I musicisti pizzicavano delicatamente le corde a tempo con i tamburi che si preparavano alla nostra entrata in scena; dalla piccola sala adiacente al salone dei banchetti in cui ci trovavamo potevo sentirli perfettamente sopra al vociare degli ospiti e lasciarmi cullare da quel dolce ritmo rilassante. Purtroppo però una vocina stridula ci ricordò di tenerci pronte che di lì a poco saremmo entrate trionfalmente a passo di danza proprio nel salone. Sbirciando dietro a una tenda analizzai l'ambiente: era una lunga sala rettangolare con grandi aperture coperte da tende di lino candido, nel mezzo vi era una piscina bassa rettangolare che percorreva tutta la sala nel suo lato più lungo, e in mezzo ad essa era posta una passerella composta da lastre rotonde in marmo sulle quali avremmo danzato. Sulla piscina si specchiavano tappeti e divani sui quali i nobili invitati stavano prendendo posto chiacchierando allegramente, coperti di vestiti sfarzosi e fin troppi monili d'oro massiccio. Il salone era attorniato da eleganti colonne rastremate coperte da un fregio di caratteri geroglifici che narravano alcune leggende sulle numerose divinità, e dietro ad esse vi erano i musicisti e varie ancelle che si affrettavano a fare gli ultimi ritocchi al banchetto, alcune già con i primi vassoi ricolmi di cibo in mano, e altre con eleganti anfore greche piene di vino e bevande.
Ad un certo punto le percussioni si fermarono, per poi ricominciare ad un ritmo diverso attirando l'attenzione verso la nostra "trionfale", a quanto diceva l'oca, entrata in scena. In pochi secondi uscimmo da dietro le quinte riversandoci nella sala coperte di veli bianchi come se fossimo mummie, tranne ovviamente la suddetta oca che invece essendo quasi totalmente nuda attirava tutta l'attenzione su di sé. La coreografia era assurda, in quel piccolo spazio in confronto alla stanza delimitato dalla piscina eravamo fin troppe, accalcate in bilico, e i veli oltre a oscurarci la vista rendevano i nostri movimenti impacciati, e più di una ballerina finì nell'acqua dando un effetto ancora più disastroso di quello che avevo percepito durante le prove. Non dovevo essere l'unica ad aver capito che quella coteografia faceva letteralmente schifo, infatti molti nobili dopo un po iniziarono a distrarsi e a chiacchierare completamente disinteressati; tra essi notai compiaciuta l'espressione di palese disgusto che traspariva dal volto di Narmer mentre guardava la nostra fantastica coreografa mezza nuda, totalmente opposta a quella del padre che fissava estasiato ogni sua scialba curva. Finalmente quella tortura imbarazzante volse al termine, e mentre sfumavano le ultime note elegantemente tornammo nella piccola stanzetta di prima.
La vocina starnazzante di Lena si fece subito sentire: -Oh ragazze è stato ancora più orribile delle altre volte! Possibile che non riuscite ancora a ballare decentemente? Mi avevano assicurato che foste le migliori ma qui se non c'ero io a salvare la situazione sarebbe successo un completo disastro!!- a quelle parole non ci vidi più dalla rabbia e scoppiai: -Smettila di trattarci così, non siamo assolutamente inferiori a te, se tu ti impegnassi di più a far andare bene la coreografia e di meno a scaldare il letto del faraone e a vantartene, questa sera sarebbe andata molto meglio! Invece no, ti fa comodo farci coprire con questi orrendi teli manco fossimo mummie solo per impedirci e nascondere le mosse in modo da attirare l'attenzione su una puttana come te! Non vedi in quante siamo? È assurdo farci fare un solo balletto e farlo finire a neanche metà banchetto quando potremmo dividerci in due gruppi e provare due coreografie diverse e intrattenere di più gli ospiti!!- lei fece per rispondere quando venne bloccata da Dayn, la nostra responsabile apparsa imprivvisamente: -Credo sia una buona idea, in effetti siete veramente in troppe con le nuove arrivate, domani mattina presentatevi tutte alle prove, vedrò di dividervi in due gruppi-.
La faccia dell'oca era uno spasso, si vedeva quanto le scocciasse non avere più l'attenzione su di sé: -Oh no no no non è possibile, ho già una coreografia da preparare e tra poco inizierò la danza dei coltelli, mi devo ancora preparare! Non posso seguire due gruppi!!- Dayn, palesemente scocciata le rispose: -infatti non sarai tu a dirigere entrambi i gruppi ma uno lo coordinerà lei- e mi indicò -e non disturbarti ad andare a cambiarti, il faraone ha chiesto esplicitamente Sheila per la danza dei coltelli di sta sera- e con le ultime parole prese a trascinarmi verso il salone dei banchetti ancora coperta da quell'orribile telo bianco che continuava a farmi inciampare.
Rientrai nella sala con uno spintone e letteralmente furiosa e preoccupata mi precipitai verso la lastra posta esattamente in mezzo alla piscina, dove un'ancella mi portò i due coltelli che avrei utilizzato durante la danza.
I percussionisti iniziarono a colpire i loro tamburi dapprima delicatamente e poi con sempre più forza, mentre le mie membra si rilassavano e dimenticavo la rabbia che mi corrodeva fino a un momento prima. Le percussioni avevano questo enorme potere di farmi rilassare, mentre i miei fianchi iniziarono a compiere piccoli movimenti circolari e il mio cuore sincronizzò i suoi battiti con quelli dei tamburi. Poco a poco tutto il mio corpo si sciolse, seguendo i movimenti dei fianchi, e mi liberai improvvisamente del telo bianco, lasciando finalmente vedere lo splendido vestito rosso e i capelli sciolti al vento. In questo modo mi ritrovai improvvisamente ogni singolo occhio presente nella sala puntato addosso, e vedevo già con la coda dell'occhio alcuno nobili con la bava alla bocca; ma ciò che mi diede l'ultimo impulso a lasciarmi andare e cominciare a danzare fu l'espressione scioccata ed estasiata di Narmer, vicino a quella compiaciuta del padre. Mi lasciai travolgere dalla musica, dimenticandomi persino dove ero, esistevamo solo io e il ritmo dettato dal mio cuore. Iniziai a danzare: i movimenti dapprima timidi e lenti diventarono decisi ma aggraziati e sinuosi, sentivo tutto il mio corpo vibrare a partire dalle ginocchia, i fianchi ormai sembrava avessero vita propria, e il petto si alzava e abbassava ondeggiando. Ero consapevole di sprizzare sensualità da tutti i pori, e non avevo nemmeno iniziato ad usare i coltelli. La cavigliera ed i bracciali tintinnavano ad ogni mio passo, volteggiavo e saltellavo da una parte all'altra della piscina catturando ogni singolo sguardo, altro che la pagliacciata di Lena. Tornando sulla lastra centrale afferrai i coltelli per poi lanciarli in aria, creando sgomento tra quei fifoni dei nobili: prima però che qualcuno di loro riuscisse ad aprire bocca feci una capriola all'indietro e balzando su un'altra piattaforma li ripresi al volo e cominciai a passarmeli sulle braccia. La mia abilità e passione con essi mi permetteva di entrare a contatto con quelle lame affilate senza bisogno delle protezioni che qualsiasi altra ballerina avrebbe preteso; oltretutto la danza con i coltelli era una delle mie più grandi passioni, in quanto comprendeva la danza e l'abilità con le armi, entrambe mie specialità. Non mi fermai alle braccia, ma presi a giocarci come se fossero semplici bastoncini e a passarmeli per tutto il corpo. La tensione e la paura dei nobili si potevano tagliare a fettine mentre i tamburi aumentavano i battiti prima della fine ed eseguivo gli ultimi passi a tempo, mi voltavo lentamente verso Pennuto reale e figlio e lanciavo le due lame esattamente sopra la loro testa quando la musica si era fermata.
Non una parola volava nello sgomento generale.
Dopo qualche istante il faraone si aprì in una fragorosa risata e iniziò ad applaudirmi, seguito poco alla volta dagli altri nobili spaesati. Tra una risata e l'altra aggiunse: -Non hai deluso le mie aspettative hahaha... Se a danzare sei così mio figlio avrà un bel da fare per portarti a letto!!-
Ghignando apertamente spostai l'attenzione sul diretto interessato, trovandolo mentre si aggrappava ai braccioli della sua sedia con un'espressione a metà tra il furioso, lo spaesato e l'eccitato. Trasformai il mio ghigno in modo da trasmettere sfida e lussuria per portarlo ancora di più al limite: dai nostri precedenti incontri avevo capito che lui non voleva abbassarsi a correre dietro ad una semplice schiava come me, così lo misi alla prova. Mi avvicinai sempre di più a lui ancheggiando sensualmente, mi morsi il labbro consapevole di avere la sua completa attenzione e anche quella del suo amichetto nascosto dalla tunica e quando fui a pochi centimetri dal suo orecchio sussurrai: -Vieni a prendermi se ci riesci...- e mi dileguai velocemente sparendo dietro la tenda.
Ignorai le grida delle altre ragazze che mi accolsero entusiaste e corsi velocemente nella mia stanza per rifugiarmi sul tetto, non prima di aver sentito le grida di un certo qualcuno con una vistosa erezione che chiedeva dove fossi e che si precipitava correndo come un disperato nella mia direzione.
Tanto non mi prendi...
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La Figlia Di Seth
ChickLitStoria ambientata nell'Antico Egitto, la protagonista è Sheila, che si ritrova schiava del figlio del re d'Egitto.. Che cosa succederà? Che difficoltà dovrà superare? Troverà l'amore? Ps: Se c'è scritto "CONTENUTO PER ADULTI" e avete 12 cazzo di ann...