Due spie al liceo

Capitolo 25

Quando uscimmo da casa di Julien mi incamminai a casa mia. Avevo progettato di seguire Julien dalla mia stanza per non fare insospettire mio padre e fingere una totale depressione post- sollevamento dell'incarico. Intanto Julien continuava a parlare attraverso il microfono che le avevo istallato nel colletto della camicetta
- ho paura. Tutti si accorgeranno che sono piena di oggetti da spia e mi uccideranno- diceva con la voce tremante
- se continui a ripeterlo non ne avranno dubbi. Smettila di preoccuparti! Io sono andata a scuola peggio e tu non hai capito niente e non sei stupida- cercai di tranquillizzarla ma lei continuava a pormi problemi assurdi teorizzando che i "cattivi",come li chiamava lei, avessero un olfatto super dotato che li rendeva sensibili alle onde degli occhietti elettronici,oppure,cosa più probabile,avessero delle lenti e a raggi x.
- vedo che quella esperta in film di spionaggio non sono io- sorrisi aprendo la porta della mia stanza e chiudendola successivamente a chiave dietro di me.
- io... Ho fatto le mie ricerche e poi ricordati che sono la miglior...- iniziò ma la interruppi concludendo la sua frase
- la migliore alunna della Fox High School. Accendi la telecamera- le ordinai e accesi il mio computer mettendomi le cuffie e finalmente guardando i corridoi della scuola dove Julien camminava.
- brava ora comportati normalmente- la incoraggiai incominciando a masticare una gomma per sfogare la mia tensione.
- non posso!- disse sconsolata Julien
- cosa non puoi?- disse una voce maschile vicino a Julien. Julien si girò e  sul mio schermo spuntò il viso,stranamente allegro di Derek.
- Derek! Che ci fai qui?- chiese stupidamente Julien in modo teso. Sembrava avesse ingoiato un gambero da come parlava
- sono a scuola,come sempre. Piuttosto come stai? Ieri volevo venirti a trovare ma Suzy non voleva rimanere sola,visto che so che Cloe ha chiesto il nullaosta- disse lui in modo così tenero e preoccupato che per un attimo non mi sembrò il ragazzo scorbutico con cui avevo parlato la prima volta.
- sto bene. Se sono venuta a scuola sto bene. Per quale altro motivo sarei venuta a scuola se non per il fatto che sto bene. Sto bene ovviamente se no starei male invece sto bene- incominciò a blaterale Julien nervosa.
- datti calma Julien!- la incitai
- sono felice che tu stia bene. Che ne dici se dopo la scuola accompagno Suzy a casa e poi ci facciamo una passeggiata?- chiese poi incominciando a fare vagare gli occhi. Mi sembrava di stare guardando una di quelle commedie romantiche piene di miele ma molto tenere.
- ehm... Io no so che fare- rispose ambiguamente a entrambi Julien.
- vacci! Ci può essere utile!- le dissi ione tre Derek aggrottava la fronte
- perché no? Non ti piace stare come me?- chiese dispiaciuto
- si,va bene facciamo questa passeggiata. Ora vado in classe- disse Julien per poi voltarsi e dirigersi verso una porta
- Julien?- la chiamò nuovamente Derek
- si? Derek sono in ritardo  scusami- si giustificò lei ma lui le indicò la porta
- quello è lo stanzino delle scope- la informò.
- Julien stai diventando veramente tonta! Non fare la stupida- la rimproverai
- parla quella che fa il lavoro più semplice- mi rimproverò a sua volta Julien entrando in classe. Subì cinque ora di noiose lezioni e a pranzo ricominciò il mio lavoro.
- devi uscire anche con Tom- le ordinai. Si fermò e mi sembri piuttosto arrabbiata dal tono di voce.
-no! Ora non mi dici con chi stare- disse con fermezza
- va bene ma almeno salutalo- cedetti. Si avvicinò al tavolo di Tom e scosse la mano in gesto di saluto. Attraverso lo schermo vidi il gruppo che era seduto con lui e tra quelle facce atone e prepotenti spiccava lui. Mi ritrovai a poggiare le dita sullo schermo e mi sfuggii un singhiozzo mentre una lacrima mi rigava il volto. Scott era una parte di me che non poteva non fare male.