Capitolo 18

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Sfogarmi. Ecco si, avevo bisogno di sfogarmi. Seee raccontala a qualcun altro... Devi ancora spiegarmi come hai fatto a fare in modo che non mi svegliassi mentre torturavi il sicario! - Hehe... Segreti del mestiere Kuma! Non volevo metterti in pericolo e mi sono divertita un mondo! Torna a dormire ora!
Mentre Kuma faceva del suo meglio per trapanarmi la testa quel troglodita arrapato del principe continuava la sua corsa sfrenata verso la propria piscina con la sottoscritta tra le braccia. Arrivati nei pressi della vasca si arrestò bruscamente con l'intento di buttarmi in acqua ancora vestita, così intuendo le sue intenzioni allungai una delle due gambe avvinghiate ai suoi fianchi e gli feci lo sgambetto, facendo finire lui in acqua tra grandi spruzzi e facendomi sbellicare dalle risate.
-Stronza questa me la paghi! Prendi questo!- urlò quando riemerse, e mi lanciò il gonnellino di lino che a stento copriva la sua erezione, colpendomi in pieno volto e facendomi smettere di ridere di colpo. -A si? E allora tu guarda questo!- e così dicendo tolsi le spille che tenevano ferma la tunica che usavo per la notte, lasciando che mi scivolasse lungo il corpo in voluttuosi panneggi che mi accarezzavano il corpo fino a posarsi ai miei piedi. Narmer era a bocca aperta e mi fissava estasiato, completamente nuda e adornata da schizzi di sangue. Mi leccai le labbra ancora sporche di sangue mentre dentro di me l'eccitazione saliva incontrollata, al ritmo furioso del cuore del principe. Disinibita come non mai mi immersi completamente nell'acqua, per poi riemergere in mezzo alla piscina a meno di un centimetro dalle sue labbra. Ero la tentazione pura e nella mia anima regnava il caos, dettato da una lussuria perversa, aizzata dal sangue sulle mie membra e dal profumo inebriante del perfetto uomo che di fronte a me sembrava sondarmi l'anima e invitarmi a lasciarmi sprofondare in quelle pozze d'acquamarina.
E in un istante caddi.
Le sue labbra e il suo corpo cozzarono contro i miei in una danza sfrenata e selvaggia, le sue braccia mi strinsero con forza mentre le nostre bocche affamate si univano e mordevano allo sfinimento. Tra un morso e l'altro lo sentii sussurrare: -Sei perfetta... Bellissima... Sanguinaria... Una dea... E sei mia!!- scese sul mio collo facendomi rabbrividire, dedicandosi poi ai seni. La sua lingua giocava contro ai capezzoli inturgidendoli e strappandomi deboli gemiti ansimanti, ma volevo divertirmi un po, così mentre continuava la sua dolcissima tortura al mio seno iniziai a muovere i fianchi contro la sua erezione, facendola ingrossare ancora di più. Il contatto tra le nostre parti intime faceva impazzire entrambi, soprattutto quando glie lo afferrai iniziando a muovere la mano per tutta la lunghezza, posizionandolo e facendolo muovere contro la mia apertura, regalando lancinanti scosse di piacere ad entrambi.
Quando si mosse contro di me cercando di infilarlo dentro però lo scostai bruscamente con l'intenzione di fermarlo, ma tale era la fame che avevo di lui che non esitai ad immergermi fiondandomi su quell'immenso cazzo che si ritrovava, prendendolo tra le labbra e incominciando a baciarne e mordicchiarne il glande, mentre sfogava la sua eccitazione con rumorosi gemiti di piacere. Roteando la lingua spinsi l'asta sempre più a fondo ingoiandola completamente, lasciando che mi afferrasse i capelli dettandomi il ritmo col quale voleva essere soddisfatto. -Succhia...- ansimò, e con quelle parole iniziai a succhiare incessantemente regalandogli anche qualche morso. Il suo glande pulsava d'eccitazione, ma quando stava per venire mi staccò bruscamente creando un rumoroso effetto risucchio che lo fece impazzire.
In un istante mi ritrovai la schiena contro una parete della piscina e la sua testa che si faceva spazio tra le mie gambe spalancate con forza. Raggiunto il suo obiettivo si impossessò del mio clitoride cominciando a giocarci con la lingua e succhiando, e mordendo, e regalandomi un piacere inimmaginabile. La sua lingua percorse tutta la mia apertura infilandosi tra le mie grandi e piccole labbra, pulsando quasi volesse divorarle. Il piacere mi avvolse ancora di più, ero in preda alla lussuria più sfrenata e non riuscivo più a percepire niente se non la sua lingua dentro di me.
La mia situazione mentale degenerò del tutto quando rudemente infilò dentro me anche due dita, e lì smisi di ansimare, aprendomi però in gemiti ancora più rumorosi.
Inarcando la schiena gettai in dietro la testa e spinsi in avanti il petto, aggrappandomi disperatamente al bordo della piscina. Percependo che fossi quasi al limite si sollevò, regalandomi la perfetta visione del suo corpo scolpito nel marmo lucido grondante di rivoli d'acqua, prima di soffocare i miei gemiti in un bacio ancora più infuocato dei precedenti. -Sii mia...- grugnì con voce roca e sensuale prima di afferrarmi brutalmente il bacino e con un'unica spinta penetrare dentro di me.
Il mio grido si sparse in tutto il palazzo, ma quello fu l'ultimo dei miei pensieri un quel momento, completamente concentrata sull' enorme membro che mi aveva regalato in una sola spinta un piacere immenso. -Cazzo quanto sei stretta!- ansimò travolto dal mio stesso piacere. Quell'idiota però non si decideva a muoversi, talmente inebriato da rimanerne sconvolto, mentre in me quel vulcano in ebollizione che lui aveva lentamente risvegliato era finalmente esploso, e con lui era esplosa dentro di me una voglia irrefrenabile di essere penetrata, ancora e ancora, volevo perdermi nel piacere e nella perversione che solo lui sapeva darmi, volevo essere l'unica a dargli lo stesso desiderio che lui accendeva in me, per perderci in quel tornado di passione che ci avrebbe fuso maledettamente in un'unica anima. Mugolando mossi eroticamente i fianchi risvegliandolo dal suo stato di trance, e con una spinta mi aggrappai alla sua schiena per facilitare la sua entrata in me, lasciando delle scie rosso sangue lungo il percorso delle mie unghie. -Sheila...- sussurrò prima si muoversi lentamente dentro di me per farci abituare. Poco a poco il desiderio irrorò completamente le pareti pulsanti della mia vagina e i nostri gemiti si unirono in una danza carnale sempre più veloce... E sempre più forte. -Oh Narmer...-
Era rude, era impetuoso, era focoso e incredibilmente doloroso; ma più faceva male più mi piaceva.
Nessuno mai mi aveva provocato una simile esplosione di emozioni travolgenti: le sue spinte erano forti e brutali, e se quello fosse stato l'inferno sarei stata ben felice di andarci, perché mi sentivo in estasi paradisiaca.
Non riuscii a capire quanto il suo assalto durò, né chi venne per primo, o piuttosto, quante volte riuscii a venire prima che venisse lui; sapevo soltanto che desideravo che quella danza furiosa non finisse mai.

-Sei mia... Mia... Finalmente mia...-
Quelle parole sussurrate, alternate da teneri baci, furono il mio dolce ritorno sulla terra dopo l'estasi in cui ci eravamo sciolti. Aprendo gli occhi potei perdermi di nuovo in quelle iridi così simili al più cristallino dei mari; fu un istante, ma potei chiaramente vedere una scintilla brillare in essi.
Dalla piscina ci eravamo spostati in una stanza adiacente e al momento eravamo stesi sul letto con le sole lenzuola a coprire le nostre nudità.
-Lo ammetto- parlò per primo dopo che per ore l'unico suono erano stati i nostri gemiti -Nessuna era mai stata alla tua altezza, mia piccola guerriera- quelle parole dette con voce ancora roca dall'eccitazione consumata precedentemente mi fecero sciogliere ancora di più tra le sue braccia: -Perché io sono unica, e non ne avrò mai abbastanza di te- sussurrai prima di chiudere di nuovo le labbra sulle sue in un fugace bacio accaressandogli il volto -e domani inizi l'allenamento con me!- aggiunsi con aria di sfida mentre sul mio viso si stampava un sorriso furbo. Alla sua eapressione confusa spiegai: -Caro il mio principe, la prossima volta che un sicario si intrufola nella tua stanza potrei non esserci per proteggerti, perciò ci sono un paio di trucchetti da insegnarti... E poi, non mi hai ancora battuto con la spada!!- -Ehi! Ok che coperta di sangue mi fai maledettamente arrapare, pero preferirei di gran lunga che non fosse il tuo!- -Shh...- lo rimbeccai mettendomi a cavalcioni su di lui e ammiccando sensualmente vicino alle sue labbra: -mettimi alla prova...-

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