9.Chi la fa l'aspetti

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"Stargate!!" urlò Gregor prima di entrare come una scheggia in sala, dopo essersi sbattuto violentemente alle spalle, la porta di casa.
Subito tremai di paura, perché la sua voce era davvero minacciosa, e anche perché non mi ero resa conto dell'ora ma quando mi si presentò davanti, sembrava più che altro un bambino, sui nervi perché non aveva ricevuto il ciuccio dalla mamma...
Era tutto inzuppato d'acqua.
Dalla testa ai piedi.
I capelli castano scuro, gli si erano appiccicati in testa, ciuffo compreso, la pelle era lucida ed i vestiti, lo zaino, i jeans, la maglietta e le scarpe erano fradice completamente fradice.
Era rossopomodoro in viso, come se fosse arrivato di corsa e dalle orecchie gli usciva uno strano fumo nero che assomigliava al carbone delle vecchie ciminiere.
Gli occhi erano ignettati di sangue.
Non era la prima volta che lo vedevo in questo stato, c'erano state più volte... ma questa era forse la più divertente in assoluto.
Mi voltai per godermi meglio la scena mentre stavo comodamente stravaccato sul divano, con addosso dei vestiti caldi, caldini. Il mio fidato libro affianco a me, coperta sui piedi...
"Hey, fratellone!" lo salutai ironicamente "Che succede??" gli domandai poi, appoggiando il braccio sullo schienale del divano in pelle nera e voltando la testa come un gufo, di trecentosesanta gradi.
"Hey fratellone!!?! Che succede?!?!" domandò facendo uno strano suono acuto mentre avanzava, lasciando dietro di se una scia di bagnato e marcio, sul pavimento.
Feci finta di non riuscire a capire a che cosa si riferisse, anche se sapevo benissimo a che cosa si stesse riferendo.
"ti faccio vedere io,che succede!" e così dicendo saltelló sul posto mentre cercava in un tentativo vano di togliersi la scarpa sinistra. Una volta tolta la capovolse rovesciandone il contenuto, sul pavimento pulito.
Io stetti a guardare zitta, le mattonelle di quarzo bianco che si sporcarono di fango marrone e denso, il quale sembrava quasi vivo.
Bleah.
"Te lo farei mangiare se potessi!" disse serio con la bava che per poco non gli usciva dalla bocca, quasi fosse un cane di razza pura, con un problema di rabbia.
Mi misi a ridere di gusto.
La testa all'indietro, il dolore alle costole, davvero un gran ridere...
Quanto era ridicolo?!
"È solo fango, Gregor" lo rincuorai per poi rigirarmi, riprendendo con la mia lettura. Gregor spalancò gli occhi e prese fiato sempre con le guance gonfie e rosse di rabbia:
"lo so cos'è! non sono mica scemo!" mi urlò alle spalle.
" Non sarai mica scemo, ma ti fai ingannare e fregare le chiavi dalla tua sorellastra" sussurrai a bassa voce e per questo non fui in grado di capire come fosse stato in grado di capirmi.
Avevo parlato a voce cosi bassa che per poco non mi ero accorta di essere stata io a parlare.
Ma a quanto pare, dalle parole che Gregor stava digrignando tra se e se, mi aveva sentita chiaro e forte.
Guardai il libro per ritrovare il segno, nel vano tentativo di ricominciare a leggere indisturbata.
"cosa hai detto, mocciosa!!" disse tirandomi delle ciocche di capelli arancioni, arrivato a pochi passi da me.
Mi scostai di scatto dalle sue mani.
"E no io da te non mi faccio dare della mocciosa!!" urlai io.
Mi voltai per rispondergli per bene. Lo guardai negli occhi, come sfida e lui non ne sembrò per niente contento.
"Senti belloccio, capita a tutti di essere fottuto ,dalla proprio sorellastra" dissi guardandolo e sorridendo, mentro lo sguardo allibito di Gregor mi faceva breccia dentro.
1 a 0 per me.
Gli occhi castani gli uscirono fuori dalle orbite e con uno scatto fulmineo si buttò sul divano e quindi anche adosso a me.
Con uno scatto altrettanto fulmineo, mi tolsi dal divano. Lui cadde in avanti, schiacciando i cuscini neri in pelle del divano ed io rischiai di slittare sul pavimento con i calzettoni, dopo essermi alzata con uno scatto fulmineo, come se fossi stata sul ghiaccio.
"Mocciosa che non sei altro"
Sospirai esasperata. Quegli insulti mi erano così famigliari che non mi facevano più tanto effetto.
"Gregor, senti la stai facendo un po tragica. Non è mica la fine del mondo se ho guidato la tua piccolina, sai?"
Rimase steso cosi a novanta gradi, ricurvo sul divano per qualche minuto a fissarmi.
"Tu non capisci proprio, Stargate?" in quel momento il mio nome prese il sapore del veleno, sembrava che lo avesse sputato fuori di rigetto.
Il suo modo di dirlo mi aveva davvero dato fastidio.
"No non ho ancora capito. Quindi dovrà essere lei ad illuminarmi professor Collins!"
Lui mi fissò divertito. E fece un sorrisetto a bocca chiusa buttando fuori l'aria dal naso.
"C'è poco da spiegare. Vorrei solo  partire dicendo che sei una mocciosa, che non riesce ad obbedire a una sola regola:
'non toccare la mia moto'..."
Bella questa.
"Vorrei ricordarti che non sono un soldato, che è stato arruolato nell'esercito e tu non sei il mio comandante, quindi io non sono obbligata a fare niente che non voglia fare" dissi guardandolo in faccia e portandomi la mano sul fianco, come ero solita fare.
"non fare così la saputella" disse mettendosi dritto con il mio libro in mano.
Odiavo le persone che non facevano attenzione a come trattavano i libri, che facevano le orecchiette alle pagine, che rovinavano la copertina...
"Qui si parla del tuo rispetto verso le regole"
Ridacchiai.
"Ahhh, si parla di quel rispetto ed amore per le regole che fin da piccola mi è venuto a mancare?"
"Ah ah ah, molto spiritosa. Stargate, devi imparare che le regole sono tutto..."
Gregor in quel momento mi sembrò più che serio... Serissimo.
Sembrava che stesse cercando di fare il fratello maggiore e non il fratellastro stronzo.
Ma c'era qualcosa di strano..
"Wow, e ora cosa vuoi fare mammina? Mh, mi metti in castigo?" feci il labbro all'insù.
"A dire la verità, ci pensera tua madre. Quando tornerà le farò sapere del casino che hai fatto"
Si voltò con il mio libro e si diresse verso le scale che conducevano al piano superiore.
Ma il libro gli scivoló di mano e precipitò pericolosamente sopra il fango animato.
Mi vennero i brividi freddi quando osservai il libro che a rallentatore precipitava.
Mi gettai in avanti, fu una reazione naturale, ma fu Gregor ad afferrarlo.
"Che c'è? Perché tutta questa agitazione per un libro?"
'Oddio no'
Mise la mano umida sulla prima pagina.
Il cuore prese a pompare.
'Se solo osa...'
"NOOOO"
"Ops"
"Ops!!!"
"Tanto queste pagine non erano importanti" disse Gregor mentre teneva in mano le due pagini che aveva appena strappato qualche secondo fa.
"Io ti strappo le palle. Gregor!!!"
Aprì il libro di nuovo e cercò l'ultima pagina. Saltai sulla penisola del divano e balzai in avanti, ma non fui abbastanza veloce da afferrarlo in tempo.
"Basta!"
Afferrò la pagina e la strappò per poi lanciarmi addosso il libro ormai privo di alcune pagine. Lo afferrai al volo e rimasi a fissarlo con il cuoricino che si crepava ogni volta che spostavo lo sguardo sulle macchie di bagnato sulla copertina nera e sulle pagine mancanti.
"Ti uccido!"
Saltai giù dal divano e corsi verso le scale, seguendo una scia bagnata e marrone.
"Gregor!! Se ti prendo reputati pure morto! Ti farò mangiare quelle due biglie che hai in mezzo alle gambe!"
Saltai l'ultimo scalino con agilità, e intravidi quello schifoso pochi secondi prima che la porta di camera sua si chiudesse, sbattendo.
Mi ci schiantai contro, iniziando a battere furiosamente il pugno contro la porta di legno, laccata di bianco.
"Gregor! Apri subito" pugni.
Niente.
"Gregor!!
"Mi sto arrabbiando, apri!!" altri pugni.
Ancora niente.
"Gregor!!! Se apri ora non mi arrabbieró tanto! Però dammi le pagine!" solo pugni.
"Basta! Ora la sfondo"
Liberai tutta la rabbia che avevo in corpo, colpendo senza ritegno la povera porta, la quale tremava ogni volta che il mio piede, toccava la superfice legnosa.
Un bel momento il signorino decise di ricomparire.
Quando aprì la porta me lo trovai di fronte,senza maglia, a petto nudo con un'asciugamano sulla spalla e sotto ancora i suoi pantaloni bagniati.
"Sei scemo?! Che stai facendo?!" dissi con il fiatone, mentre respiravo con la bocca aperta.
"Mi faccio una doccia" ammiccó verso all'asciugamano "tu che stai facendo?"
"Io voglio le pagine del mio libro, ecco cosa sto facendo"
"Ho la strana sensazione che finché non ti avrò perdonata, non potrai sapere la fine del tuo stupido libro" disse mentre, scalzo si avviava verso il bagno che lui ed io avevamo in comune... purtroppo.
"Se pensi che mi arrenda così facilmente, sei pazzo" posai la mano sul fianco "metterò a soqquadro la tua stanza, finché non le avrò trovate"
"Fai pure" disse tranquillo degnandomi di un rapido sguardo.
"Cosa pensi che non le abbia nascoste?" mi domandò ironicamente.
"Divertiti a cercarle" si voltò e disse in fine:
"Fai come vuoi. Ma ti assicuro che non ti piacerà quello che troverai, sorellina"
La poca calma che avevo in corpo evaporó all'istante.
"SEI INSOPPORTABILE!!!" gli urlai contro la schiena nuda, mentre Gregor mi sbatteva la porta del bagno in faccia.

Spazio Autrice:
Quello nella foto è Gregor💙

The Break-La Rottura [Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora