15.LoveChocolate

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Rox fu l'ultima delle due a chiudere la portiera dell'auto nera, una volta trovato un parcheggio in paese. Io mi appoggiai al fianco della vettura con le braccia conserte e lo sguardo puntato su un'insetto enorme che camminava velocemente tra i solchi del cemento scuro e freddo.
"Scusami se ti ho urlato in faccia.. È che ... sono abbastanza agitata e suscettibile in questi giorni"
La guardai. Teneva le mani davanti al vestito, e si torturava le dita smaltate. Sembrava vergognarsi davvero, e non lo dico solo perché le guance erano di un colorito rosaceo, che probabilmente era dovuto alla terra, ma perché non aveva nemmeno il coraggio di guardarmi negli occhi.
Non sentendo nessuna risposta da parte mia, alzò lo sguardo.
"Tranquilla, Roxanne capita anche a me di arrabbiarmi per cose abbastanza stupide" le disse sciogliendo le braccia.
"Scusami davvero. Mi da davvero fastidio sentire le persone digrignare i denti. Poi oggi che ho il ciclo è stato davvero tremendo trattenersi, tanto che non ci sono riuscita. Giuro mi farò perdonare." e fece una faccia colpevole.
'questo non spiegava perché i suoi occhi fossero diventati di un colorito giallognolo. Stai calma, schemunita'
"Ahhh potevi dirlo subito. Mi sarei preparata al peggio" le dissi scherzando, dopo averle tirato una spintarella leggera alla spalla.
"Grazie"
"Dai non ci pensare più e diamo senso a questa uscita senza fine"
Lei mi sorrise e mi prese a braccietto trascinandomi lontano dall'auto.
"Allora, ora me lo vuoi dire dove stiamo andando?" le chiesi saltando un buco nel pavimento.
"Non ho ancora deciso sono abbastanza indecisa tra due posti, ma per il momento voglio un bel frullato caldo di latte e cioccolato. Ne ho proprio bisogno" disse tranquilla.
"Certo, che hai bisogno di qualcosa di caldo. Starai morendo di freddo!" le dissi coprendomi di più con la giacca.
"A dire la verità no"
Secondo me non scherzava. Quando eravamo in auto aveva abbassato il riscaldamento, magari era davvero la reincarnazione dell Vesuvio.
Camminavamo sul marciapiede, mentre qualche auto sventurata ci passava affianco con i fari accesi e con fretta. Si sentiva il vociare di alcuni ragazzi che stavano seduti in una grande piazza illuminata ormai solo dai lampioni, unito al chiaccherio di due donne anziane che si parlavano da un palazzo all'altro.
Rox contribuiva al rumore con i suoi tacchi brillantati, i quali tutte le volte che picchiavano contro l'asfalto producevano un suono deciso e ritmato.
"Ooo eccolo"
Roxanne mi molló e raggiunse svelta una caffetteria che faceva angolo su un vicoletto umido e poco illuminato.
Dietro il bancone c'era una ragazza giù di li della nostra età. Indossava una giacca nera leggera e corta, sotto la quale si intravedeva la divisa blu e bianca, che aveva al centro del grembiule il nome della caffetteria.
Aveva un viso fresco e allegro, non era truccata apparte per le labbra che erano colorate di un colore simile alla pesca matura.
Roxanne si fermò con un balzo davanti al bancone e le sorrise.
"Ciao, Sophia, ti dispiacerebbe farmi un frullato caldo di cioccolato e latte?"
"Certo, Roxanne" disse lei e subito scattò, sparendo dietro il bancone.
"Il LoveChocolate é la caffetteria più buona di tutta Mercy Falls." disse lei dopo essersi voltata, mentre muoveva il vestito compiaciuta.
"Mmm se lo dici tu" dissi io cosi di rigetto.
"Credimi, è davveeo buono. Tutte le volte che lo bevo..." mi fece una faccia strana gli occhi storti.
Non riuscii a fare altro se non ridere come una scema.
"Hahahahaha"
"Nono ma ti giuro che..." e oltre che agli occhi storti aggiuse anche la lingua a penzoloni furi dalla bocca.
"Hahahahah" mi piegai con la mano sulla bocca "haha basta, basta sei perdonata."
Mi tiró una pacca sulla schiena, mentre anche lei se la rideva.
"Ecco a te, Rox..." Sophia stava tornando da noi, con in mano il bicchierone di cartone con dentro il latte al cioccolato, ancora caldo e fumante, ma si fermò a pochi passi dal bancone.
Guardava Roxanne, che aveva riniziato a farmi le faccie buffe e sembrava che già sapesse quello che stava succedendo.
Io la guardai e lei guardò me,
prima di dire:
"Si sta facendo perdanare, vero... O è semplicemente impazzita?" mi domandò non appena Rox si accorse della sua presenza.
Io risi per la facci colpevole di Roxanne e le risposi tranquilla:
"Si, si sta facendo perdonare"
"ah ormai sono anni che Rox va avanti a farsi perdonare con quelle faccie, ma a quanto pare non mi sono ancora abituata"
Roxanne si avvicinò al bancone, facendo riprendere Sophia dal suo mezzo coma, la quale ormai senza più soste si avviò al bancone porgendo alla mia amica la sua ordinazione.
"Sono 5 dollari"
Lei prese i soldi che teneva dentro una taschina nascosta e li porse a Sophia.
"Ecco a te. Non li ho precisi..." disse Rox.
Sophia li afferrò ed li infilò nella cassa, pescando poi le monetine, da dare alla cliente come resto. Al momento della chiusura, Sophia fece tintinnare tutte le monete che stavano dentro, con un suono non troppo armonioso.
Rox tolse il coperchio che era stato riposto sopra al frullato caldo e tiró una lunga sniffata.
"Dio quanto è buono!" disse tutta contenta, rimettendo il coperchio e la cannuccia nera di plastica nel foro centrale.
Sophia si sporse dal bancone con in mano i soldi di Rox, anche lei si avvicinò andandole incontro con la mano.
"Potresti prendere il tuo resto..."
"Perché so che questa frase finirá con me che perdo i miei soldi" disse Roxanne mettendosi la mano sinistra, che era quella che non impugnava il frullato, sulla fronte.
".... oppure potresti darlo alla tua amica che sta lavorando, come mancia" lei fece un sorriso che partiva dall'orecchio sinistro e finiva a quello destro.
Roxanne si mise la mano libera sulla fronte e la guardò.
"Sarebbe troppo scontato se dicessi "Lo sapevo?" " disse lei.
Io stavo guardando la scena da parte, al quanto divertita.
Mi avvicinai a loro due.
"Come si dice sempre "Tra i due litiganti il terzo gode" e così il resto lo prendo io"
Una volta che mi fui ritrovata vicino a Sophia, Rox fu in grado di tirarmi una fiancata bella potente.
"Male!"
"Ou. Indietro, bella quelli sono i miei soldi" lo disse Roxanne divertita mentre mi muoveva davanti un dito, come avrebbe fatto una donna nera di un quartiere povero.
"Okay, okay. Calmati bella" dissi con un leggero sorriso mentre tornavo indietro e mi massaggiavo il fianco.
Rox, si avvicinò a Sophia, mentre avevano riniziato a parlare, ed io dopo aver indietreggiato mi ero fermata un po più in la.
Le guardavo discutere ancora dei soldi di Rox e la sua amica si lamentava del fatto che lei fosse una con il braccino corto, quando la mia attenzione fu catturata da qualcosa che lampeggiava un po piu in lá, nel vicolo buio che fiancheggiava il LoveChocolate.
Era un locale notturno.
La fila di ragazzi che cercavano di entrare era davvero lunga, ma l'uomo in nero, un buttafuri, chissà per quale ragione li teneva lì.
Ormai era tardi e la scritta del locale risaltava nel buio del vicolo, rendendolo chiaramente ed inevitabilmente visibile a tutti.
I neon luminosi che formavano l'insegna del localenotturno brillavano di luce loro ed il suo nome mi accendeva qualcosa dentro, mi incuriosivano....
Mi faceva bruciare gli occhi.
DELIRIUM.

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