Capitolo 9

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"Nessuno è quello giusto per ora, magari per te ora, quello giusto sono io."
Scoppio a ridere. "Scherzi?"
Si alza dalla sua sedia e viene vicino a me. Si abbassa e tende le braccia verso di me per potermi abbracciare. Sprofondo nel suo abbraccio, il suo o
bagnoschiuma inonda le mie narici. Adoro questo bagnoschiuma. Adoro lui. Adoro quando mi abbraccia così stretta. Sono al sicuro. A casa.
Mai mi ero sentita a casa, perché si sa, chi ha i genitori separati non si sente mai a casa sua, e soprattutto tranquillo. Lui era la mia pace, dopo la guerra. La mia gioia dopo il dolore. Lui era lui. E nessuno potrà mai prendere il suo posto. Lui è mio.
"Non scherzo piccola. Sei bellissima. Sei stupenda. Sei meravigliosa. Anche se fai la dura con me sai che non attacca. Ti conosco. Tu hai solo paura di mostrare come sei realmente per paura di essere ferita." Mi stringe nel suo abbraccio.
"Come fai a conoscermi così bene?" Gli chiedo stupita.
"Perché ti guardo bene." Si scosta e mi sorride. "Ehi piccola, che ne dici se ci vediamo un film?"
"Cinquanta sfumature di grigio?" lo guardo provocante.
"Dio, no! Odio Christian Grey!"
"Solo perché piace a me." sbuffo per finta.
"Si, infatti proprio per questo vedremo colpa delle stelle. August non ti piace." mi sorride malizioso.
"Noooo. August no. Christian!"
"No no e no, non lo ripeterò due volte."
"Lo hai ripetuto tre volte veramente." sorrido
"Stronza di merda."
"Bastardo di merda." gli sorrido maliziosa.
"Ho preso da te piccola. E per tua informazione vedremo colpa delle stelle, punto. Il caso è chiuso." sorride.
"Si signor in verde." Lui scoppia a ridere.
"Signore in verde eh? Come Hulk. E tu signora nera come catwoman."
"Uuuuuh evvaii." Ho sempre amato catwoman e lui lo sa.
"La mia piccola è felice vedo."
"Come non mai."
"Bene, andiamo a piangere un po', dai. Amo asciugarti le lacrime con le labbra." Detto questo mi prende in braccio e mi porta nel salotto. Cadiamo sul divano-o almeno lui lo fa di proposito- inizia a farmi il solletico e io mi dimeno sotto di lui. "Smettila Ryan ahahah smettila, ti prego" lui non mi ascolta, cazzo, sta continuando. Non ce la faccio, rido troppo. Alzo una gamba e lo colpisco nella parte più dolorosa di un uomo. Si allontana leggermente, ma quel poco che a me basta da poter saltare su dal divano e buttarmi su di lui per fargli il solletico. Ride fortissimo. Adoro la sua risata. I suoi denti sono perfetti come lo è lui. Ora capisco perché la maggior parte delle ragazze si scioglie quando lui sorride. Fa lo stesso effetto a me adesso. Prima no. Prima era solo un amico, adesso sembra qualcosa di più, questa cosa mi fa un po' paura. Ma non devo pensarci. Non posso. Non ora.
"Okay Jazmín, basta ora. Siediti che metto il film." Si alza e prende il cd dalla mensola per metterlo nel lettore video della televisione, dopodiché viene a sedersi vicino a me e mi posa un braccio attorno le spalle, io appoggio la testa sulla sua spalla.

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