24.

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"Si, sono io" conclusi tirandomi su, dalla posizione scomoda che avevo assunto per prendere dei libri.
"Anche la Ragazzina Lentigginosa ha un nome, sai?"
"Ok" disse e senza aggiungere altro tornó a fissare il telefono, perché Infinityloop era più un'ossessione che un gioco sul telefono per ragazzi.
'stai zitta e smettila di parlargli, che altrimenti finirai per farti venire del nervoso come prima'
Se avessi avuto voglia di conversare con qualcuno, la cosa migliore da dire sarebbe stata:
"E tu, invece, come ti chiami?"
Ma dato che lo sapevo già e che non volevo proprio parlargli restare zitta sembrava la scelta più saggia e giusta da fare...
"cosa...?" mi guardó da sotto le lunghe ciglia nere.
"Che?" domandai io fissandolo con sguardo interrogativo e di vero stupore
"Non ho detto niente, assolutamente niente" gli confessai seria
Sentiva le voci?
"Comunque non hai risposto alla mia domanda di prima" disse allora lui, passandosi la mano tra i folti capelli scuri.
Grazie a Dio aveva evitato i commenti sul mio nome. Almeno quello...
Quando ero piccola, mi ero sempre chiesta più volte, il perché del mio nome...
sinceramente non ero molto contenta di essere cresciuta con un soprannome idiota come Star.
Cosa che Gregor usava a suo vantaggio, per farmi arrabbiare.
Mi chiamava di proposito cosi.
Oooo andiamo!? Chi mai, avrebbe voluto essere chiamata "Star" come soprannome!?
"Non quella... Ti avevo chiesto se era tutto a posto? Hai la faccia sconvolta... Ti è morto il gatto?"
Risi, di una risata tirata e poco divertente. "Grazie tante, lo so di essere uno schifo di prima mattina, però non c'è davvero bisogno che qualcuno me lo ribadisca"
"Eh se mi fosse morto davvero il gatto? Non è una cosa molto carina da dire" dissi poi seria fecendo sparire anche quel finto sorriso tirato.
"Beh dopo scuola potremmo farci un bel giro in gattile o magari al negozio di animali all'angolo, no?"
Lui ignoró la mia affermazione e mi continuò a guardare con un sorrisetto da sbruffoncello idiota.
Stavolta prendendo esempio dal migliore, fui io ad ignorarlo, come faceva sempre lui...
"Hai pensato a quanto sia insensibile dire una cosa così? Se mi fosse morto davvero il gatto, sarebbe stata davvero una cattiveria"
"Non ci posso fare niente, é il mio obby"
"Dire cazzate sarebbe quindi il tuo hobby?" gli domandai.
"Veramente, sarebbe dire cattiverie...
Ma anche nel dire cazzate non scherzo mica, sai?"
"Ne ho avuto la prova proprio adesso, sai"
Rimasi zitta e poi dissi:
"Tu sei davvero molto strano" conclusi tranquillamente.
"Ah, ma sentite questa... io sarei quello strano qui?" mi domandò Nathaniel divertito mantenendo sempre un tono di voce basso e fermo.
"Per lo meno il mio nome non sembra uscito dal film I cavalieri dello zodiaco."
"Hey!" escalmai "Non l'ho scelto io, non ho avuto molte possibilità di scelta. Che potevo fare, eh?"
"Non ero ancora in grado di inviare messaggi con la mente a mia madre mentre stavo nella sua pancia,
non più grossa di un'uovo, non più piccola di una moneta da qualche centesimo" mi fermai e ripresi fiato.
Feci una faccia pensierosa e guardando Nathaniel negli occhi continuaia a sussurrare.
"Anzi, penso di non essere ancora in grado di inviare messaggi con la mente... Si vede che il destino ha voluto privarmi di questa dote da alieno"
Nathaniel, mi fece un sorriso.
Un Vero, brillante, largo e splendido sorriso.
"Davvero strano" commentò a quel punto, riferendosi al mio nome.
Sorrisi anche io. Sotto sotto, nel profondo, molto profondo, Nathaniel non era tanto male.
"Non tutto é normale nella vita..." lo informai.
Lui si voltó e agganció gli occhi nei miei.
Paurose.
Sfere.
Nere.
Scure.
"Ed è proprio quella stessa follia, a rendere la vita, così maledettamente interressante, Stargate"

The Break-La Rottura [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora