Capitolo 6

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Mi sveglio di soprassalto. Sono in un letto, alquanto comodo. Sollevo le coperte, direi che sarei nuda se non indossassi questa maglietta con la scritta "campione 16" che mi arriva alle cosce.
Ripenso a ciò che è successo poco prima. Mi ero addormentata ascoltando comunque andare in macchina con lui. Il pezzo di merda. Il mio pezzo di merda. Cazzo. Lui mi ha spogliata?! Come diavolo si è permesso!? Lo uccido se si è permesso di mettermi le mani addosso.
Mi alzo con fatica dal letto. Non volevo alzarmi, era alquanto comodo, e in più c'è il suo profumo.
Apro la porta per scendere le scale e andare al piano di sotto, appena richiudo la porta mi manca il suo profumo. Quell'odore di pace, di tranquillità. Quell'odore che amo da impazzire. Ok basta! Non farti pensieri strani, è il tuo amico, cazzo. Si, un amico al quanto sexy. Basta ok basta. Il problema è che non è colpa mia se ultimamente è sexy.
Scuoto la testa e mi dirigo verso le scale, appena le raggiungo un buonissimo odore di pollo arrosto inonda le mie narici. Mhh adoro il pollo, e lui lo sa. Specialmente se lo prepara lui. Mhh, ho l'acquolina in bocca.
Scendo le scale ed entrò in cucina, vedo subito il forno acceso e mi avvicino per vedere quanto ancora dovrò aspettare prima di far l'amore con esso (il pollo, ovvio.) nel frattempo mi sento i suoi occhi addosso che mi bruciano la pelle, quasi dimenticavo di avere una maglietta che mi copre fino le cosce. Dio, la pelle brucia sotto il suo sguardo, e per di più i brividi scorrono lungo la schiena. Mi do uno schiaffo mentalmente! Basta!
Mi giro di scatto, e i suoi occhi Nutella si incatenano ai miei, quasi dimentico cosa devo dirgli. Mi schiarisco la voce.
"M-m-m" respiro profondamente "Mi hai svestita tu?" Chiedo imbarazzata
"Si, perché?" chiede mostrando il suo sorriso da ebete.
"Perché? Cazzo Ryan. Non puoi vedermi nuda!" dico furiosa
"Ehi bellezza calmati, non ti ho mica scopata senza il tuo consenso. Ti ho solo cambiata perché puzzavi di sudore, ecco tutto. Non mi permetterei mai di metterti le mani addosso senza essere autorizzato..." si avvicina per controllare il forno "...se poi tu mi autorizzi, sarei l'uomo più felice della terra perché ti desidero da quando a sei anni il primo giorno di scuola ti sei scaccolata il nasino davanti a me." dice e scoppia a ridere
"Eddaii, avevo una caccola che mi dava fastidio." Gli schiaffeggio il braccio.
"Oh sì, una caccola talmente fastidiosa che ci stavi tre ore con il dito lì dentro e alla fine quando l'hai tirata fuori me l'hai mostrata." ride ancora più forte.
"Era carina, dai."
"No, tu sei carina." Si avvicina e mi sfiora il volto con le mani.
Se solo io potessi inventarti un giorno, se solo tu potessi innamorarti di me. È il tuo cammino a volte che ti viene incontro, in quelle cose già decise dove io mi aspetto te.




                             Arrivi tu Alessandra Amoroso

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