Capitolo 21

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Passò un mese, nel quale sviluppai una routine quotidiana che, strano a dirsi, mi diede una parvenza effimera di tranquillità, emozione che mai avevo sperimentato fino a quel momento.
Aprivo gli occhi tra le braccia di Nar alle prime luci dell'alba, e insieme a Kuma mi divertivo un mondo a buttarlo giù dal letto in tutti i modi più violenti e disparati, a partire dal solletico per finire al materasso brutalmente ribaltato, passando ovviamente per le secchiate in faccia e per i concerti di percussioni a mezzo millimetro dal suo apparato uditivo. Se se... Raccontala guista!
Bhe... Riflettendoci quando ero in vena di buone azioni il concerto del buon risveglio lo dedicavo a tutt'altro apparato, situato decisamente più in basso.
Buone azioni?!?
Kuma ma una tazzina di emeriti cazzi tuoi mai?
In effetti è del cazzo di Nar che stai parlando
Uff... E va bene lo ammetto, lo svegliavo in quel modo molto, ehm, "dolce" solo quando si sottometteva completamente la notte precedente e mi faceva fare tutto quello che volevo, cioè si rassegnava a farsi ribaltare da dentro a fuori. Riflettendoci non credo di aver ancora capito del tutto se preferisse i risvegli violenti o le notti di sottomissione, fatto sta che poteva dimenticarsi le deboli sgualdrine alle quali frantumava allegramente un osso dopo l'altro a forza di sbattersele, visto che aveva trovato pane per i suoi denti.
In ogni caso, approfittando della frescura mattutina andavamo a correre per un'ora con Kuma prima di colazione, dopodiché io mi dedicavo alla danza con Cris e le altre ragazze mentre Narmer agli allenamenti con le guardie reali. Oltretutto da poco più di una settimana la principessa aveva scoperto dei nostri allenamenti segreti sia all'alba che al tramonto ed aveava insistito per parteciparvi. Quella donna era più irremovibile della piramide di Cheope quando si impuntava, ma i grandi sforzi che stava facendo ormai iniziavano a dare i primi frutti. Dopo il pranzo avevo il pomeriggio libero, ma d'altronde con quel caldo spaccapietre, anzi, spaccanasodellaSfinge, fare sforzi prolungati era decisamente impensabile. Ogni tanto stavo in cucina, a volte andavo con Cris a fare il bagno nel Nilo o a chiacchierare con la regina, a volte addirittura spiavamo ciò che succedeva nel campo di allenamento e ci rotolavamo a terra dalle risate a sentire Nar urlare come una checca isterica a quegli imbranati dei suoi soldati.
La sera dopo l'esibizione al solito banchetto insieme a quei due e alla mia piccola peste ci ritiravamo nel solito spiazzo e ci allenavamo fino allo sfinimento, anche se le energie finivano del tutto quando eravamo tra le lenzuola. Nar aveva imparato la sua lezione di umiltà a forza di prendere calci in culo, ma nel giro di una settimana o due aveva fatto progressi enormi, quindi eravamo passati a spade vere e proprie e spesso e volentieri il corpo a corpo diventava una vera e propria zuffa senza esclusione di colpi. Da quando si era aggiunta Cris invece si allenava nel corpo a corpo con Kuma, mentre io avevo ripreso quei giocattoli di legno e insegnavo l'arte della spada alla principessa.
Sarà stato per le sue origini pseudo divine, ma Kuma era cresciuto ad una velocità esorbitante, anche se non aveva perso la sua parlantina schietta e comica, arrivando quasi ad una stazza adulta. I muscoli solidi, asciutti e tonici si modellavano su ossa forti e robuste, il pelo ormai aveva perso le piccole macchioline scure tipiche della peluria dei cuccioli, diventando lucido e setoso, di un uniforme color sabbia. Stavano anche iniziando a spuntare le prime ciocche di criniera. In poche parole, la piccola peste si stava trasformando in una macchina da guerra, e non aveva problemi nel tener testa alla real testa dura di Nar.
E le notti? Bhe... Era come se il mio sangue si trasformasse in lava incandescente ogni singola volta che rientravamo dagli allenamenti, e illuminati solamente dalla pallida luce delle stelle mi fondevo violentemente in lui, e lui in me. Il mattino seguente ci trovava infatti sudati, pieni di graffi e lividi, ma sicuramente rilassati e soddisfatti. Ogni tanto pensavo a quando ancora lo respingevo, e le sghignazzate che mi facevo a farmi correre dietro. Eppure in qualche fottuto modo mi era entrato dentro: aveva trovato l'unico modo che mi aveva permesso di avvicinarmi a lui, e poco a poco stava conquistando la mia fiducia.
E qualcos'altro.
Kuma non fiatare.
Vai sulla difensiva, allora è davvero qualcosa di serio.
Non. Una. Parola.
Daiiiiiiii anche se non lo ammetterai mai lo so che ti stai innamorando di lui...
Appunto Kuma, è inutile che insisti, tanto non ammetterò mai quello che provo per lui!
Però hai appena ammesso di provare qualcosa per lui
Ma cos...?! No! È solo che... Aaaaaah! Lascia perdere, preferirei di gran lunga andare a letto con Cris piuttosto che ammettere di... Bleah! No che schifo non riesco nemmeno a pensarci!
Bhe una cosa è certa... Cris a letto con te ci andrebbe volentieri
CHEEEEE????? Impara a dare aria al cervello prima di aprire la bocca! Stare a contatto con Nar ti sta passando l'idiotaggine acuta!
No sei tu che hai le fette di salame sugli occhi! Si illumina nonappena ti vede, cerca sempre di attirare la tua attenzione, è gelosa delle altre ragazze quando ti vede parlarci e tutte le volte che ti vede mangiare la faccia a Nar le viene la bava alla bocca! Le piaci Sheila, cazzo se le piaci!

Porco. Fottuto. Osiride.
Le parole di Kuma mi avevano fatto riflettere, ed ero arrivata a rendermi effettivamente conto di alcuni strani comportamenti che la mia amica aveva sviluppato nelle ultime settimane: dallo sguardo accattivante col quale mi fissava mentre danzava, alla voce civettuola che adottava quando si accorgeva che la ascoltavo, alla bizzarra offerta di un paio di sere prima di ospitarmi nel suo letto al posto di dormire con Nar. Decisi infine di parlarne col principe quella stessa sera.

L'occasione si presentò invece a pranzo, quando mi chiese di mangiare con lui comodamente sdraiati su alcune panche della sua immensa terrazza.
-Mia sorella si sarebbe presa una cotta per te? Ma lo sai che mi diventa duro solo a pensarci??- esclamò l'idiota nonappena finii di esprimere i miei dubbi -Sarebbe troppo bello per essere vero...- aggiunse quel troglodita con aria sognante mentre il traditore con la pelliccia si rotolava dalle risate.
-Ma possibile che riesci a pensare solo al sesso?? Per caso mi sono persa qualcosa e il tuo cervello, già carente di suo, ha raggiunto le dimensioni di uno spermatozoo??- lo insultai mentre lo bombardavo di chicchi d'uva.
-È qui che ti sbagli tesoro, io non immagino solo te che scopi mia sorella, ma immagino pure di mettermi in mezzo!- e a quel punto i suoi occhi si erano trasformati in due pozze languide con tanto di bavetta alla bocca.
-Per i denti di Anubis Nar! Ok che è decisamente impossibile levarle gli occhi di dosso mentre danza, ma è tua sorella!- era decisamente la frase sbagliata perché ormai la bava era arrivata a terra. -E allora? È mia sorella quindi in ogni caso la dovrò sposare, e gli eredi non li porta l'airone!- a quel punto la mia bocca doveva essere più grande di quel forno sparapompini che si ritrovava quella troia di Lena: -Cosa cazzo vuol dire che la devi sposare??-
Il principe fece una faccia schifiata come se gli avessi schiacciato una mosca in faccia: -Massì per tutte quelle stronzate del mantenere il sangue puro e divino... La famiglia reale discende direttamente da Ra, e in genere si cerca di evitare unioni con persone al di fuori della famiglia proprio per evitare di sporcare la discendenza-.
Tutto quello che riuscii a dire fu: -Ecco spiegata la tua testa bacata-.
Il principe riuscì solo ad aprisrsi in una risata esasperata mentre scuoteva la testa, per poi improvvisamente sollevarla riversandomi addosso quello sguardo penetrante che solo quell'acquamarina così chiara ma torbida riusciva a raggiungere: -Chiunque altro si ritroverebbe la testa già mozzata dopo un'insinuazione del genere, ma tu no... Cazzo Sheila è... è difficile da ammettere... Ma ti sei conquistata tutto il mio rispetto, e... e la mia completa fiducia...- gli tappai la bocca con un bacio mozzafiato, per poi mormorargli a fior di labbra: -Hai perso l'ennesima occasione per tenere la bocca chiusa... Su che papiro hai imparato questa roba mielensa? Mi deludi!- e finire con uno spintone che fece scoppiare a ridere entrambi.
Una volta recuperata la calma però aggiunse: -Comunque ero serio quando parlavo della storia a tre... No no no non ricominciare a bombardarmi e lasciami finire!- aggiunse frettolosamente notato il mio sguardo minaccioso -...stavo dicendo, che se una sera ti vuoi infilare nel suo letto al posto del mio io non ho niente in contrario...- ormai stavo ghignando apertamente: -Ceeeerto... E ovviamente tu guarderai tutto e finirà in testa alla classifica del materiale da seghe- il suo sorriso era smagliante e ferocemente ghignante: -Ovviamente... Ma ammettilo che ti piacerebbe finire a letto con mia sorella-
Sbuffai arrendendendomi: -Nar lo sai che la mia lussuria non ha limiti, e apprezzo la bellezza indipendentemente da cosa ci sia in mezzo alle gambe; Cris prima di tutto è una ragazza fantastica, dolce e sensibile, non come un certo cafone di mia conoscenza... E ha un corpo da urlo, tutte le curve al punto giusto e un sorriso mozzafiato!-
Al suddetto cafone era ricominciata a scendere la bava: - Ho capito te la vuoi scopare a sangue. Ouch!- sta volta in testa gli era arrivata direttamente una noce di cocco: -Ti sta bene idiota! Certo che la sfinirei a forza di saltarle addosso, ma di sicuro non la metto giù così!-

Verso sera prima del banchetto decisi di andarmi a dare una rinfrescata, ma purtroppo la piscina di Nar era occupata da alcuni schiavi che la stavano pulendo, così optai per quella di Cris.
Dopo qualche minuto in ammollo mi resi conto di non essere più sola nella stanza in penombra, e voltandomi verso l'ingresso scorsi la principessa che mi fissava con due braci ardenti al posto degli occhi: nessuna fiatò per quelle che parvero ore, fino a quando il silenzio fu spezzato da un sussurro: -Bella chiacchierata a pranzo...-
Il mio respiro si bloccò e i miei occhi si spalancarono: -Cazzo...- sussurrai a mia volta mentre l'aria si caricava di tensione -Cosa hai sentito?- lei avanzò languida fino a lambire i piedi nudi con l'acqua del bordo piscina, mentre con lentezza studiata si liberava delle leggere vesti, denudandosi completamente:
-Tutto-.

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