Capitolo 7

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Entrai a scuola strisciando e cercando di tenere gli occhi aperti con la poca forza che mi rimaneva. Dovevo riabituarmi alla sveglia alle sei e ai compiti. Ero rimasta fino alle tre e mezza di notte a studiare,quando fui riuscita ad addormentarmi avevo sognato radici quadrate e binomi insieme agli indigeni australiani. Arrivai al mio armadietto sbadigliando e trovai lì Julien. Era sistemata e in ordine e in più sembrava essersi svegliata da ore! Indossava sempre la stessa gonna nera ma la camicetta era azzurra e i capelli erano legati in una coda alta.
- buongiorno- sorrise prendendo i libri
- buongiorno- risposi a bassa voce poggiando la testa sull'armadietto e concedendomi un paio di minuti di riposo
- la giornata inizia bene! Abbiamo lezione con il professore Thomasson!- esclamò entusiasta Julien
- parlami un po' di lui. Ho sentito molte cose a riguardo- dissi svegliandomi come se un fulmine mi avesse appena centrata in pieno. Leonard Thomasson era la copertura di Theo e dovevo sapere se,anche adesso,riusciva a coprire la sua copertura.
- è un gran bell'uomo! Sai la maggior parte della classe è composta da ragazze e tutte sono pazze di lui. Hanno creato pure un club "Thomasson fan club". Assurdo no?- disse tutto d'un fiato. Quando Julien parlava sembrava una macchinetta.
- già,assurdo!- dissi annuendo. Entrammo nell'aula di storia del professor Thomasson e non mi stupii nel vedere che le prime tre file di banchi erano pieni di ragazzine super truccate e sistemate  che chiacchieravano emozionate. Più che una lezione di storia sembravano prepararsi per l'incontro con una persona famosa. Mi sedetti in un banco nella quarta fila. Julien si sporse pensierosa verso di me
- noterai che recentemente il professore è un po malinconico- disse. Il professore entrò.
Mi veniva voglia di abbracciarlo! Non lo vedevo da tre anni e in quel momento  era là davanti a me e io dovevo trattenermi. Notai subito che aveva gli occhi tristi. Sorrideva ed era molto vivace e coinvolgeva gli alunni(volevo dire alunne,vista la maggioranza di donne in quella stanza),ma io potevo riconoscere il suo dolore. Il mio fratellone grande e forte aveva un problema e dovevo aiutarlo ad ogni costo. Quando la lezione finì mi avvicinai a Theo insieme a Julien
- buongiorno ragazze,posso aiutarvi?- chiese lui guardandoci e mi ferì il fatto che mi avesse guardato come un professore guarda un' alunna,ma così doveva essere. In quel momento non era mio fratello.
- volevo dirle che la sua lezione mi ha molto interessato e vorrei chiederle se io e la mia compagna Julien potremmo fare una ricerca sulla guerra d'indipendenza americana- chiesi e mi rilassai nel vedere che i suoi occhi brillavano
- certo,sarò lieto di ascoltare la vostra ricerca venerdì. Benvenuta signorina ed arrivederci signorina Cross- disse poi mentre uscivamo.
- ora cosa abbiamo?- chiesi a Julien
- credo Fisica- disse guardando l'orario appeso ad un muro. Curiosa entrai nella classe di fisica e aspettai di incontrare la professoressa di Fisica. Dopo quindici minuti arrivo in classe la professoressa Trumph. Era una donna sulla cinquantina,alta,con capelli lunghi e tinti di un giallo mais,il trucco che aveva in viso era pesante e i vestiti non esattamente consoni per una professoressa.
- ragazzi! In piedi! Dovete mostrarmi rispetto!!- gridò lanciando la borsa marcata sulla cattedra. Indossava dei tacchi vertiginosi e camminava come una papera. Noi ci alzammo spaventati e intimiditi.
- signorina Wong venga a ripetermi il primo principio della dinamica!- gridò mentre si sedeva sulla cattedra e incrociava le gambe. Dal primo banco si alzò una ragazzina dai lineamenti asiatici,bassina e un po robusta. Si avvicinò alla lavagna e inghiottì prima di balbettare qualcosa piano.
- non ti sento Wong!- urlò la signora Trumph
- non l'abbiamo studiata professoressa- ammise la ragazzina intimidita
- bene,aggiungerò un'altro due alla tua collezione. Mi stupisce sempre come può essere semplice metterti due!- rise così forte che rabbrividì.
- un'altro?- chiese poi prendendo il registro e scorrendo il dito smaltato di rosso fuoco.
- la signorina Cloe Benson- disse guardandomi con gli occhi socchiusi e lo sguardo assassino. Ammetto che in quel momento ebbi paura ancora di più di quando il dottore pazzo mi iniettò il siero della verità.

Due spie al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora