscia e una camicetta rosa senza maniche ricopre il suo busto, con una scollatura che appanna completamente i miei pensieri.
I suoi capelli sono lasciati cadere morbidi sulle spalle, arrivando appena sopra al petto.
I miei occhi si bloccano finalmente nei suoi e un sorriso malizioso racchiude tutte le mie sporche idee nelle mia labbra.

J: Ciao piccola. Posso...posso entrare?

Devo riprendermi velocemente o va a finire che gliela strappo quella camicetta.
Mi fa entrare e chiude la porta dietro di sé, appoggiandosi ad essa. I miei occhi risalgono ancora una volta il suo corpo e stranamente solo ora mi accorgo che i suoi piedi sono scalzi. Mi rigiro per smettere di guardarla e vado a sedermi sul suo divano, continuando a guardare davanti a me una volta seduto.
Cosa dovevo dirle? Non ricordo, non ricordo.
La mia respirazione inizia a farsi leggermente irregolare per il semplice fatto che una donna sexy e dannatamente eccitante è nella mia stessa stanza e io sono seduto sul suo divano cercando di non guardarla. Al diavolo, non sono bravo con le parole.
Mi alzo veloce dal divano dopo aver lasciato un sospiro per buttare fuori tutti i pensieri. I miei piedi si muovono da soli verso di lei, ancora appoggiata alla porta. Cinque passi veloci e le mie mani sono sui suoi fianchi, poco coperti da quel tessuto sottile. Mi avvicino a lei così che tutto il mio corpo sia a contatto con il suo e i miei occhi non lasciano mai i suoi. Un semplice color castano sembra leggere dentro di me e le nostre labbra distano solo di qualche centimetro. La luce soffusa che è riuscita a creare socchiudendo le persiane, rende l'atmosfera ancora più...romantica.
Le sue labbra leggermente aperte fanno capire la voglia di bacarmi e il suo respiro un po' affannato mi dà l'idea di starla eccitando sempre di più. Mi piace tutto questo.

J: Devo dirti una cosa.

I suoi occhi passano intensamente dai miei alle labbra, mentre la mia voce roca cerca di incasinarle ancora di più le idee.

S: Mhmh.

Annuisce semplicemente, incapace di parlare e la mia mente cerca di elaborare una frase che abbia un minimo di senso compiuto.

J: Ti...scusa. Mi dispiace di averti baciato prima. So che non avrei dovu-

S: Shhh. Zitto.

Si avvicina a me quel che basta per far sfiorare i nostri nasi in un dolce bacio all'eschimese. Dopo neanche due secondi, porto le mie labbra sulle sue in un bacio casto, senza troppi ripensamenti. Ricambia subito e senza metterci troppo, faccio passare la mia lingua sul suo labbro inferiore. Le sue mani si spostano dietro il mio collo e posso sentire che si alza sulle punte per baciarmi meglio. Le mie mani passano sulla sua schiena, stringendola a me ancora un po'. Faccio allontanare le nostre labbra contro voglia di Sonia, perché alla mancanza di contatto un lieve mugulio di disapprovazione lascia le sue labbra.

Stupida notte||Logan HendersonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora