Calum's pov.
Il gesto di Rosie mi aveva lasciato spiazzato, non me lo sarei mai aspettato da lei e ero rimasto piuttosto scioccato.
Infatti inizialmente non avevo idea di cosa fare e rimasi con le mani a mezz'aria cercando di realizzare cosa stesse succedendo, ma poi sentii qualcosa in me, come una sensazione di sollievo e tranquillità. Come se avessi aspettato da tanto tempo quel gesto. Quando finalmente il mio cervello capii cinsi il suo esile corpo con le mie braccia, non troppo forte.
Ero quasi spaventato dipoterla rompere, di distruggerla soltando attraverso un contanno fisico, perche sentivo che in realtà, dietro quell'animo da lunatica e apatica, si nascondeva una Rosie talmente fragile da poter essere spezzata solamente da una parola, un contatto, da me.
Si alzò sulle punte per cercare di sembrare meno bassa di me, ma si rivelò una cosa inutile visto che mi arrivò solo al collo. Mi vennero i brividi a causa del suo respiro caldo a contatto con il mio collo, freddo, e la strinsi a me respirando il profumo dei suoi capelli.
In quel momento il suo profumo mi fece come l'effetto delle droghe, mi fotteva il cervello. E direi proprio che c'era riuscita a fottermelo, dato che me ne fregai altamente di essere stronzo e freddo come facevo con tutti.
Nonostante io riuscissi a controllarmi con tutti, quel giorno non ci riuscì, non riuscii a staccarmi da lei e a scansalra con noncuranza, non riuscii a non ricambiare l'abbraccio, non riuscii a non adorare quel suo lato nascosto che segretamente, in quell'abbraccio, mi mostrò. Ero, in un certo senso, fuori controllo. Per il suo abbraccio. Solo per un suo fottutissimo abbraccio.
Tutto il resto del mondo svanì in quei pochi attimi, c'eravamo solo io e lei, disconnessi da tutto e tutti.
Ci staccamo dopo qualche minuto e io ritornai nel mondo reale notando però che Rosie avesse la testa chinata verso il basso, forse imbarazzata da quello che aveva appena fatto.
"Io...emh...sc-" non le diedi il tempo di finire di parlare.
"Tranquilla. È okay" la rassicurai ignorando la mia voglia di abbracciarla di nuovo e di farle capire che non avrebbe dovuto scusarsi dopo avermi abbracciato. Ma ovviamente, la parte stronza di me non era scomparsa del tutto e decisi di non fare nulla.
"Io direi di tornare a casa, è quasi buio" proposi guardandomi intorno.
Alzò la testa e sorrise osservando il panorama intorno a se. Il sole stava tramontando e nel cielo c'erano mille sfumature stupende che creavano contrasto con il colore scuro dei suoi occhi.
Guardò meravigliata intorno a se e io guardai lei.
"Si forse dovremmo tornare a casa..." rispose dopo un po'.
Iniziai ad incanminarmi verso la strada che ci avrebbe portato a casa ma lei mi prese un polso facendomi girare nella sua direzione.
"Ho detto che dovremo, non che dobbiamo per forza..." disse con sguardo complice "non mi perderò questo spettacolo" continuò indicando il tramonto.
Sorrisi e mi voltai totalmente verso di lei per parlarle.
"Lo vedremo mentre torniamo a casa" annunciai per poi girarmi e tirarla per un braccio con me.
"Sei un rompi palle" si finse offesa e mise il broncio.
"Possibile" ammiccai ironicamente "ti piace il tramonto?"
"Lo amo."
"C'è un motivo?"
Si irrigidì leggermente a quella domanda per qualche motivo a me sconosciuto ma poi rispose più tranquilla.
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•Hydrophobic•||Calum Hood||
FanfictionRosie Anderson : la ragazza incasinata che tutti vedono perfetta , allegra e spensierata ma che in realtà ha un uragano dentro di se. Odia il suo corpo nonostante tutti pensino che sia una bella ragazza, è fredda , apatica e menefreghista ma con 3 a...