Il mio sguardo si fece rovente mentre osservavo rapita il modo in cui si liberava dalle festi di lino, l'eleganza con cui si lasciava scivolare dentro l'acqua, fino a giungere ai suoi occhi decisi, velati da un fremito di nervosismo, ma nei quali si specchiava la stessa lussuria che albergava nei miei.
Per la prima volta in vita mia mi sentii presa alla sprovvista: fremevo dall'impazienza di averla, di mostrarle tutti i segreti del piacere e di condurla verso quella torbida e lussuriosa caduta in picchiata; ma allo stesso tempo non volevo distruggerla: era così bella, così fragile e perfetta che morivo dalla paura di farle del male, ero terrorizzata dall'idea che il mio istinto macabro e perverso prendesse il sopravvento e la ferisse in qualsiasi modo. Le mie preoccupazioni dovevano essere state tradite dalla mia faccia, perché ormai completamente immersa iniziò a muoversi così lentamente da sprizzare sensualità da tutti i pori, mentre avanzava verso di me tendendo le braccia.
No no no! Cazzo stavo perdendo la testa e il mio autocontrollo era già per strada verso Fanculandia! Non potevo farle del male!
Mi volevo allontanare ma il mio corpo non rispondeva al comandi, fino a che lei sussurrò: -Lasciati andare...-
E lì non ebbi più inibizioni: mi immersi completamente e nuotai raggiungendola, fino a ruotarle attorno risalendo in superficie; mi fermai quando i miei occhi incrociarono i suoi sbarrati, e le sorrisi sentendo il suo cuore battere furiosamente. Il suo sguardo fu attratto dalle mia labbra, che in un istante furono sulle sue. Fu un bacio famelico, e deliziosamente erotico: le nostre lingue si rincorrevano, si attorcigliavano e intrecciavano, mentre le labbra si staccavano schioccando per poi unirsi di nuovo in una danza infinita. Le mie mani scorrevano delicate sulla sua pelle provocandole dolci brividi, e quella leggera pelle d'oca mi fece perdere definitivamente la testa: mi immersi di nuovo trascinandola con me senza staccare le labbra dalle sue, fino a diventare il suo ossigeno mentre la mia stretta sui suoi fianchi le intrappolava le braccia.
Fermati Sheila...
Non sentii neanche le raccomandazioni di Kuma, troppo presa da quel bacio famelico rafforzai la presa sui suoi fianchi lasciandole dei segni evidenti, facendo scontrare la sua intimità con la mia e iniziando a strusciarmi... Fino a che un violento strappo ai miei capelli ci fece riemergere entrambe. Con violenza mi staccai da lei mentre boccheggiava in cerca di aria e mi voltai pronta per dare una bella lezione al mio aggressore, che scoprii essere... KUMA!! Cosa cazzo ti passa per la testa? -
Idiota un altro po' e la soffocavi! Che cazzo credevi di fare? Ribattè spingendomi contro il bordo e iniziando una sanguinolenta lotta che mi fece scoppiare. Idiota a chi? Replicai spingendolo e avventandomi su di lui Sono imprigionata qui e devo sempre stare attenta a qualsiasi cosa io faccia o perdo il controllo, sono stanca di farmi miliardi di scrupoli per paura di far loro del male, io non sono fatta per restare in catene o rischio di distruggere tutto!
Nella stanza nel frattempo si era alzato un forte vento, l'acqua era diventata completamente rosso sangue e le pareti avevano iniziato a tremare. Kuma continuava a ringhiarmi contro, cercava di attirare completamente la mia attenzione in modo da permettere a Cris di riprendersi e scappare velocemente, mentre io sfogavo su di lui la mia furia distruttiva. E ti sfoghi distruggendo tutto? Così butti via tutta la fiducia che hai conquistato in loro, vuoi ritornare in catene?? - Nemmeno le loro catene possono fermarmi ormai! Sarei capace di distruggere mezzo esercito a mani nude! - Non ne dubito ma non puoi lasciarti andare così! Cris e Nar ti vogliono bene e non puoi ripagarli così! - Io non voglio fargli del male ma qui non ci resisto! Voglio distruggere questo posto!
-Cosa cazzo sta succedendo qui?!?- la voce tuonante di Nar rimbombò sulle pareti spoglie.
No no no cazzo Sheila calmati una volta per tutte!
Ignorando le raccomandazioni del mio angioletto custode per l'ennesima volta spostai le mie attenzioni sul nuovo arrivato: -Bene bene bene... Chi abbiamo qui? Vuoi partecipare anche tu alla festa?- lo fissai con uno sguardo perverso inclinando la testa di lato e leccandomi voluttuosamente le labbra, mentre lo raggiungevo come un felino si avvicina alla preda, in attesa del momento giusto per attaccare.
-Perché Cris è uscita scappando da qui in lacrime?- aggiunse guardando fisso il mio sguardo da predatore; -Perché mi voleva... Ma non era pronta...- sussurrai aquattandomi.
-Giuro, se le hai fatto del male...- sibilò lui.
-A te farò molto peggio!- esclamai saltando fuori dall'acqua e avventandomi su di lui mordendogli il collo e affondando le unghie nella sua schiena, lasciandovi delle lunghe strisce cremisi. Lui mi spinse si nuovo in acqua e si tuffò trascinandomi sotto. Cercò di soffocarmi ma con un calcio nelle palle mi liberai e riemersi insieme a lui; mi avventai di nuovo iniziando a prenderlo a pugni e calci, lasciando evidenti ferite e tumefazioni ovunque, e lui rispose con altrettante. A malincuore dovetti ammettere che da quando aveva iniziato ad allenarsi con me era migliorato parecchio, e questo non fece altro che accrescere la mia furia, e la voglia di sfogare tutta la mia frustrazione con lui. Dopo l'ennesimo colpo lo spinsi lontano da me, perdendomi in quell'acquamarina diventata glaciale mentre mi guardava minaccioso. Stravolta dalla perversione mi eccitai alla vista del suo corpo coperto dal mio e dal suo stesso sangue, il quale si perdeva in rivoli che delineavano i suoi muscoli scolpiti, fino a disperdersi nell'acqua cremisi della vasca, e mi uscì un sussurro che lui comunque udì: -Per Iside quanto sei bello...- ma ebbe il tempo di formulare un singolo pensiero mentre mi leccavo le labbra, anch'esse sporche di sangue, prima di avventarmi su di lui e divorargli la faccia, torturando le sue labbra in un bacio che di puro e casto non aveva niente. Era sconvolto, glie lo leggevo negli occhi, aveva riconosciuto ogni singola emozione perversa che invadeva i miei: avevo lo stesso sguardo che lo faceva crollare ai miei piedi e modellare come creta sotto le mie mani quando perdevo il controllo sulle mie pulsioni e prendevo il controllo su di lui, sul suo corpo e sulla sua mente; tuttavia non riusciva a capacitarsi, e sinceramente pure io mi ero persa qualche passaggio, di come ero passata dalla voglia di sfondargli la cassa toracica e farmi degli orecchini coi suoi polmoni rinsecchiti, a mangiargli la faccia come se fosse il mio piatto preferito. Cosa che in effetti era.
Ma non mi bastava, ero ancora scossa dalla furia distruttiva; anche se le pareti non tremavano più ero io a farlo, e la lussuria che vedevo sul volto del principe quando dolore e piacere si fusero con noi, seguendo il percorso degli ennesimi graffi sulla schiena di entrambi, non era di certo un incentivo a calmarsi.
Arpionai i suoi fianchi con le gambe incrociandole dietro la sua schiena e lui mi sbatté contro il bordo della piscina. Facendo leva sulle braccia mi immersi di nuovo trascinandolo con me, le bocche ancora allacciate... E poi fu lui ad immergersi in me. Violento, brutale, scuoteva le corde della mia anima come se fosse l'unico in grado di liberarle da tutto il marasma di ira e dolore che custodivano. Le sue stoccate possenti quasi mi laceravano, sentivo la sua imponente lunghezza impalarmi ad ogni spinta, per poco non mi spezzava le ossa, ed era doloroso come non era mai stato, doloroso fino a sentire i polmoni bruciare per la voglia di urlare, doloroso al punto di intorpidirmi i sensi e lasciarmi finalmente andare, doloroso fino a volerne ancora, e ancora, e ancora.
Sentii l'orgasmo arrivare e travolgermi come un'onda anomala, proprio quando raggiunse anche lui, e scoppiai in un urlo disumano, mentre l'acqua insanguinata nella quale eravamo immersi schizzava dappertutto lasciando la vasca mezza vuota.
Aprii gli occhi quando sentii la fronte di Nar poggiarsi contro la mia, meravigliandomi come sempre di come fossero profonde le pozze dei suoi occhi, mentre lui si perdeva nel tramonto dei miei. -Devo ricordarmi che questo è l'unico modo per calmarti quando perdi il controllo- ruppe lui il silenzio con un lieve sorriso cercando di riprendere fiato.
Ancora frastornata e un po' ansimante ricambiai il sorriso: ero scossa dagli ultimi fievoli tremiti, ma mi ero decisamente sfogata ed ero abbastanza calma. Si staccò da me e potei osservare il disastro che avevo provocato: l'acqua cremisi imbrattava le pareti e qualche schizzo era finito anche sul soffitto; uno scenario decisamente degno della peggior sala delle torture.
-Dopo mi spieghi come hai fatto a trasformare l'acqua in sangue- cercò di smorzare la tensione circondandomi le spalle con un braccio e trascinandomi contro di sé; poggiai la testa sul suo torace e mi lasciai cullare dal battito del suo cuore. Preso l'ennesimo respiro profondo iniziai a parlare: -Tutte le volte che perdo il controllo succede sempre qualcosa del genere... Al forte vento e alle pareti che tremano c'ero abituata, sono capitati spesso, ma questo mai e mi sono spaventata... Dovrò anche chiedere scusa a Cris, sarà terrorizzata e non vorrà più avere a che fare con me-. Nar intanto si era messo ad accarezzarmi distrattamente i capelli: -Intanto che ti stai calmando l'acqua sta ritornando trasparente, e questo è già un buon segno... E poi realizzerai il mio sogno no?- al ché sollevai la testa incuriosita: -Cioè?- chiesi.
-Quando mia sorella ci proverà di nuovo avrai bisogno di un supervisore che vi controlli!- rispose ammiccando -Ora è meglio tirarsi fuori da qui, o sporcheremo di nuovo tutto- aggiunse.
Scossi la testa divertita e lo seguii fuori dalla stanza, per poi essere subito travolta dell'uragano chiamato Kuma. Finalmente ti sei ripresa! Non hai idea di quanto mi fai spaventare quando perdi la testa, credevo saresti arrivata a distruggere tutto! Miagolò nella mia mente mentre si crogiolava tra le mie braccia. Non feci in tempo a rispondere che mi arrivarono in faccia cinque fantastiche dita, seguite da un calcio all'indirizzo delle palle di Nar. -Voi due! Come cazzo avete potuto!- ci urlò contro Cris -Non avete il minimo rispetto per me! E tu!- aggiunse puntandomi un dito contro mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime -Aveva ragione Nar! Sei un mostro! Cosa ha lui che io non ho?!?- e detto ciò si voltò per correre via. -Porco Osiride Cris aspetta!- le urlai dietro, mentre Nar la rincorreva sparendo dalla mia vista. In quel momento sentii dei risolini sinistri provenire dalla grande apertura che dava sul balcone, così mi voltai di scatto con ancora Kuma tra le braccia che si mise a ringhiare furioso: di fronte a noi, coperto dalla penombra della stanza, c'era un gigantesco serpente con la testa d'uomo. -Ma che patetica scena mielensa...- sibilò strascicando le "s" proprio come un serpente. Sul mio viso si aprì un sorriso beffardo di sfida: -Apep, dio del male... Qual buon vento ti porta qui? O forse dovrei dire mal vento?- aggiunsi sarcastica.
-Volevo solo vedere coi miei occhi la spina nel fianco di Osiride prima che venga spazzata via...- alle sue parole mi si mozzò il fiato: -Cosa stai insinuando infido verme?- il suo sorriso si fece più grande e minaccioso rivelando la lingua biforcuta: -Nulla mia cara... Però ti voglio dare un piccolo consiglio... Stai attenta alle cerimonie religiose... Se perdi il controllo, qualcuno potrebbe farsi male...-
Di nuovo sull'orlo del baratro gli lanciai la prima cosa che mi capitò tra le mani, che fortunatamente si rivelò essere un pugnale: purtroppo però appena lo colpii si dissolse in una leggera nebbiolina, portandosi dietro la sua macabra risatina e lasciandomi ancora più frastornata di prima.http://pin.it/9ULt3K-
STAI LEGGENDO
La Figlia Di Seth
ChickLitStoria ambientata nell'Antico Egitto, la protagonista è Sheila, che si ritrova schiava del figlio del re d'Egitto.. Che cosa succederà? Che difficoltà dovrà superare? Troverà l'amore? Ps: Se c'è scritto "CONTENUTO PER ADULTI" e avete 12 cazzo di ann...