Capitolo 26

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Il giorno successivo mi svegliai felice, con le farfalle nello stomaco e impaziente di rivedere Calum ancora.

Guardai l'ora: le 6.30 a.m.

Ancora troppo presto per alzarmi, non riuscivo a dormire tanto ero agitata. Perché le altre volte non mi succedeva così tanto ? Quella volta era davvero troppa l'ansia di rivederlo.

Mi girai varie volte nel letto cercando di calmarmi e di riprendere sonno ma fu tutto invano. Decisi, così, di alzarmi e andare a guardare un po' di TV per distrarmi. Nulla.

Continuavo ad agitarmi da sola per qualche strano motivo, un brutto presentimento forse...

Eppure, nonostante andassi spesso in acqua con Cal, non ero mai stata cosi insiosa.

Okay Rosie, calmati, vai a lavarti e preparati. Andrà tutto per il meglio, pensai.

Alle 8 andai a prepararmi e misi il mio solito costume nero con sopra shorts, canottiera e ai piedi le mie all star bordeaux.

Calum sarebbere arrivato alle 10.00 e di solito era sempre puntuale quindi mi misi ad aspettarlo qualche minuto prima sui gradini davanti casa mia mentre fumavo una sigaretta.

E come pensavo, alle 10.00 la sua moto occupò il vialetto difronte a me.

"Buongiorno" disse sorridendo dolcemente e scendendo dalla moto.

"Giorno" salutai a mia volta alzandomi.

Gli andai vicino e lo abbracciai. Per la seconda volta nel giro di pochi mesi sentii il bisogno di avere quel contatto con lui. Il realtà ce l'avevo sempre ma non succedeva mai che lo facessi con cosi tanta naturalezza.

Mi strinsi a lui e in pochi attimi il suo profumo mi invase le narici. Come droga. Mi fece rilassare tremendemente e subito dopo lui ricambiò cingendomi con le sue braccia. Avevo il mio orecchio sul suo petto e riuscivo a sentire il suo cuore battere. Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quella sensazione per pochi istanti che non avrei voluto che finessero.

Non appena ci staccamo sorrisi e lo osservai mentre mi faceva segno di salire sulla moto.

Partimmo e in silenzio arrivammo alla spiaggia, deserta come sempre. Non era molto famosa e la cosa mi fece piacere, non volevo che nessuno mi vedesse in acqua così fragile.

Eppure Calum mi ci vedeva sempre, fragile, dolce, felice. Tutte emozioni che solo lui mi aveva fatto provare dopo tanti anni. Non mi dispiaceva il fatto che mi avesse visto in quel modo, stranamente.

Tolsi le scarpe e mi sedetti sulla sabbia con delicatezza.

"Allora" iniziò a parlare "vuoi entrare?" Chiese.

Si era già tolto la maglia e, Dio mio, era perfetto.

Ci pensai su e poi "ehm...s-si" risposi.

Poco dopo eravamo tutti e due in costume pronti per entrare in acqua.

Ci avvicinammo alla riva e come sempre respirai profondamente per cercare di calmarmi.

Prima di provare a entrare con Calum non riuscivo quasi mai a calmarmi. La sensazione di panico mi invadeva completamente e non mi faceva respirare, tremavo tremendamente e scene del mio passato riaffioravano nella mia testa. Con Calum era diverso.

Mi sentivo così bene con lui, sarei andata anche in capo al mondo a piedi se solo ci fosse stato lui al mio fianco.

Il contatto della sua mano con la mia mi risvegliò dai miei pensieri.

"Oggi entriamo cosi, se non ca la fai ti prendo in braccio. Okay ?" Domandò.

Restai in silenzio immobilizzata ma poi pensai : c'è Cal qui, devo stare tranquilla. Ora vado.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora