Capitolo 22

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- se mi date i vostri rapporti sceglierò a chi lasciare la missione e chi congedare,visto che non volete lavorare insieme- disse mio padre raccogliendo i nostri rapporti ed uscendo dall'ufficio lasciandoci soli. Rimasi un po' in silenzio poi la mia sete di giustizia,il mio orgoglio ebbero la meglio
- perché? Scott perché? Sei tu che stai rovinando la squadra!- lo accusai avvicinandomi al divano. Non sembrava per niente scosso e mi guardò con tranquillità
- sei inutile,Meg. Non servi alla missione sei solo un peso- disse per poi abbassare lo sguardo. Fu come se un coltello mi avesse affettato il cuore. Gli occhi mi si riempirono di lacrime ma non permisi che scendessero. Non dovevo mostrarmi debole.
- sono inutile? Chi ha scoperto che sono scomparsi dei ragazzi e che erano tutti amici di Tom? Io ti ho dato una pista da seguire!! Sei meschino ed ingrato!- dissi con ira pura
- io sono sempre stato un passo avanti a te- disse poi alzandosi e avvicinandosi a me. Il suo corpo vicino al mio non era un ricordo lontano eppure... Sembrava uno sconosciuto ai miei occhi in quel momento. Chi era? Io ero innamorata pazza di quello Scott con le ciambelle, Che mi chiamava il sabato pomeriggio e mi portava a fare passeggiate lunghissime o che guardava i film di spionaggio ridendo insieme. Insieme. Lui non voleva stare più insieme a me.
- che cosa vuoi dire? Parli solo del lavoro Scott? Parlami chiaramente e non nasconderti dietro una scusa patetica. Sai benissimo che sono una spia molto qualificata!- dissi infine stringendo i pugni.
- hai ragione. Niente più scuse. La squadra operativa Turner- Blonder è stata sciolta ufficialmente e con questa tutto ciò che eravamo- disse poi quando la porta dietro di noi si aprì e mio padre entrò serio.
- affiderò la missione a Scott. Meg domani vieni in ufficio ti assegnerò un altro incarico- disse posando i rapporti sulla scrivania.
- cosa? Papà!! Io ... Non puoi!! Io sono coinvolta più di lui. Mio fratello ha bisogno di aiuto non suo fratello!- urlai rossa in faccia. Il dolore e la rabbia mi stavano lacerando.
- per questo Meg. Potresti essere troppo avventata proprio perché sei coinvolta sentimentalmente. Rispetta la mia decisione- mi chiese indicandomi la porta. Drizzai la schiena indignata e guardai con disprezzo Scott che sembrava completamente apatico. Io non ero mai stata niente per lui. Me ne andai a passi pesanti e tornando a casa piansi. Piansi come una bambina quando si sbuccia un ginocchio. Avevo una ferita ben più profonda che mi bruciava come un fuoco ardente e minaccioso. Non solo il ragazzo di cui ero innamorata mi aveva lasciato ma avevo perso l'unica occasione per aiutare Theo. Dormii e piansi fino al giorno dopo in cui mi alzai e decisi di ubbidire a mio padre e andai in ufficio. Non vedendo mio padre nel suo ufficio scesi giù nella palestra ad allenarmi al tiro. Non ero  brava a sparare. L'allenatore mi aveva consigliato il tiro con l'arco per migliorare la mia mira e così feci. Quel giorno il bersaglio aveva la faccia di Scott ed ogni freccia era un liberazione.
- che fai? Torturi il bersaglio?- mi chiese una voce dietro di me. Mi girai e ripreso fiato. Potevo essere sembrata molto aggressiva e riguardando il bersaglio risi. Avevo riempito il centro con dieci frecce. Una accanto all'altra. Sospirai e in quel momento anche Gillian mi sembri simpatica. Non potevo piangermi per sempre.
- ehm... Sono stata esonerata dalla missione grazie al tuo Scotty!- dissi prendendo un'altra freccia e centrando il bersaglio di nuovo. Gillian sembrava sconvolta.
- Scotty....che ha fatto?- richiese sperando di aver sentito male. Bene,almeno non ero solo io quella sorpresa dalla nuova personalità di Scott.

Due spie al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora