Capitolo 21

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Rimasi a dir poco pietrificata a quella vista, non me lo aspettavo e la cosa mi scioccò. Me ne stavo in piedi, con gli occhi sbarrati, incapace di muovere un muscolo. Cameron era li, a pochi metri da me che parlava animatamente con un anziano signore.

Calum si accorse della mia espressione e mi passò una mano davanti la faccia cercando di farmi svegliare dal mio stato di trans e ci riuscì.

"Ti sei immobilizzata ? Che stavi guardando ?" chiese continuando ad avere quel suo tono da stronzo menefreghista.

Boccheggiai e alternai il mio sguardo tra Calum e Cameron che ora era girato di spalle. Cosa gli avrei dovuto rispondere ? Gli avrei dovuto dire che a pochi metri c'era il Cameron di cui gli avevo parlato e che non volevo vederlo per farmi 'salvare' ancora una volta da lui ?

"Rosie rispondi." mi ordinò mettendo le sue mani sulle mie spalle e scuotendomi leggermente.

"E-emh...nulla, io rientro" testa di cazzo. Oh si che lo ero. Una grandissima testa di cazzo, ma il primo passo è ammetterlo no ?

Cercai di rientrare ma Calum era molto insistente e mi trattenne fuori. Decisi di cedere, dovevo, non poteva vedermi.

"Cristo santo possibile che sei cosi testardo!" lo sgridai senza alzare troppo il volume della voce "c'è Cameron, Calum. Proprio li, che parla con quel signore. Contento ?! Ora lasciami." ero frustata da tutta quella situazione.

Il motivo principale era Cameron, si, ma anche il fatto di aver ceduto ancora una volta davanti a Calum mi faceva andare il sangue al cervello.

Si girò verso la direzione che io osservai e lo vide per poi girarsi di scatto verso di me.

"Mettiti dietro di me, si sta girando"

Pensai: 'Dio mio, perché questo ragazzo deve fare cosi ?'.

Lo ascoltai e mi nascosi dietro la sua possente schiena aspirando un po' del suo profumo e chiusi gli occhi, trasportata da esso. Dietro di lui scomparsi, praticamente, e la cosa che mi sorprese in quel momento fu il fatto che non mi fece troppe domande sul perché non volessi che mi vedesse, mi aiutò e basta.

Le sue braccia si muovevano sicure mentre finiva la sua sigaretta ed io, nel frattempo, osservavo i suoi muscoli contratti, i suoi capelli cosi belli e mi resi conto di quanto fosse 'tenera' la differenza d'altezza più che notevole.

Passarono più o meno cinque minuti e poi si tolse da davanti a me per poi posizionarsi al mio fianco.

Non vedevo più Cameron e tirai un sospiro di sollievo.

"Grazie..." dissi quella parola ancora una volta rivolta a lui, in un sussurro e rientrai per prendere le mie cose e andarmene a casa.

Non appena tornai al tavolo feci segno a Luke di venire un attimo per parlare e per raccontargli di chi c'era in città.

Lo presi per un braccio e lo trascinai vicino la porta della cucina, lontano dagli altri.

"Cameron è in città" avvisai tutto d'un fiato.

"Cosa ? Come fai a saperlo ? Chi te l'ha detto ?"

"L'ho visto qui fuori e per poco lui non vede me, non voglio vederlo di nuovo" dissi con voce tremante.

"Okay, sta tranquilla vedrai che non succederà nulla"

Sospirai, stanca.

Tornai al nostro tavolo e presi le mie cose, pronta per tornare a casa.

"Ragazzi io preferisco andare, ci si vede" salutai distrattamente andando verso la porta, al di fuori della quale Calum stava osservando il parco, perso nei suoi pensieri.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora