Capitolo 20

149 11 34
                                    

Mi svegliai per terra, sul pavimento gelido, non che la cosa non mi facesse piacere visto il caldo che faceva, ma la posizione era alquanto scomoda dato che avevo le gambe di Luke sul ventre che non mi facevano muovere. Cercai di alzarmi ma le mie forze di prima mattina erano molto meno del solito così decisi di svegliare il bello addormentato.

Mi avvicinai a fatica al suo orecchio e...

"LUKEEEE!!!! CORRI, ALZATI FORZA FORZA FORZA !!! UN BRANCO DI ALIENI STA INVADENDO LA CASA, SCAPPA !!!!!!!" urlai a squarcia gola.

Luke fece un salto dandomi, accidentalmente, un calcio nello stomaco che mi fece piegare in due da dolore e iniziò a correre disperato verso la porta di casa in boxer.

Io ridevo a crepa-pelle nonostante il dolore fosse lancinante, Luke era troppo buffo con i capelli spettinati che correva come un gallina e urlava come una femminuccia. Dopo qualche minuto che uscì di casa urlando, rientrò con una faccia confusa\arrabbiata\assonnata che mi fece ridere ancora di più.

Avevo le lacrime agli occhi per le risate e di certo ridere non migliorava la situazione del mio stomaco.

Si avvicinò a me e si buttò sul divano chinando la testa per guardarmi meglio.

"Luke mi hai ucciso lo stomaco!" cercai di dire tra una risata e l'altra.

"Potevi pensarci due volte prima di svegliarmi cosi ! Non si fa cattivona !" mi schernì il biondo ancora intontito.

"Bhe, tu avevi le tue gambette sul mio ventre e non riuscivo a muovermi, un motivo in più per farti uno scherzetto"

"Scherzetto !? Avrò perso come minimo ottantanove anni di vita ! Se morirò giovane sarà colpa tua e mi avrai sulla coscienza" esagerò " ti ho fatto tanto male ?" si corresse subito dopo con tono preoccupato cercando di togliere le mani che avevo poggiate all'altezza del punto da lui colpito.

"Emh...diciamo che un elefante sarebbe stato più delicato di te" scherzai io.

"Senti chi parla, fa vedere scema." alzò la mia maglia all'altezza del seno, senza scoprirlo.

Avevo la pelle arrossata ma niente di che, sarebbe venuto un piccolo livido sicuramente.

"Ti serve una rianimazione ?"

"E smettila idiota !" risi spingendolo leggermente per la spalla.

"Dovrei smetterla ?"

"Dovresti"

"Se mi dai cibo la smetto, altrimenti sarò costretto a diventare cannibale"

Luke mi faceva ridere troppo, era veramente incredibile come riuscisse a tirarmi su il morale ogni volta.

"Proporrei di andare a fare colazione fuori visto che si da il caso che la sottoscritta non abbia cibo in casa al momento" informai il mio migliore amico alzandomi da terra e dirigendomi verso le scale.

"Ci sto ! Vestiti e scendi, io intanto sistemo qui" come fai a non volergli bene.

"Sei un tesoro"

"Si lo so" modesto il ragazzo.

Andai in camera mia e presi la biancheria e andai in bagno. Feci una doccia senza bagnarmi i capelli e uscì subito dopo.

Pensai: 'cosa mi metto?'.

I dilemmi del mondo delle ragazze. Non prendevo troppo 'seriamente' la questione vestiti ma uscire come una barbona non era tra i miei piani quindi cercavo di vestirmi decentemente, ovviamente come protagonista c'era sempre il nero.

Come sempre faceva caldissimo e optai per un paio di shorts di jeans a vita alta, un crop-top nero e -indovina indovinello- le mie amate vans nere.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora