Erano ormai passati cinque giorni da quando mi ero liberata tra lo sgomento generale. Io e Nar passavamo ore a sghignazzare ripensando a quella notte e alle facce dei soldati che ci avevano visti insieme.
Flashback
-Attenzione! La prigioniera è scappata!- E dopo l'allarme centinaia di guardie si erano riversate in tutto il palazzo e annesso giardino, tutte ansiose di catturarmi ma allo stesso tempo impaurite. Potevo sentire il terrore di fare una brutta fine scorrergli nelle vene, per paura di imbattersi in me da soli, e per questo giravano in gruppo. Poveri illusi. -E che cazzo nemmeno un attimo di pace si può avere qua?- mi lamentai -adesso glie lo faccio capire io a quegli idioti di non disturbare- e feci per alzarmi ma fui fermata dal braccio muscoloso del principe: -Calma... Lascia fare a me, usciamo insieme dal labirinto, e non azzannare nessuno!- e nel frattempo si era risistemato il gonnellino che gli avevo strappato. Per i miei vestiti non c'era niente da fare invece, ridotti a brandelli come erano, così stappai due lunghe fasce dalla gonna legandomele rispettivamente sui fianchi e sui seni. Sheilaaaa che hai combinato? Perché ti sei liberata?? - Provaci tu a restare fermo incatenato per tutto quel tempo!! Non preoccuparti andrà tutto bene, c'è Nar qui con me... Ora torna a dormire, domattina sarò accanto a te.
Usciti dal labirinto per poco non mi schiantai a terra dalle risate alla vista delle espressioni stranite dei soldati che affollavano il giardino, ancora più confuse e spiazzate quando riconobbero il principe di fianco a me. -L'ho liberata io, tornate pure a dormire, con mio padre me la vedo io- Nar prese subito le mie difese; ma un soldato replicò balbettando: -Ma... Ma il faraone ha ordinato di non farla uscire...- a quel punto roteai gli occhi al cielo e aggiunsi: -E va bene, sta notte torno nel tugurio, ma avvisate il pennuto reale che domani se la deve vedere con me!- e me ne andai di mia spontanea volontà verso la cella, affiancata dal principe. Arrivata con passo furioso alla finestrella che illuminava la mia prigione saltai elegantemente dentro, per poi voltarmi e fissare con un macabro e sadico sorriso le guardie che mi osservavano spaesati da essa mentre infilavo facilmente i polsi nelle catene. -Va bene così??- li schernii prima che Nar li mandasse via e mi salutasse a sua volta prima di tornare nelle sue stanze.
Il mattino seguente mi precipitai come una furia nella sala del trono con le catene dalle estremità arroventate ancora attaccate ai polsi, creando confusione e sgomento tra i presenti. Nar e il faraone stavano discutendo animatamente, bloccandosi poi quando irruppi nella stanza come un tornado; subito alcune guardie si fiondarono su di me, ma usando le catene come fruste le feci cadere a terra come birilli, lasciando delle gravi ustioni sulla loro pelle che era entrata in contatto con il metallo rovente. -Qualcun altro?- sfidai i presenti nella sala e in particolare il faraone che mi fissava ammutolito. -Bah... Troppo comodo nascondersi dietro alle gonnelle dei soldati, non c'è nemmeno gusto- e così dicendo mi tolsi le manette creando ancora più sgomento tra i peesenti.
Nar corse subito verso di me ridacchiando e applaudendo: -Fantastica entrata in scena, non mi sarei aspettato altro da te- e stava per abbracciarmi quando una furia mi travolse in un abbraccio spaccacostole, che si rivelò essere Cris: -Finalmente sei libera!! Su coraggio, mio fratello lo saluterai dopo, ora abbiamo un balletto da creare!!- e mi trascinò fuori dalla stanza lasciandomi solo il tempo di rivolgere mezzo sorriso a Nar.
Fine flashback
Ormai eravamo stato scoperti, perciò il principe aveva reso più che palese il suo interesse nei miei confronti, e non si faceva problemi a corteggiarmi anche davanti ai nobili che affollavano il palazzo; per non parlare dei banchetti in cui mi esibivo sia con le altre ragazze per la coreografia di gruppo, sia da sola nella danza dei coltelli, che, a detta sua, l'aveva stregato dalla prima sera. Non aveva però più cercato di toccarmi come quella notte nel labirinto in cui ci eravamo spinti un po, fermandosi solo a baci rubati durante la notte. A sentire lui il suo intento era quello di "farsi desiderare" aspettando che io ceda e mi sottometta a lui, ma più di una volta l'ho sorpreso con lo sguardo perso e il viso contratto e dubbioso, come se non riuscisse a spiegarsi ciò che succedeva dentro di lui e dentro il suo cuore, e stesse cercando di reprimere quelle strane emozioni che un principe dedito alla guerra e alla patria come lui si rifiutava di riconoscere.
Erano questi i pensieri contorti che mi tenevano sveglia quella notte, nella mia piccola camera tra le stanze di Cris e Nar mentre intorno a me l'intero castello giaceva addormentato.
Ero così persa nei miei pensieri che quasi non mi accorsi degli strani fruscii sinistri provenienti dalle stanze di Narmer. Incuriosita mi affacciai ad esse, scorgendo i passi furtivi di un uomo avvolto in un mantello che copriva anche il volto. Il suo respiro pareva calmo, ma i battiti furiosi del suo cuore tradivano la tensione che lo permeava. Questi si avvicinò al letto dove il principe dormiva profondamente, e quando fu al suo cospetto tirò fuori un lungo pugnale ricurvo, facendolo brillare sotto i freddi raggi lunari. Bisbigliò balbettando quella che mi parve una condanna a morte: -Per ordine del Sommo Sacerdote e della sua prole, la cui vendetta per mano mia sarà consumata, ora morirai principe Narmer, e con te le tue protette. Che Osiride rifiuti la tua anima!- e così facendo fece per calare il coltello sul corpo del principe dormiente. E ci sarebbe anche riuscito se non gli avessi mozzato il braccio lanciando un piatto dal bordo affilato che avevo trovato su un tavolino. Le sue acute grida improvvise svegliarono buona parte del palazzo, compreso il bell'addormentato sotto di lui, che con un espressione confusa e spaesata aggiunsele sue urla a quelle del sicario: -Che succede qui?!?- avvicinandomi con la morte negli occhi dissi solo: -Un idiota che ti voleva ammazzare sotto ordine del Sommo Coglione di un Sacerdote- per poi avventarmi sull'assassino buttandolo al muro e iniziando a massacrarlo di pugni. Con uno gli sfondai la cassa toracica rompendogli le costole, per poi buttarlo a faccia a terra. Con un sorriso sadico stampato sul volto mi rivolsi al principe che mi osservava immobile a bocca aperta: -Sai ho sempre desiderato fare un massaggio coi piedi, deve essere rilassante non credi?- e così facendo mi misi a camminare sulla schiena del malcapitato steso a terra con estrema lentezza e pesantezza, godendomi ogni singolo scricchiolio sinistro che annunciava un'altra vertebra rotta. Ridotto ormai ad un manichino rotto lo sollevai per la collottola: -E smettila di urlare come un poppante, stupido verme!- esclamai rompendogli il naso con una testata. Il sangue iniziò a uscirvi a fiotti imbrattandogli le gote e spandendo una fragranza ferrosa per la stanza: -E salutami Osiride...- sussurrai prima di avventarmi sul suo collo e strappargli la trachea con un rude morso. Le urla strazianti cessarono di colpo, facendomi improvvisamente rendere conto della moltitudine di persone ammutolite presenti nella stanza. -Bhe? Piaciuto lo spettacolo?- risi sarcastica prima di staccare definitivamente la testa dal cadavere che tenevo ancora tra le mani. Recuperai dal corpo un pezzo di stoffa in cui avvolsi la testa, per poi frugare tra le sue parti intime finché non trovai le palle mosce che si ritrovava, le strappai con foga e glie le ficcai in bocca, con gli sguardi stralunati dei presenti che seguivano immobili ogni mio movimento. Chiuso il fagotto lo porsi al servo più vicino a me, che lo prese con mano tremante: -Domani fallo recapitare al Sommo Sacerdote, e ricordagli che con me non si scherza!- fui interrotta dalla risata del principe, ancora comodamente seduto nel suo letto: -Per fortuna che dovevo essere io a proteggere te!- esclamò, e prontamente risposi stizzita: -Non è colpa mia se hai il sonno pesante, sai un "grazie per avermi salvato la vita" potrebbe bastare! Ora se non vi dispiace lo spettacolo è finito, spero sia stato di vostro gradimento e soprattutto di ammonimento, e levatevi dalle palle che devo andarmi a lavare- aggiunsi infine rivolgendomi ai servi che in pochi secondi si dileguarono. Pulendomi il mento col dorso della mano e leccandomi sensualmente il sangue dalle labbra mi rivolsi invece al principe, che seguiva estasiato i movimenti della mia lingua: -Nar? Credo di essere un po incriccata, verresti con me a darmi una mano a lavar...- e sorrisi accattivante. Non ebbi il tempo di finire di parlare che mi aveva già afferrata per le cosce e si stava dirigendo come una furia verso la sua piscina.
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La Figlia Di Seth
ChickLitStoria ambientata nell'Antico Egitto, la protagonista è Sheila, che si ritrova schiava del figlio del re d'Egitto.. Che cosa succederà? Che difficoltà dovrà superare? Troverà l'amore? Ps: Se c'è scritto "CONTENUTO PER ADULTI" e avete 12 cazzo di ann...