Faccio un'ultima corsa, torno subito a casa, la nonna non c'è. Esco per andare al bar che mi ha detto Alexander, precisamente non so dove si trova il bar, ma userò il cellulare per individuare la posizione del posto che lui mi ha detto. Inizio a percorrere la strada che il cellulare mi indica. Cammino fin dove mi ritrovo davanti al bar che si chiama 'the blue window'. Non ho mai sentito un bar che si chiamasse così, ma si sa, a Milano, grande città, ci si dovrebbe aspettare di tutto.
Entro nel bar, individuo Alexander che è sullo sgabello, in camicia e pantaloni neri. Mi avvicino a lui che adesso sta parlando con la barista, la quale ci prova spudoratamente con lui. "Ciao Alexander."
"Alexander, non dirmi che stai con una come lei." Dice la barista che dalla targhetta intravedo il suo nome, Amy.
"Non è la mia ragazza e poi torna al tuo lavoro tu." Si gira verso di me. "Ciao Jazmìn." Sorride.
"Senti, devo sbrigarmi che tra poco dovrebbe arrivare il mio migliore amico e devo andarlo a prendere all'aereoporto." In realtà non devo andare a prenderlo all'aereoporto, però mi voglio sbrigare in caso Ryan arrivasse a casa e io ancora non sia lì, probabilmente mi riempirebbe di domande a cui non saprei come rispondere.
"Va bene, se ti serve un passaggio poi posso accompagnarti io."
"No grazie, non ti preoccupare, mi accompagna mia nonna."
"Va bene, come vuoi."
"Grazie."
"Bene, cosa prendi da bere?"
"Una birra,grazie."
"Birra sia." Si gira verso la cameriera che ci stava guardando in cagnesco e le chiede. "Ci può dare due birre per favore?"
Le prende e ce le porge. "Ecco a voi." Finge un sorriso.
"Vieni, andiamo a sederci." Dice Alexander.
Prendiamo posto. "La conosci?"
"Chi?"
"La barista che ti spogliava con gli occhi."
"Si, è la ex di mio fratello. Era interessata a me quando loro due stavano insieme. Alla fine si è deciso a lasciarla."
"La odi proprio eh?"
"Si, ma non lo do a vedere."
"L'ho notato."
Bevo un sorso un po' troppo lungo di birra perchè lui dice. "Vai piano, non voglio che tu muoia davanti a me."
"Non morirò, tranquillo."
"Come vuoi."
Guardo l'orologio ed è tardi. Cazzo. "Ehm, è tardi, dovrei andare." Mi alzo. "Grazie della birra, ehm, ci si vede." Lo saluto dandogli un bacio sulla guancia.
"Ciao bellissima." Esco dalla porta del bar, mi giro e mi ritrovo Ryan con gli occhi rossi e lo sguardo rigido, alza le mani ed inizia a batterle. Ancora. E ancora. "Ryan, posso spiegarti."
"Si, spiegami perché non ci capisco più un cazzo!"
STAI LEGGENDO
This is my friend.
RomanceCOMPLETA. DA REVISIONARE. Premetto che la storia è stata scritta molto tempo fa e se trovate errori grammaticali è perché ero all'inizio di tutto questo. Per il momento ho deciso di dedicarmi a ciò che sto scrivendo e non ciò che ho scritto tanto te...