This is my friend.

Capitolo 17

Arrivo davanti alla porta della stanza di quello sfigato di mio fratello, entro senza bussare. "Sfigato, ho saputo che sei caduto e ti sei fatto male, come stai?"
"Sto come sto e tu? Vuoi andare dalla nonna, perché?"
"Perché mi manca, e non cambiare discorso."
"Sto bene, è solo una frattura, passerà."
"Bene, sono venuta per salutarti." Gli do un bacio sulla guancia e sto per uscire quando lo sfigato dice "È per Ryan che stai così, vero?"
"Che te frega? A te non è mai fregato niente di me."
"Si vede che stai male per lui, se no non vorresti andare da nonna."
"Non mi va di parlarne, ciao."
"Tu sei cotta di lui Jazmìn. Me ne sono accorto. È da tempo che ti piaceva, solo che non lo sapevi, ora che i tuoi sentimenti verso di lui son cresciuti hai paura. Hai paura di fare degli errori."
"No, ho paura che lui possa lasciarmi e che io possa farmi del male." mi bruciano gli occhi.
"Farti del male? Lui non lo permettere mai, lo sai."
"Anche papà e mamma hanno promesso davanti a Dio di amarsi finché morte non li separi, e li hai visti adesso? Adesso a malapena si parlano! Io non voglio stare come loro! Io non voglio questo per me. Voglio qualcuno che mi ami così come sono."
"Lo so che hai paura, ma perché non provi a buttarti in una storia per vedere come va? Perché non provi a stare con lui? Magari anche lui vuole stare con te."
"Si, vuole stare talmente tanto con me che è tornato con Gabriella, ecco come lui vuole stare con me, vedi!?"
"Allora non ti ama abbastanza."
"Nessuno mi ama abbastanza, ora vado, ciao." Sto per chiudere la porta alle mie spalle quando Lucas dice "Jazmìn..."
"Dimmi."
"Io però ti voglio bene abbastanza, anche se non te l'ho mai detto."
"È tardi per tutto Lucas, se mi vuoi bene, dimostralo. Dimostralo anche a papà." Chiudo la porta senza aspettare la sua risposta.
Scendo, chiudo il portone di casa e salgo in macchina, nel tragitto casa-aereoporto papà mette la musica ad alto volume e non fa domande. Lo amo. Amo mio padre.