• Luce •

135 12 5
                                    

                           Capitolo 18

Era tardo pomeriggio ed io ero in camera mia, da sola. I miei genitori erano usciti mentre Guy era a scuola per le lezioni di scherma.
Io avevo finalmente deciso di iniziare a studiare matematica ed ero impegnata nel risolvere mille calcoli.
Ero sempre stata una frana in matematica ma questo non mi impediva di studiare anche se, in realtà, tutto quel lavoro a cui mi stavo sottoponendo non mi faceva bene,dato lo stress accumulato in quel periodo.
Leo sarebbe dovuto venire di lì a poco ed io avevo le mani sudate dall'ansia.

Mentre ero in preda al risolvere un'equazione chilometrica, sentii bussare alla porta.
In casa vi era così tanto silenzio tant'è che a quel rumore sobbalzai.
-Ariel, scusa se ti ho spaventata.
La porta era aperta e non ho esitato ad entrare.-
Leo entrò in camera mia ed io mi maledii per aver dimenticato di chiudere a chiave la porta. Ero stata fortunata a non essere stata assalita da un serial killer o qualche altro psicopatico.
-Non devi chiedermi scusa per questo.
Forse dovresti farlo per avermi mentito.-
Lo guardai inacidita, ero ancora arrabbiata con lui e lo lasciavo chiaramente trasparire dal tono della mia voce.

-Vuoi sapere delle cose di me? Fantastico.-
disse facendomi un sorriso di sfida.
-1: Sono molto veloce.-
Si mosse con una velocità quasi da rendersi invisibile da un lato all'altro della stanza.
-2: Sono molto forte.-
Aprii la finestra della mia stanza e spezzò un grosso ramo dall'albero adiacente al muro di casa mia, lasciandomi a bocca aperta.
-3: Posso leggerti nel pensiero.-
Si avvicino a me e mi prese il viso tra le sue mani, facendomi accelerare il battito del cuore.
-Per esempio..in questo momento i tuoi pensieri sono molto confusi. Non sai quello che vuoi, io ti spavento ma allo stesso tempo ti senti attratta da me, non è così?-
Mentre pronunciava quelle parole si avvicinava pian piano alle mie labbra ma io, senza lasciar passare mezzo secondo in più, mi allontanai velocemente da lui.
-4: Sei un bugiardo.
In tutto questo tempo non hai fatto altro che mentirmi. E si..tu mi spaventi lo sai perché?
Perché non so chi sei realmente.- dissi, tutto d'un fiato.

-Si, forse tu non sai chi sono.
Forse non lo sai perché tu sei nata nella parte buona del mondo mentre io in quella cattiva.
Forse non lo sai perché sei sempre stata all'oscuro di tutto ciò, dell'esistenza di persone come me e scoprirlo così, ti ha sconvolta.
Ma se c'è una cosa che dovresti sapere per certo è che l'ho fatto solo per proteggerti.-
Tutto quel discorso, mi fece addolcire.
Non era cattivo e quello lo sapevo bene, aveva sempre messo me davanti a tutto, e forse avrei dovuto almeno provare a capirlo.
-Devi solo provare a fidarti di me..- continuò tirandomi a se, io lo abbracciai e quello valeva più di una risposta.

[...]

-Hai paura di stare con me,giusto?-
mi chiese mentre sfogliavo le pagine del libro di storia.
-Scegliere di stare con qualcun altro significa scappare da me e dalla tua vera natura.- continuò.
-Qualcun altro? E chi sarebbe?
Io comunque non scappo da te.-
-Il fatto è complicato..non credo debba essere io a farti capire chi è interessato a te.
E tu scappi sempre da me.-
-Ti sbagli.-
Chiusi di scatto il libro poggiandolo sul comodino ed andai a sedermi sul letto.
Leo si sedette accanto a me e ,per più di dieci minuti, mi guardò ininterrottamente.
-Ora basta..-
Mi afferrò il viso con entrambe le mani e mi baciò.
Quello fu un bacio che non potei evitare, era stato velocissimo.
Fu un bacio dato con passione e allo stesso tempo con delicatezza.

C'è un posto nel mondo dove il cuore batte forte, dove rimani senza fiato per quanta emozione provi.
Quel posto, in quel momento, era tra le sue braccia.

-Sei ancora convinta di non provare niente per me?- si allontanò delicatamente da me tenendomi ancora il viso tra le mani.
Io non lo risposi, la verità era che non sapevo cosa provavo.
Inutile negare che mi piacesse, ma eravamo così diversi ed io sentivo che la nostra storia, ancor prima di nascere, era destinata a morire.

                   Il giorno dopo

Stavo tornando a casa, la giornata era stata sfiancante ed io avevo mille pensieri tra la testa. Non potevo smettere di pensare a ciò che era accaduto tra me e Leo.
Avevo così la testa tra le nuvole che quasi non mi accorsi di aver distrattamente urtato un uomo.
-S..scusi..- dissi,mentre continuavo ad avere la testa bassa evitando di incrociare il suo sguardo.
-Non ti preoccupare..Ariel..-
All'udire il mio nome sollevai la testa di scatto, e con mia grande sorpresa mi trovai davanti Phaton.
-Se sono qui è perché voglio parlarti.
Ti prometto che non ti farò del male.-
Mi appoggiò una mano sulla spalla ed improvvisamente una luce bianca mi avvolse.

                N.A
  Ciao belliiiii, vi chiedo scusa se vi ho fatto aspettare così tanto ma fino ad oggi non ho proprio avuto tempo..
E prima di lasciarvi ci terrei a farvi due domande
Cosa ne pensate del bacio tra Leo ed Ariel? E secondo voi Ariel dovrà fidarsi di Phaton?
Sono curiosa di sapere le vostre idee e spero che il capitolo vi piaccia.
Baci, Neens 💋

| Half-blood |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora