Capitolo 27

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Mi svegliai con dolori ovunque, allo stomaco specialmente, incapace di aprire gli occhi e di muovermi. La testa mi pulsava e sentivo delle voci che non riuscivo a riconoscere. Aprii gli occhi finalmente e mi accorsi di essere sdraiata in un letto d'ospedale con dei fili attaccati alle braccia.

Mi guardai in torno. Vicino a me c'era Calum seduto su una sedia con la testa tra le mani. Le labbra spaccate con qualche cerotto, le nocche delle mani ricoperte di ovatta e un'occhio quasi totalmente nero.

"Buongiorno Rosie" mi disse sorridendo dolcemente.

"C-cosa diamine ci faccio qui ?" Ricordavo vagamente cosa fosse successo la sera prima, forse solo il dolore che avevo provato quando Cameron si era avventato su di me. La paura. L'odio.  E ricordavo le parole di Calum che mi dicevano che avrebbe chiamato un'ambulanza. Amore mio, mi aveva chiamata così.

"Non ricordi cosa è successo ieri ?" Chiese con voce roca.

"Non ricordo di essere stata portata in ospedale" informai.

"Bhe, eri svenuta e io ho chiamato un' ambulanza..."

"Già...ti h-ho sentito..." balbettai.

Notai come i suoi occhi si sbarrassero e come si strinse il labbro sotto i denti.

"C-che ore sono?" Chiesi per farlo sentire a suo agio e per non farlo agitare.

Guardò il display del suo telefono.

"Le 10.45" rispose "qui fuori ci sono Ash, Michael, Luke e Sarah, li faccio entrare." Disse alzandosi.

"Aspetta Cal" lo fermai "quando potrò uscire da qui ?"

"I dottori mi hanno detto che questo pomeriggio sarai a casa"

Annuii.

Uscì dalla stanza e poco dopo le braccia della mia migliore amica, seguita dagli altri, mi cinsero con il corpo facendomi fare qualche piccolo gemito di dolore.

"Piano Sarah" la sgridò Luke.

"Mio Dio Rosie se trovo quel bastardo lo ammazzo" mi disse con gli occhi lucidi.

Luke mi venne vicino e anche lui mi abbracciò, più delicatamente di Sarah per paura di farmi male.

"Come ti senti ?" Chiese.

"Ho dolori ovunque ma oggi pomeriggio torno a casa"

Ashton e Michael non dissero nulla, mi abbracciarono e mi lasciarono un piccolo bacio sulla guancia.

In tutto quel casino non pensai minimamente a quello che potessero pensare i miei amici. Mi vedevano così gracile, su un letto d'ospedale con degli anti-dolorifici che mi entravano nelle vene. Non me ne importò nulla.

"Ragazzi potreste uscire ? La signorina Anderson deve fare qualche controllo e poi potrà tornare a casa." Una dottoressa fece la sua entrata nella mia stanza.

"Ehm...okay" Calum rispose per tutti. Si voltò verso di me e mi fece l'occhiolino forse per cercare di tranquillizzarmi, per poi uscire insieme agli altri e chiudersi la porta alle spalle.

"Buongiorno signorina, come si sente oggi ?" Mi parlò la dottoressa mentre mi scopriva il corpo.

"Ho dolori ovunque dottoressa. Specialmente allo stomaco."

"Stia tranquilla le darò degli anti dolorifici che dovrà prendere per cinque giorni e poi non sentirà più nulla"

Nel frattempo io non riuscivo a stare concentrata alle sue parole. Avevo un unico pensiero che mi occupava la mente: amore mio.

•Hydrophobic•||Calum Hood||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora