Capitolo 23

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Raccontai tutto a Gillian e lei ne rimase sorpresa. Non disse neanche una parola per poi esordire con un affermazione stupida.
- siamo sicure che stiamo parlando di Scott?-
- si- risposi sbuffando
- allora sono sicura che si tratta di un malinteso. Scotty non può averti trattata così!- esclamò Gillian scuotendo la testa
- quando... Quando stava con te .... Ha mai fatto qualcosa del genere?- chiesi a disagio.
- no- rispose sorridendo
- no?- chiesi seccata. Non era la risposta che mi aspettavo.
- non siamo stati insieme. Ci conosciamo da molto ma non abbiamo mai provato nulla l'uno per l'altra. Perché lo pensavi?- chiese divertita
- io... Vi ho visto tanto uniti- mi giustificai
- Scotty è un fratello per me e da quando sta con te mi sembra felice. Io purtroppo non posso aiutarti ma sono sicura che un modo troverai. Scotty mi ha detto che non ti arrendi mai- mi disse mettendomi una mano sulla spalla ed uscendo dalla palestra. Rimasi un po' a pensare e poi finalmente capii. Non potevo arrendermi,aveva ragione Gillian! Ma non potevo continuare da sola avevo bisogno di qualcuno. Qualcuno di cui fidarmi e che non fosse Scott. Non mi interessava se mio padre mi aveva esonerato,io dovevo trovare un modo per tornare in quella scuola e finire la missione. Mentre guardavo la palestra scorsi una piccola cimice e mi venne un'idea geniale. Uscii e corsi nella macchina di mio padre,andai a casa di Julien e la chiamai. Sapevo che non era andata a scuola in quei giorni,così mi rispose subito.
- pronto?- disse con il naso otturato.
- sono Cloe. Devo parlarti! Apri la porta di casa tua!! È un'emergenza!- dissi prima di spegnere la telefonata e dopo due minuti mi apri la porta con una vestaglia color cannella e le pantofole color panna.
- perché non sei a scuola?- mi chiese accigliata
- Derek può farti una visita e la tua amica no?- chiesi sorridendole
- ehm... Non è successo niente. Te l'ho prometto!- si scusò poi mettendo le mani davanti a lei.
- ti devo parlare anche di questo Julien. Ti devo dire la verità- dissi entrando e salendo nella sua stanza. Appena fummo sole decisi di dirle tutto. Era la mia amica,forse la prima sincera e di lei mi fidavo. Le avrei affidato la mia vita e avevo bisogno di aiuto e solo lei poteva aiutarmi.
- non mi chiamo Cloe- iniziai camminando avanti e indietro mentre lei incrociava le gambe sopra il letto
- e come ti chiami?- mi chiese tranquilla
- mi chiamo Meghan. Sono un agente operativo- iniziai ma lei mi interruppe subito spaventata
- tipo un killer?- chiese indietreggiando nel letto.
- sono una spia. Julien sono venuta ad indagare alla Fox High School per le sparizione che sono avvenute. Sei mia amica e ora ho bisogno del tuo aiuto perché non posso più tornare a scuola ma il mio lavoro non è finito- dissi poi fermandomi per decifrare la sua espressione.
- ed io che c'entro? Come posso aiutarti io? E perché? Ho troppe domande e non sono sicura che tu sia pronta a rispondermi- ammise poi abbassando lo sguardo e mettendosi la testa fra le mani. La stava prendendo bene! Julien era troppo intelligente per farsi prendere dalla confusione o dalla sfiducia.
- te l'ho detto. Non posso tornare a scuola. Tu si- dissi infine. Alzò la testa e annuì seria.
- che devo fare?- chiese.

Due spie al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora