Apro gli occhi, sono in una stanza tutta bianca, qualcuno mi tiene la mano, alzo la testa per vedere chi è che me la stringe e che dorme sulla sedia con la schiena storta. "Ehi." La mia voce è un sussurro, gli stringo la mano perché possa svegliarlo perché così non mi sente, ho la voce troppo debole.
Alza la testa e mi guarda con occhi rossissimi, direi che si fosse drogato se non notassi la lacrima che scende dal suo occhio destro, alzo la mano per asciugargliela ma la il mio corpo non risponde alle azioni della mente. Sono troppo debole per muovermi. "Lascia stare piccola, l'asciugo io, riposati, ne hai bisogno." Annuisco.
Appena abbassò lo sguardo sulle nostre mani intrecciate vedo che ha le nocche rotte. "R-R-Ryan che cosa hai fatto alle nocche?"
"Ho pestato a pugni quel coglione che ti ha messa sotto." risponde lui con voce incrinata.
"Non dovevi farlo."
"Invece sì, cazzo. Stavi per morire fino a ieri. Stà tranquilla che ti pagherà i danni."
"Me ne fotto dei soldi Ryan! Non dovevi pestarlo per me. Chi cazzo sei? Mio padre? Dovevi pensare a me che ero lì stesa a terra, che avevo perso conoscenza, no ad un coglione che per sbaglio mi ha messa sotto. Dovevi pensare a me!" Ecco, ho gli occhi pieni di lacrime, ma se lo sogna che piango davanti a lui, è la regola numero uno della mia vita che non bisogna mai piangere per dei pezzi di merda come maschi senza cuore, o non bisogna mai piangere davanti al pezzo di merda che ti ha lasciata per un altra con il culo più sodo. Ci saranno un sacco di ragazzi nella tua vita, uno più coglione dell'altro. Ah, e se uno ti dice di fidarti di lui, fidati, non fidarti, sarà il primo a deluderti.
"Porca puttana Jazmìn penso sempre a te. Ho pensato a te che stavi a terra priva di conoscenza e questa cosa mi ha fatto imbestialire, ho pensato di volermi sfogare perché tu non mi rispondevi quando ti chiamavo, piccola. E mi fa male sentirti dire che io non sono nessuno per intromettermi nella tua vita. Se io non ci tenessi a te, non sarei qui..."
"Può darsi che lo fai per pietà."
"Pietà? Ma dimmi, che cazzo di botta hai preso?! Io non sono qui per pietà. Non sono stato tutti questi anni accanto a te per pietà, ma perché a te ci tengo veramente."
Non replico, chiudo semplicemente gli occhi. "Hai capito?" dice.
"Ryan, esci per favore, ci vediamo quando torno a scuola."
"Ma..."
"Ho detto esci."
"Sei troppo tosta nanetta mia."
"Non mi conquisti con le tue parolini dolci. Fuori!" All'ultimo urlo. È un urlo mezzo incrinato.
Lui si alza, mi da un bacio sulla guancia ed esce sbattendo la porta. Cazzo che stupida! Lo tratto sempre a merda, penso che questa non me la perdonerà mai. Scoppio in un pianto liberatorio.
Se avessi un cuore metterei in discussione.
Se davvero avessi un cuore ti amerei.
Se avessi un cuore
Annalisa.
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This is my friend.
RomanceCOMPLETA. DA REVISIONARE. Premetto che la storia è stata scritta molto tempo fa e se trovate errori grammaticali è perché ero all'inizio di tutto questo. Per il momento ho deciso di dedicarmi a ciò che sto scrivendo e non ciò che ho scritto tanto te...