Capitolo 12

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La musica fin troppo alta mi rimbombava in testa, c'erano luci che mi impedivano di vedere chiaramente la massa di persone sudate e ubriache che erano una attaccata all'altra nella pista da ballo. Io e Cal eravamo entrati solo da cinque minuti e cercavamo di arrivare disperatamente al bancone per prendere da bere spiengendoci tra la folla.

Le nostre mani erano intrecciate per non perderci tra tutte quelle persone e lui mi tirava il braccio da davanti a me facendomi spazio per passare.

Dopo vari spintoni arrivammo finalmente al bancone ed io decisi di prendermi solo un po' di birra ma a quanto pare Calum non era d'accordo.

"Ti consiglio io qualcosa" urlò cercando sovrastare la musica.

Ordinò qualcosa al barman che subito dopo ci portò i nostri drink. Mi passò un bicchiere e buttai giù il contenuto tutto d'un fiato notando un ghigno sulla faccia del moro di fronte a me.

"Vodka alla fragola" constatai dopo aver capito di cosa si trattasse.

Me ne passò un altro, era sempre vodka ma alla pera e indovinai anche quello.

Dopo vari bicchieri decisi di fermarmi a causa della mia testa che iniziò a girare. Calum era un po' brillo ma non ubriaco, reggeva bene l'alcol.
Io per niente.

Mi prese per un polso e mi portò in pista iniziando a ballare. Sembrava un tricheco senza una gamba e un cancro al cervello mentre ballava ma lo trovai comunque divertente e scoppia a ridere mettendomi una mano sulla bocca, come mio solito, per non far vedere il mio orrendo sorriso.

Lui si avvicinò a me e la tolse osservandomi, smisi di ridere e lo guardai confusa.

"Perché ti nascondi quando ridi ?" mi chiese vicino l'orecchio con un tono di voce normale dato che il DJ stava cambiando canzone.

"Perché nessuno vorrebbe mai vedere un sorriso come il mio" risposi abbassando leggermente la testa.

"Io si." disse avvicinandosi sempre di più a me e abbassandosi per guardarmi negli occhi.

Era molto più alto di me, la mia testa arrivava a malapena alla sua spalla e praticamente parlavo con il suo petto.

La musica ripartì e misero una canzone stupenda: tremor di Martin Garrix, il mio DJ preferito.

Quella canzone mi dava la carica e iniziai a ballare in maniera più sciolta forse a causa dell'alcol che gironzolava per il mio corpo. Vidi in lontananza la chioma bionda di Luke e la bandana di Ashton e li indicai a Cal.

Pochi secondi dopo eravamo davanti a loro.

"Allora sei venuta alla fine!!" urlò Sarah abbracciandomi.

"Già..." risposi io semplicemente staccandomi da lei.

"Allora venite a ballare?" chiese Cal ai miei amici che annuirono e si buttarono in pista con noi.

Michael mi porse un altro bicchiere di qualche strano alcolico che buttai giù senza neanche pensarci e in men che non si dica ero ubriaca.

Calum era andato chissà dove ed io continuavo a ballare sulle note di 'break the rules' di Charlie XCX.

Notai Shawn che mi osservava da lontano ma continuai a muovermi non sapendo cos'altro fare.

Ad un tratto sentii qualcuno stringermi con forza il fondoschiena e mi girai di scatto trovando quel pezzo di merda dietro di me con uno sguardo malizioso stamapato sul viso.

Lo spintonai e gli stampai la mia mano sulla guancia violentemente sotto lo sguardo di tutti gli altri studenti che però non fecero nulla. Si girò con uno sguardo arrabbiato e mi afferrò il polso, ormai guarito dai lividi causati da lui.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora