Capitolo 5

183 19 1
                                    

Non avevo la minima idea di quello che mi stava succedendo in quei giorni. Mi ero resa conto che soltanto la presenza di quel ragazzo mi agitava tremendamente e non ero riuscita a capire il motivo. Non ero mai stata una persona molto affettuosa o dolce , anzi , al contrario. Cercavo sempre di non affezionarmi alle persone perché quando lo facevo andava a finire che mi deludevano e mi ferivano.

Prima non ero cosi , ero allegra e felice di vivere perché la mia vita sembrava perfetta. Ma non lo era. Andavo spesso in moto con mio padre e quando lo facevo ero al settimo cielo.

Mi sentivo libera da ogni preoccupazione e da ogni peso che avevo. Quando morì piansi ,piansi tutte le lacrime che mi erano rimaste nel corpo fino a non averle più. Poi arrivò Cameron , in quegli anni lo vedevo come il mio unico raggio di sole , la mia speranza ,la mia certezza.

E anche lui mi deluse. Mi tradì con una delle mie migliori amiche e io promisi che non mi sarei mai più innamorata.In quei giorni il pensiero di innamorarmi mi passò varie volte per la testa ma subito eliminai la possibilità. Non ero più in grado di amare , di provare sentimenti che si avvicinassero minimamente all'amore e questo era stato causato da tutte le volte in cui avrei voluto che le persone a cui tenevo restassero ma che invece sono andate via , portando con loro i miei sentimenti.

In testa avevo davvero troppe domande a cui non riuscivo a trovare risposte. Perché quel ragazzo mi faceva quell'effetto ? Perché davanti a lui non riuscivo ad essere fredda e distaccata come facevo con tutti ?

Pensai che forse parlarne ad un'amica mi avrebbe aiutato e decisi di chiamare Sarah che subito si precipitò da me.

"Allora , di cosa volevi parlarmi?" mi chiese entrando in casa e sorridendo.

"Sarah in questo momento sono la persona più confusa di tutto San Francisco e ho assolutamente bisogno di schiarirmi un po' le idee" risposi io avviandomi verso la mia stanza.

"Fammi indovinare ?...Calum ?"

"E tu come fai a saperlo?" non potevo credere che si fosse accorta di quello che mi stava succendo se nemmeno io ci ero riuscita.

"Rosie ti conosco da una vita , si da il caso che io abbia imparato a capirti. E poi si vede a chilometri che sei diversa con lui." rispose lei sedendosi sul letto.

"È proprio di questo che volevo parlarti, non riesco proprio a capire cosa diavolo mi succede ogni volta che c'è lui"

"Te lo dico io allora : ti stai innamorando di Calum Hood" disse.

Spalancai gli occhi e feci una risatina.

"Wo wo wo , vacci piano tesoro ! Lo conosco a malapena, e poi io non sono capace di amare" risposi guardandola negli occhi.

Sbuffò rumorosamente.

"Ora ti dirò una cosa Rosie , ma non dovrà uscire da questa stanza okay?" mi chiese seria.

"Okay ma parla"

"Calum è più simile a te di quanto tu possa immaginare. Io lo conoscevo di vista e da quello che mi hanno detto ho capito che è un tipo chiuso , freddo. L'ultima volta che si è fidanzato è stato quando aveva 16 anni , la sua ragazza si chiamava Amy. Sono stati insieme pochi mesi e poi si sono lasciati perché Amy non lo amava più. Non l'ho mai visto ridere , l'ho sempre visto distaccato dal resto del mondo , come se vivesse in un mondo tutto suo fatto di ghiaccio, gelido come lui" mi raccontò la mia migliore amica.

"Non mi sto innamorando Sarah. Questo è poco ma sicuro. Solo che mi incuriosisce tremendamente" mi giustificai io.

"Bhe , convinta tu" fece spallucce.

"Senti usciamo un po' che non ho voglia di stare in casa" proposi io.

Non disse nulla. Prese la sua borsa ed uscimmo da casa mia iniziando a camminare senza una meta precisa.

"Allora?" mi chiese.

"Mh?"

"Cosa hai intenzione di fare con...quella persona" continuò.

"Voglio solo sapere di più su di lui..." risposi.

Il rumore del motore di una moto ci interruppe e io mi girai di scatto come se qualcosa mi dicesse che stava arrivando. 'Parli del diavolo e spuntano le corna' pensai.

Appena ci vide si fermò e scese dalla sua moto dirigendosi verso di noi.
Ci fece un cenno con la testa e tirò fuori un pacchetto di sigarette prendendone una.

"Che ci fanno due brave ragazze come voi in giro da sole a quest'ora?" parlò il moro.

"A quest'ora ? Ma che ore sono?" chiese Sarah.

"Sono le 9.15 p.m." si accese la sigaretta ed io lo fissai per lunghi istanti , osservai come fosse rilassato mentre il fumo gli entrava nei polmoni e come lo fosse ancora di più quando lo buttava fuori.

"Noi stavamo facendo una passeggiata. Tu piuttosto...dove vai a quest'ora?" gli chiesi atona.

"Quando mi annoio l'unica cosa che mi viene in mente di fare e prendere la mia bimba e andare in giro per San Francisco " disse riferendosi alla sua moto."Poi se capita che incontri due ragazze da sole per la città , bhe non posso lasciarle sole"

"Rosie io vado, ci sentiamo dopo" mi salutò Sarah e mi venne voglia di picchiarla per quello che stava facendo ma non ebbi nemmeno il tempo di risponderle. Si voltò iniziando a camminare lasciando me e Calum soli.

Calò un silenzio imbarazzate ed io mi morsi il labbro nervosamente. Ogni volta che ero nervosa ,arrabbiata , o frustrata mi veniva istintivo di mordermi le labbra. Mi calmava e riuscivo a scaricare la rabbia su di esse. Per questo motivo però le avevo completamente distrutte, avevo lividi sia dentro che fuori , erano screpolate e a volte mi facevano male e non riuscivo a parlare per il dolore.

"Sai dove sono Luke e Ashton ?" mi chiese interrompendo il silenzio.

"Non ne ho idea ma vorrei saperlo" risposi io.

"Stasera c'è un altra festa e probabilmente saranno li" mi informò buttando a terra la sigaretta che aveva finito.

"Dio mio ma stanno sempre a fare feste!"

"Che fai vieni ? Si farà a casa di Michael"

"Io passo".

"Siamo in due" esclamò sbuffando.

"Emh..." ero in imbarazzo di nuovo e non sapevo cosa dire ma per fortuna parlò lui.

"Tu non dovresti tornare a casa?" sembrava quasi preoccupato per me e la cosa mi fece piacere.

"Mia madre non c'è come al solito e anche se dovessi tornare a casa non lo farei."

"E allora salta su" si incamminò verso la sua moto facendo segno con le braccia di seguirlo.

"Dove andiamo?" chiesi io.

"Allora...è sera, fa caldo , la festa sarà un covo di ubriaconi che vomitano ovunque quindi io direi...la spiaggia" mi informò.

Mi girai di scatto a guardarlo.

"Cos'ho detto di tanto scandaloso?" mi domandò.

"Ecco...emh...nulla...andiamo..." le parole mi uscirono da sole dalla bocca e non potevo credere di averlo detto. Stavo seriamente andando in spiaggia di mia spontanea volontà. La cosa era preoccupante.

Salii sulla moto e mi lasciai portare nel luogo che considerai la mia più grande debolezza , e forse anche l'unica...

---
Prossimo aggiornamento venerdì.

Irene🎀

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora