Capitolo 26

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Ero con Julien al suo appuntamento con Derek. camminavano e ogni tanto Julien si girava a guardare Derek che la stava già guardando. mi sembrava ancora impossibile che Derek fosse così  dolce con Julien mentre con me no. sapevo che provava un sentimento per lei più forte dell'amicizia,ma la cosa che mi dava sui nervi era che non mi aveva mai neanche trattato come un'amica mentre io lo ero sempre stata.... o per lo meno credevo di esserlo. la cosa,in ogni caso non era reciproca così rimasi come Julien a guardare il sentiero davanti i suoi piedi.

- chiedigli di suo fratello- le ordinai così lei dopo avere esitato si voltò verso di lui

- hai altri fratelli oltre a Suzy?- chiese sottovoce

- e tu?- chiese lui accigliandosi

- no. ora rispomdimi- disse decisa lei. in quel momento qualcuno bussò alla porta della mia stanza e mi fece sobbalzare. mi tolsi le cuffie e il microfono. non dovevo sconcentrare Julien così mi buttai sul letto presi il correttore e un ombretto scuro e mi truccai leggermente sotto gli occhi per sembrare una teenager disperata e mi bagnai le ciglia per poi rispondere.

- chi è?- gridai con la voce inclinata

- Meg! non ci posso credere che tutta questa situazione ti provocasse tanto sgomento. posso entrare?- chiese mia madre con voce seriamente preoccupata. presi il sopra del pigiama e me lo infilai per poi mettermi sotto le coperte e sparpagliare dei fazzoletti sopra di queste.

- va bene- dissi infine. mia madre entrò mella stanza inorrida e poi mi guardò sospirando preoccupata

- non ti ho mai vista così. vuoi parlarne?- chiese sedendosi sopra le coperte la mio fianco

- non lo so. non pensavo di meritarmi quello che papà e Scott mi hanno fatto. sono una spia qualificata e ho scoperto cose che Scott ha usato per andare avanti con le indagini ed escludermi- dissi piena di ira. non riuscivo a dire troppe bugie a mia madre così provai a dire una dura verità.

- allora non riguarda solo il lavoro- costatò lei accarezzandomi i capelli

- già. Scott mi ha escluso dalla sua vita,dalla missione e da tutto ciò che amo. non voglio odiarlo ma lui mi provoca! io, io, io .... era speciale lui per me ma,come sempre la cosa non era corrisposta- ammisi riempiendomi gli occhi di lacrime.

- vuoi che faccia qualcosa?- chiese stringendomi la mano

- voglio solo stare un pò sola. passerà,ne sono sicura. tutto passa,no?- chiese alzando le spalle

- questa è la frase più vera e più triste che io abbia mai sentito. vado a fare dei muffin. sto diventendo una vera pasticcera. da quando sono fuori servizio ho tanto tempo da dedicare a svariate attività. siamo spie ma pur sempre esseri umani e donne. ricordalo- disse uscendo dalla mia stanza e chiudendo la porta dietro di lei. rimasi a pensare per qualche minuto seduta nel letto. io stavo facendo esattamente tutto il contrario. come potevo pensare a cucinare mentre mio fratello aveva bisogno di me? come potevo pensare ad altro se lo spionaggio era tutta la mia vita? ad un tratto mi ricordai di Julien e mi fiondai sul computer rimettendomi le cuffie e il microfono. appena mi fui collegata attraverso la telecamera vidi Julien che correva. il sentiero passava via velocemente e non ne capivo il perche!

- Julien? Julien? che fai?- dissi ma lei non rispose. continuava a fare passare davanti a me le aiuole velocemente.

Due spie al liceoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora