-Muori! Muori! Muori! Bastardo di un pennuto che non sei altro!! Non voglio più sentir parlare di uccelli per il resto della mia fottuta vita!!-
Era questo che gridavo al cielo mentre fracassavo quei cazzo di falchi in marmo prendendoli a calci e pugni sempre più furosi. Quanto erano stupidi.
Al primo avevo incassato il becco nel cervello con un pugno, inutile dire che la sua testa era andata in mille pezzi; il secondo e il terzo cercarono di attaccarmi insieme, ma con un abile calcio li feci scontrare uno contro l'altro facendogli fare la fine del primo. Altri quattro diedero prova della propria infinita intelligenza: uno mi sorvolò e credendo di non essere visto mi attaccò vigliaccamente alle spalle, mentre gli altri tre lo seguirono gettandosi in picchiata su di me con qualche secondo di ritardo; avevo pochi istanti, ma contavo sul fatto che il loro cervello avesse delle dimensioni inversamente proporzionali alla massa complessiva: mi voltai di scatto e afferrai per le zampe il vigliacco idiota, prendendo lo slancio e usandolo come una mazza per polverizzare gli altri. Inutile dire che mi rimasero in mano a malapena gli artigli.
Il piccione più grosso e più in alto gracchiava furibondo alla vista dei suoi piccoletti ridotti in briciole, ma non si decise a spiccare il volo finché non li polverizzai fino all'ultimo.
Man mano che si avvicinava mi resi conto delle sue gigantesche dimensioni, e realizzai che non sarei riuscita a farlo a pezzi come la sua cazzo di piccionaia ambulante: mi serviva un piano, e pure in fretta. Ripari nei paraggi non c'erano, e in ogni caso voltare le spalle al pericolo e scappare come una stupida vigliacca non era da me.Pensa Sheila, pensa... Cosa è più forte del marmo?
Kuma! Cazzo! Devi rompere i coglioni proprio ora?!
Levati da lì porco Anubis! Non fare la stupida eroina!
Con un ringhio nervoso schivai il pennuto all'ultimo e riuscii pure a rifilargli un calcio al fianco, che lo spedì qualche metro più avanti, purtroppo incolume.Guarda che non stavo parlando del cazzo di Nar, anche se ci va vicino.
Il tuo sarcasmo mi sta uccidendo, ma non credo di riuscire a fare fuori sto ammasso di pietra raccontandogli barzellette, quindi se hai voglia di spaccare le palle vai altrove, io starei cercando di restare in vita se non te ne fossi accorto!
Scioglilo cazzo! È troppo duro per toglierselo dal culo in quel modo!
La tua nuova fiamma ti ha dato alla testa? Parla chiaro se vuoi dare una mano! E in fretta possibilmente!!Un momento. Fiamma. Calore. Forse esisteva davvero un modo per scioglierlo. Avevo vaghi ricordi di un cantore greco nel vecchio palazzo che parlava di una città distrutta dall'acqua, dalla terra e dal fuoco, situata in una verdeggiante isola in mezzo all'Egeo. Era talmente florida che pure gli dèi ne erano invidiosi, perciò la distrussero facendo tremare la terra, eruttare un fuoco liquido così rovente da sciogliere persino la pietra, e infine venne sommersa dal mare. Atlantide era il suo nome.
Se fossi riuscita a dare origine ad un fuoco abbastanza potente e bruciante forse sarei riuscita a spaccare il culo a quel falco maledetto. Lo stesso che non aveva impiegato molto tempo a scovarmi dietro un cumulo di macerie e a buttarmi a gambe all'aria a sua volta, approfittando della mia momentanea distrazione. Con le penne arruffate era ancora più ridicolo, vile quanto gli altri ma sicuramente dotato di quel pizzico in più di materia grigia. Mi ricordò subito Lena, e la gratificazione nel ricordare le sue tenere carni sfrigolare tra le braci ardenti sull'altare, le stesse che avevo provato sulla mia pelle, mi diede la forza per risvegliare il fuoco dentro me: dopotutto, ero pur sempre la figlia di due dèi, e da sempre "distruzione" era il mio secondo nome...
Incurante delle piume taglienti che ferivano la mia pelle ad ogni sferzata del pennuto chiusi gli occhi, e ripercorsi uno ad uno gli istanti di dolore che mi avevano portato a rinchiudere il mio cuore entro spesse mura di pietra. Fu straziante, ma necessario. Mentre sentivo la rabbia, il dolore, la tristezza da sempre repressi pulsare per spezzare la mia anima, la perversione crudele, impaziente di sentire il sapore del sangue, di vederlo scorrere, mi permeava le vene come una lama ghiacciata.
Chiusi gli occhi. Lacrime nere uscivano dalle mie palpebre rigandomi le gote, trasformandosi in spinosi rovi neri non appena toccavano la terra rocciosa. Senza che me ne accorgessi iniziai a prendere respiri sempre più corti e profondi, carichi di rabbia, e la temperatura del mio corpo iniziò ad aumentare mentre attorno a me vorticavano sempre più velocemente lingue di fuoco che sollevavano i miei capelli dandomi un aspetto decisamente spaventoso.
La rabbia è tua amica, controllala
La perversione tua alleata, sfruttala
Il dolore il tuo fuoco, distruggi ogni ostacolo con esso;
Credi in te stessa figlia mia, e troverai ciò che cerchi...
Una voce calda e maschile si insinuò nella mia mente, cercando di darmi forza. Lo riconobbi subito... Seth...
Come cazzo si permetteva quel fottuto stronzo di merda uscito dal culo di Osiride di venirsene fuori con delle perle di saggezza del genere?? Lui! Che aveva abbandonato mia madre, la dea che amava, in un terribile limbo e me al mio destino quando ero ancora in fasce; dov'era quando subivo soprusi di ogni genere, senza il benché minimo conforto, quando avevo bisogno anche solo di una parola dolce, la carezza di un raggio di luna... Percepivo la sua presenza a pochi metri da me, e di sicuro un pennuto del cazzo non mi avrebbe fermato. La mia vendetta sarebbe stata devastante, e distruttiva. Nessuno escluso.
Dovevo trovare la mia forza nel dolore, perfetto, non avevo bisogno di impulso migliore. Gridai al cielo, a quei fottuti dèi di merda che non ammettevano la mia esistenza, tutta la mia rabbia ceca, mentre le fiamme attorno a me vorticavano sempre più velocemente, fino a concentrarsi sulle mie mani chiuse a pugno dalle nocche insanguinate.
Aprii gli occhi, ancora più luminosi, mentre le mie labbra si aprivano in un isterico e macabro sorriso: il mio obiettivo era solo uno in quel momento, e no, uccellaccio del malaugurio, non eri sicuramente tu.
Il suddetto pennuto stava scendendo in picchiata su di me, e fu con una certa noia che piantai i piedi ben fermi a terra e allungai il braccio destro dritto dritto nella sua direzione: non fece in tempo a rallentare che si schiantò violentemente contro il mio pugno chiuso, e pochi istanti dopo del gigante pennuto di pietra rimaneva solo polvere, e l'eco della sua disfatta. La mia attenzione venne attirata da un bagliore luminoso: erano gli zaffiri azzurri incastonati nei suoi occhi, ormai liberi da ogni costrizione. Diventarono roventi tra le mie mani quando li raccolsi da terra, circondati da un ammaliante fuoco blu.
Guardai verso la facciata del tempio di Seth, le cui fiaccole parevano quasi più luminose e pulsanti che in precedenza, e la mia rabbia non ancora completamente smaltita aumentò in maniera palpabile: con un feroce slancio lanciai gli zaffiri arroventati verso essa, distruggendola completamente.
Quando il polverone sollevato dall'esplosione si diradò mi trovai di fronte un enorme varco, attraverso il quale scorsi i luminosi occhi viola dell'immensa statua di mio padre osservarmi minacciosamente.
A noi due... paparino.Sheila: a te i Pantera alle 7 di mattina fanno male
Autrice: colpa della caffeina
Kuma: no, sei pazza e basta
A: ma... Tutti i migliori sono pazzi
S: Osiride è un pazzo, ma di sicuro la migliore sono io
A: infatti tu sei stata partorita dalla mia mente malata
K: rinunciaci Sheila... Preserva quel poco di sanità mentale che resta almeno a te
S: parli proprio tu che da quando ti sei rincitrullulito la testa l'hai persa proprio...
Nitocris: appunto!! Kuma non dovevi dirci qualcosa??
K: ti odio
C: eddaiiiiiiiii ti prego ti prego ti pregooooooo
K: No
C: sei cattivo
K: ho imparato dalla migliore!
S: modestamente
C: zitta tu, o ti infilo una Fisherman nella vagina
Narmer: da quando sei così volgare sorellina?
C: da quanto non nutrite la mia fame di gossip! Vi odio! Sta settimana sul balcone ci dormite voi! Fila!!

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La Figlia Di Seth
ChickLitStoria ambientata nell'Antico Egitto, la protagonista è Sheila, che si ritrova schiava del figlio del re d'Egitto.. Che cosa succederà? Che difficoltà dovrà superare? Troverà l'amore? Ps: Se c'è scritto "CONTENUTO PER ADULTI" e avete 12 cazzo di ann...