Capitolo 36

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Da dietro l'angolo arrivò Dana con il fucile in mano. Le feci segno e si bloccò proprio sul punto di premere il grilletto.

- siamo noi!- le sussurrai mettendomi davanti al corpo dolorante di Scott

-dovevate andarvene! ormai sono sulle traccie dei fuggitivi. non credo che riuscirete a scappare non con lui in quello stato- disse guardandosi intorno in allerta

- abbiamo dimenticato un prigioniero. il signor Blonder è ancora nella cella di vetro- dissi tenendo stretta la mano di Scott

- non c'è più nessuno là- disse stranita. Scott incominciò a muoversi e cercai di fermarlo.

- che fai? non puoi muoverti non hai le forze!- lo sgridai ma lui si divincolò fino ad alzarsi in piedi con fatica.

- vi farete uccidere- affermò Dana alzando le spalle

- Dana scappa, c'è un'uscita in fondo al corridoio in una stanza piena di armi. poi nel bagno potrei uscire dalla finestra- l'avvisai

- io... devo avvisare gli altri. non posso abbandonarli- disse piano

- lo capisco. buona fortuna- dissi e le diedi una pacca sulla spalla

- anche a voi- disse e scappò via. mi girai e inseguii Scott che zoppicava per tornare da dove l'avevamo salvato.

- Scott tu sei pazzo. ti farai uccidere per che cosa?- chiesi parandomi davanti a lui

- per mio padre- disse e cercò di avanzare ma io lo fermai

- quell'uomo è un criminale!- lo avvisai,ma lui mi guardò con disprezzo e feci un passo indietro stupita. avanzò scostandomi e gli presi la mano per fermarlo

- se pensi di avere a che fare con una famiglia di criminali perchè stai qui a parlarmi? perchè rischi la vita per un criminale?- chiese minaccioso. non gli lasciai la mano,anzi la strinsi più forte.

- tu sei diverso,Scott! tu non sei un criminale!- mi giustificai ma lui scosse la mano con forza fino a che non la lasciai. lo rincorsi, ma lui,anche se zoppicava,andava più veloce.

-Scott! per favore io non volevo offenderti!- lo rincorsi

- mio padre è una persona che ha fatto le scelte sbagliate ma è sempre mio padre, quindi se pensi che un criminale come lui non merita di essere salvato, te ne puoi andare- disse e mi oltrepasso. Arrivammo davanti alla sala vetrata e la trovammo vuota. nel preciso estante in cui ci fermammo dei ragazzi mascherati ci bloccarono da dietro e ci portarono con la forza,di peso in una stanza piena di attrezzi. ci legarono e una donna vestita di nero comparve dal buio e sorrise di gusto.

- sei rimasto per tuo padre e per questo voglio che lo vedi morire- disse e fece portare Marc Blonder mal ridotto prima di sparargli. vidi Scott dimenarsi e urlare guardando il corpo esamine del padre a terra. non piangeva ma i suoi occhi brillavano di rabbia pura.

- sei un mostro!- urlai non riuscendo a vedere Scott soffrire in quel modo.

- vediamo un pò chi c'è qua. un'altra spasimante? no,aspetta! questa mi sembra più legata. cara,non aspettarti che ti amerà per sempre. appena gli passerà davanti una ragazza più carina ti abbandonerà con il cuore a pezzi. anzi,ti aiuterò. ucciderò anche lui così che non potrai soffrire e non potrà fare soffrire nessun'altra- disse prendendo la pistola e avvicinandosi a Scott. il cuore mi scoppiava e non potevo fare niente ma non mi arresi.

- no,non lo farai- dissi con la voce ferma e seria. la signora in nero si girò stupita e divertita.

- ah,no? e perchè mai pensi che dovrei risparmiarlo? non dire che è diverso da suo padre perchè non me la bevo- disse poi ritornando davanti a me

- hai ragione. non basta dire che è diverso perchè è ambiguo e non preciso. non si descrive una persona escludendo la sua famiglia, perchè so bene che la famiglia è ciò che ci caratterizza e ci guida ma noi comunque siamo liberi di prendere il meglio da quello  che  loro ci possono dare. lei ha serbato rancore a Marc Blonder perchè l'ha tradita e abbandonata fino ad ucciderlo ma non credo che uccidere suo figlio farà un favore a lei e neanche a me- dissi e lei sembrò incuriosità dal mio ragionamento

- e allora che dovrei fare,signorina saputella ?- chiese

- arruolami. risparmia la sua vita ed io lavorerò al tuo fianco. sono addestrata e potrò sicuramente servirti di più di quei ragazzetti spaventati,non credi?- chiesi e mi morsi il labbro ma sapevo che stavo facendo la cosa giusta.

- che stai facendo Meg?- chiese Scott

- hai ragione. ci guadagnerei soltanto. ci sto. non l'ho ucciderò io,lo ucciderai tu- disse poi facendo un segno ai ragazzi che ci liberarono.


Due spie al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora