Capitolo 13

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Mi svegliai con il mal di testa quella mattina, ma per fortuna riuscii a ricordare quasi tutto della serata precedente. Calum mi aveva riportato a casa alle 3 del mattino ed io non mi ero neanche cambiata, infatti andossavo ancora il vestito. Sarah era sdraiata vicino a me che ancora dormiva beatamente. Cal l'aveva fatta fermare a dormire perché non voleva che restassi sola.

Mi alzai dal letto e corsi in bagno per cambiarmi e struccarmi. Misi solo la maglietta di mio padre, che era abbastanza lunga, e andai in cucina per prendermi un aspirina. Appena scesi l'ultima scala notai una chioma mora spuntare dal divano e mi avvicinai per vedere chi fosse.

Calum dormiva tranquillamente sul divano di casa mia con le sue lunghe gambe che sbucavano dall'altra parte. Aveva i capelli tutti spettinati che ricadevano sul viso e un braccio sotto la testa che gli faceva da cuscino. Mi chiesi per quale motivo si fosse fermato anche lui a dormire se già c'era Sarah e decisi che glie l'avrei chiesto appena sveglio. Non che mi desse fastidio il fatto che si fosse addormentato, al contrario, solo che volevo sapere perché.

Entrai in cucina e presi l'acqua cercando l'aspirina che mi accorsi fosse sul tavolino. La mandai giù tutta d'un fiato e misi il bicchiere nel lavandino quando sentii la porta aprirsi. Mi girai e notai un Calum piuttosto assonnato, con i capelli scompigliati, la maglietta stropicciata e una guancia rossa che si strofinava la mano sul viso.

Mi soffermai a guardarlo e mi asciugai le mani.

"Buongiorno" disse con voce molto, ma molto roca. Amavo la sua voce, era cosi profonda e tremendamente sexy. Cosa?! Okay Rosie direi che l'alcol di ieri sera non è stato eliminato del tutto.

"Giorno" risposi io cercando di non fissarlo troppo.

"Ieri mi sono addormentato sul divano, spero non ti abbia dato fastidio" mi spiegò prima che io riuscissi a fargli la mia domanda.

"No, tranquillo"

Mi fece una specie di radiografia con gli occhi soffermandosi specialmente sulla mia maglietta che arrivava a metà coscia e che mi stava enorme.

Alzò un sopracciglio guardandomi ed io mi resi conto di essere solo in mutande, davanti a lui. Geniale Rosie, veramente complimenti.

"Emh...era di mio padre e...vado a mettermi qualcosa" lo avvisai diregendomi verso la mia stanza.

Sarah era già sveglia che si rigirava tra le coperte e la salutai con un cenno della mano prendendo un paio di pantaloncini della tuta. Li infilai e tornai in cucina seguita dalla mia migliore amica ancora troppo assonnata per parlare.

Calum era seduto su una sedia con lo sguardo perso che spostò su di noi appena varcammo la porta.

"Non ti farò mai più abriacare" constatò girandosi verso di me.

"Dai non ero tanto ubriaca..." dissi sarcasticamente.

"Oh certo, se per 'non ero tanto ubriaca' vorresti dire che neanche riuscivi a salire le scale di casa tua" rispose ridendo.

"Bhe poi ci sono arrivata"

"Grazie a me che ti ho portata in braccio, altrimenti eri ancora li per terra sdraiata nel mondo dei sogni signorina" disse.

Quella parte della serata non la ricordavo per niente, ma il solo pensiero mi fece sorridere.

"Cazzo" imprecò guardando l'orologio "le mie sorelle ora staranno piangendo come non so cosa e mia madre si starà facendo  prendere dal panico non avendomi trovato a dormire questa mattina. Fantastico. Direi che è ora di andare" parlò più a se stesso che a noi.

"Aspetta hai delle sorelle?" e finalmente la bella addormentata parlò.

"Due." disse in risposta il corvino alzandosi dalla sedia.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora