This is my friend.

Capitolo 16

Appena varco la soia di casa corro in camera mia e mi tuffo sul letto e piango con la testa sul cuscino. Non è possibile che lui sia tornato con lei, aveva detto che non l'amava e ora ritorna con lei. Sto male, troppo. Voglio andarmene da qui, ora.
Mi alzo dal letto e mi asciugo le lacrime che stavano scorrendo senza sosta sulle mie guance. Scrivo un biglietto alla mamma, ehi mamma, sto ritornando da papà che voglio andare a trovare nonna a Milano, tornerò la settimana prossima, se dovesse venire a cercarmi qualcuno dì solo che sono andata via e di non cercarmi, tornerò quando vorrò io. Ti voglio bene, a presto.
Metto tutto in valigia, chiamo un taxi che possa venire a prendermi tra una decina di minuti perchè andrò da papà che mi porterà all'aereoporto, l'ho già chiamato, ho anche prenotato il biglietto, ho il volo per le 20:30 e ora sono già le 19, devo fare in fretta. Il taxi arriva e salgo subito. Arriviamo a casa di mio padre e pago la corsa, prendo la valigia e mi precipito ad entrare in casa.
"Ehi principessa, hai fatto in fretta eh."
"Eh sì papà, come stai?"
"Principessa, dovrei chiederlo io a te come stai perchè vuoi andare da tua nonna, di solito vai da nonna quando stai male e lei è l'unica che sa cosa consigliarti." Non rispondo e lui prosegue. "Va bene, dammi questa valigia, andiamo all'aereoporto, vai a salutare tuo fratello che sta di sopra."
"Come mai quello sfigato è a casa?"
"È caduto e si è fatto male al piede, non può giocare in quelle condizioni." Mi accorgo di stare sorridendo quando papà dice "Sono felice anche io che sia caduto, chissà, magari penserà a noi una buona volta."
"Impossibile papà, per lui esiste solo ed esclusivamente il calcio, perché se no si è lasciato con Carol?"
"Hai ragione, ti aspetto in macchina principessa."
"Va bene. Io vado a salutare lo sfigato e ti raggiungo." Gli dico.