8. brutto tempo

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Mi avvicinai al banco di Gregor e al suo compagno, mi chinai in avanti per avere la possibilità di infilare la mano sotto il banco senza farmi notare da nessuno, per rubargli le chiavi, senza insospettirlo.
Speravo vivamente che la gonna dietro non si fosse alzata troppo, rivelando le collant, che coprivano lievemente con il loro colore, le mie mutandine di pizzo rosa.
Anche se dubito fortemente che qualcuno sarebbe riuscito ad intravederle, con sopra le altre calze...
"Gregor..." continuai a toccargli il braccio "si ragionevole voglio solo tornare a casa. Lo so che secondo te darmi le chiavi sarebbe un errore madornale... Ma voglio solo tornarmene a casa..."
"Signor Collins, ha finito di conversare laggiù con la signorina?" disse la professoressa. Non vedeva l'ora che me la sbrigarsi, per continuare indisturbata la sua lezione.
"tua madre mi ucciderà quando  scoprirà che ti ho fatto guidare, per non parlare che se vieni fermata ti faranno una multa galattica e probabilmente mi prederanno la moto"
"Primo,mia madre non dovrà venirlo a saperlo per forza e secondo, non mi fermeranno sicuro perché non guido mica come te ..." sapevo di aver infilato il coltello in una delle sue tante piaghe aperte.
I compagni di Gregor si stavano godendo la scena, ridendosela sotto i baffi e Gregor non sembrava per niente contento di questo... Anzi era viola in viso e le gote si erano dipinte di un colore diverso dal solito.
"Mi spiace, non lo sapremo mai perché io, non ti lascerò le chiavi" ormai tanto le avevo in mano e in meno che non si dica, me le infilai nella tasca della gonna.
Potevo smetterla di fare la lecchina, o come diceva lui e finirla con tutta questa scenetta del cazzo.
Gli fece un sorrisetto compiaciuto e lui mi guardò con la sua solita faccia arrogante. Il fatto che sul viso avesse dipinta un'espressione di vittoria, mi faceva ridere sempre di più anche perché non aveva capito niente.
Non aveva capito che qui, chi comandava ero io ...
Mi voltai e senza diregli nient'altro passai in mezzo a tutti i banchi, salutai la professoressa e mi dileguai, con lentezza per assaporarmi il momento.
Quando fui li li per chiudere la porta  fui in grado di  sentire qualcuno dire ad alta voce:
"Gregor... tua sorella... ha proprio un bel culetto da sculacciare"
Sollevai lo sguardo e ridacchiai chiudendomi la porta alle spalle.
Deficenti.
Io lo avevo detto... che non era per niente male...
Usci alla scuola saltellando come un coniglietto con la gonnellina.
Arrivata davanti alla moto, ballando e cantando mentalmente Sorry di Justin Bieber mi infila il casco, inserii le chiavi nel quadro di controllo ed accesi godendomi il rombo di saluto della moto.
Chiusi la tasca della giacca con dentro il telefono, montai in sella della moto con molta eleganza, ignorando il fatto di avere le gambe aperte e la gonna alzata e mi preparai a partire.
Il tempo era cambiato e pure la temperatura.
Non faceva freddo come quella mattina, ma il grigio delle nuvole non voleva smettere di coprire il sole.
Speravo proprio che non si mettesse a piovere o Gregor sarebbe arrivato a casa ancora più arrabbiato di quello che sarebbe stato una volta scoperto di non avere le chiavi.
Anzi no.
La punizione più giusta sarebbe stata quella di farlo tornare a casa con la pioggia battente sulla testa e nessun passaggio da parte di un'amico.
E purtroppo per lui, così fu.

The Break-La Rottura [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora