Capitolo 24

939 42 3
                                    

-Cris? Sei sveglia?- sussurrai entrando nella sua stanza immersa nelle tenebre.
-Ce ne hai messo di tempo.- bofonchiò.
In effetti il giorno prima, dopo essere stata per ore sola nel labirinto aizzando Kuma contro chiunque osasse addentrarvisi, ero ricomparsa solo durante il balletto, senza dire una parola a nessuno, e sforzandomi di non stare male per l'assenza della principessa, sparendo subito dopo per tutta la notte.
Fu una tortura per il giorno seguente avere a che fare con il genere umano, soprattutto perché davanti a me avevo costantemente gli occhi lucidi, feriti e spaventati di Cris, che nonostante tutto durante le prove per le danze in onore di Iside continuava a perforarmi con il suo sguardo, cercando allo stesso tempo di stare il più alla larga possibile da me.
Quel troglodita di Narmer invece non mi dava tregua: cercava di interrompermi e distrarmi in qualsiasi modo, prima con dolcezza e poi con prepotenza, insistendo nel dire che era stata la zoccola a baciarlo, e lui l'aveva subito respinta. Era giunto anche a dire che era stato proprio quell'idiota del pennuto reale a ordinarle di sedurlo pur di allontanarci, ricevendo un risposta un secco: -Ormai non ha più importanza. Vattene.-

Solo a notte fonda, dopo essermi resa conto di aver rimandato per fin troppo tempo i chiarimenti e le mie scuse verso Cris, mi infilai nella sua stanza da letto.
Mi avvicinai furtiva al letto, pregando mentalmente Bastet di assistermi e di aiutarmi a mantenere il controllo per non spaventarla ulteriormente, fino a sedermi sul bordo.
-Mi dispiace- esordii -C'è una spiegazione se tuo fratello è riuscito a calmarmi e al contrario non volevo avvicinarmi a te-.
Cris si sollevò dal materasso incrociando le gambe, completamente sveglia: -Davvero? Sono curiosa di sentirla allora, visto che mentre mi divoravi la faccia sono sicura di aver percepito almeno un po del desiderio che provi per me- i suoi penetranti occhi d'acquamarina, così simili a quelli del fratello ma con sfumature più chiare, mi scrutavano ansiosi di una risposta, invitandomi a immergermi in essi.
Presi un respiro profondo e iniziai a raccontare: -Prima di tutto mi devo scusare, anche se non riuscirò mai a farmi perdonare per quello che ti ho fatto... Ho perso il controllo di me stessa e tutte le volte che succede scoppia il caos!- esclamai prendendomi la testa tra le mani e iniziando a scuoterla.
-Quello che non riesco a capire perché Narmer si e io no!- mi fermò lei. Di colpo mi venne l'illuminazione: -Sei gelosa di lui? Non devi esserlo... Soprattutto dopo che... Non ha importanza, ormai sei l'unica di cui posso fidarmi e devi sapere tutto... Te lo devo- feci un respiro profondo e iniziai: -Non so da dove vengo, e non ho ricordi dei miei genitori, ma sai la mia storia, e sai che sono particolarmente forte e veloce, e le mie ferite guariscono in fretta. Da quando sono arrivata in Egitto ho sentito qualcosa che si risvegliava in me, sono diventata ancora più forte, i miei sensi si sono acutizzati e... - aggiunsi sotto voce -I miei poteri si sono risvegliati -
Cris arricciò la fronte confusa facendo apparire delle tenere rughette: -In che senso poteri? Parli di quello che è successo ieri?-
-Anche- ammisi mestamente -Quando non riesco a controllarmi, o qualcosa mi manda fuori controllo mi scateno, e attorno a me creo solo caos e distruzione... Quello che hai visto in quella stanza... È solo un assaggio di quello che posso fare, il forte vento, le pareti che tremano e l'acqua tramutata in sangue non sono niente! E non avresti nemmeno dovuto vederlo...- la guardai negli occhi, talmente limpidi da specchiarmici -Tu sei stata la prima persona a vedere oltre tutto ciò, e a comportarti da vera amica con me, perciò in tua presenza ho sempre cercato di sopprimere quella parte di me che sapevo ti avrebbe spaventata e allontanata; ma ho fatto male i conti: una serie di eventi che mi hanno portato a quel fantastico soggiorno nelle segrete mi hanno fatto perdere il controllo e l'unico modo per non fare troppi danni è stato affidarmi all'unica persona abbastanza forte ed orgogliosa da volermi dare una mano ed essere capace di tenermi testa e distrarmi quando impazzisco.-
-Mio fratello, Nar- intuì.
Annuii con un cenno, per poi proseguire: -Mi sono conquistata la sua lealtà salvandolo dal sicario, ma anche tra noi le cose non sono andate rose e fiori, prima di riuscire a capire come limitare i miei attacchi ha rischiato la vita parecchie volte, ed anche per questo ho insistito così tanto per allenarlo.-
-Capisco...- sussurrò, per poi aggiungere a voce se possibile ancora più bassa: -Lo ami?-
La domanda mi spiazzò completamente: non avevo mai pensato a quella cosa strana chiamata amore e contavo di non pensarci ancora per parecchio tempo. Sentivo uno strano tumulto dentro me ogni volta che pensavo a Kuma, a Cris, e anche a quel pezzo di merda di Nar effettivamente, ma riuscivo ad associarlo solo ad un grande affetto; perciò le risposi: -No Cris, provo un grande affetto sia per te che per lui, ma non sono capace di amare.-
Alle mie parole quelle pozze trasparenti diventarono liquide di lacrime, ma non spiaccicò suono così continuai: -E non vi permetterò di insegnarmi a farlo, non dopo il male che stavo per farvi, non dopo quello che ha fatto Nar... O tuo padre-
-Che è successo dopo che...?-
La interruppi con un gesto della mano, come se volessi scacciare delle mosche insidiose: -Ho origliato una proficua chiacchierata tra Tuthmosi e il Sommo Sacerdote in cui discutevano sulla mia morte. Domani. Durante le danze alla cerimonia di Iside. E subito dopo ho beccato Lena con la lingua in bocca a Nar.-
-No. Aspe... COSA???- urlò alzandosi in piedi sul letto, ma mi buttai subito su di lei tappandole la bocca facendola ricadere sul cuscino: -Non una parola, ti prego, andrà tutto bene-. Ero distesa sopra di lei, troppo vicina per non rischiare di perdere il controllo, ma non mi importava -Cosa significa? Mugugnò. Appoggiai la fronte alla sua e chiusi gli occhi, sospirando dissi tutto d'un fiato: -Durante la cerimonia ucciderò il sicario incaricato di uccidermi, sarà travestito da sacerdote suppongo, e poi io e Kuma scapperemo via.-
-No!- urlò, e il suo grido rimbombò probabilmente in mezzo castello, fortunatamente il leone si era piazzato davanti alla porta e non faceva passare nessuno. -Sssh- la zittii -È l'unico modo per sopravvivere, ti prego capiscimi!- lei invece scosse la testa cercando di dimenarsi, con scarso successo visto che era bloccata completamente dal mio corpo spalmato sul suo, mentre piccole lacrime le rigavano le guance. -No no no non puoi farlo, non dopo tutto quello che abbiamo passato, non dopo l'... Amicizia... Che abbiamo costruito!- dopo i suoi tentennamenti mi strinsi ancora di più a lei, le piastrine metalliche sulla fascia che copriva il mio seno tintinnavano contro le lunghe catenine con le quali si agghindava. Mandai la freddezza con la quale mi ero ripromessa di dirle addio a farsi fottere e poggiai delicatamente le labbra sulle sue. Fu un bacio lieve, puro, colmo dell'affetto che sentivo per lei. -Stavi per dire amore vero?- le sussurrai a fior di labbra. -Ti prego- singhiozzò -Una volta, una sola- singhiozzò ancora -Fa l'amore con me-.

La Figlia Di SethDove le storie prendono vita. Scoprilo ora