Capitolo 14
Ero seduto su una delle poltrone rosse del Tempio ed Ardak si trovava di fronte a me.
Continuavo a pensare a quello che era appena accaduto ad Omer, che intanto giaceva a terra privo di vita.
Forse avrei potuto salvarlo se fossi stato più ragionevole, avrei potuto parlargli fuori dal Tempio ed evitare tutto quel casino.
Cosa dovevo fare per far sparire il corpo?Forse avrei potuto farlo a pezzettini e seppellirlo in giardino e poi successivamente inviare dei messaggi intimidatori ai genitori per fargli credere che il loro caro ed unico figlio era stato rapito.
Oppure,bingo!
Potevo cancellare la memoria a qualsiasi umano che conoscesse Omer, così da far sì che non fosse mai esistito.
In realtà non mi importava dei suoi genitori o dei suoi parenti ma bensì di Ariel.
Ero fermamente sicuro che non sarebbe stata disposta a perdonarmi, ero praticamente stato la causa della morte del suo migliore amico.
Di conseguenza non si sarebbe più fidata di me, facendo estinguere per sempre il mondo degli umani e il mondo dei vampiri.-Quanto tempo rimarrò dentro? Trecento anni?- chiesi ad Ardak mentre ero disteso sullo schienale della poltrona.
-Chi sarà il guardiano di Ariel? Nessuno potrebbe mai sostituirmi.-
L'unica cosa che avevo a mio vantaggio era proprio quella,nessuno sarebbe stato alla mia altezza. Avevo una dote particolare: ci sapevo fare con le ragazze, in fondo tutte volevano un ragazzo stronzo ma dolce o dolce ma stronzo?
E vabbè, insomma, fare pratica tutti i giorni per ben 600 anni non era stata una completa perdita di tempo. Tutto quello che volevo,riuscivo ad ottenerlo, anche se con Ariel era diverso. Lei era attratta da me ma,allo stesso tempo, spaventata.-Lo so che mi odierai per questo ma devo farlo, sono le regole Leo.-
Mentre Ardak pronunciava quelle parole tutto quello che riuscì a notare era che Omer aveva mosso la spalla destra.
-Si è mosso!-mi alzai velocemente andandomi a posizionare accanto a lui.
-Non è mai accaduto prima,Leo. È una cosa unica ,questo sì che è un buon segno!-Ardak si avvicinò a me e mi abbracciò,ero sicuro che non poteva finire così!
Trecento anni rinchiuso in uno specchio, no che non sarebbe mai successo ad uno come me!
-Lui ti aiuterà..proteggilo.-
Dovevo proteggere anche lui? Perché? Forse era dovuto al fatto che era riuscito a sopravvivere dove nessuno era mai riuscito fino ad allora?
Mentre pensavo ciò, presi Omer sulle spalle come se fosse un sacco.
-Ariel tiene davvero a questo ragazzo ecco
perché e sopravvissuto.Ricorda che noi profeti possiamo proteggere chiunque, anche a distanza di chilometri, a patto che gli siamo davvero affezionati. Nemmeno Phaton sarebbe stato in grado di entrare qui se non fosse stato mio fratello.-
OMER'S POV
Non era possibile. Di nuovo quell'orribile sensazione che avevo provato quel fatidico giorno al negozio, un senso di svenimento e poi nient'altro che oscurità. Ero esausto,privo di forze ma finalmente riuscii ad aprire gli occhi.
Ero appoggiato ad uno scaffale dietro al bancone, gocce di sudore mi inondavano la fronte.
-C'è qualcosa che non va Omer? Lo sapevo non avrei dovuto lasciarti solo.-
La voce di Rafael interruppe il silenzio che mi alienava intorno.
Mi alzai velocemente, lui era l'unico che poteva aiutarmi a ricordare cosa mi era accaduto, lui sì che avrebbe capito.
-Rafael ascoltami, io credo di essere morto e poi di essere ritornato in vita.-
Per la prima volta, in tutto quel tempo, Rafael mi guardò stranito.
-Ma che stai dicendo?- mi chiese.
-C'era un'oscurità e poi c'era una luce bianca , c'erano delle rocce e poi un terremoto .-
Dissi tutto d'un fiato, le mie idee erano così confuse! Avevo solo alcuni pezzi del puzzle e mi mancavano i restanti.
-Io lo sapevo che sarebbe successo, avrebbero dovuto rapire me! Svelto,va nel retro.
C'è una scatola nera con la ricostruzione del mio rapimento.-
Ah già, ciò che avevo completamente cancellato dalla mia mente era che Rafael credeva di essere stato rapito dagli alieni.Ed,in più,aveva un'intera ricostruzione di quel rapimento nascosta chissà dove, forse proprio in quella scatola nera che mi aveva appena nominato.
Corsi a prenderla nel retro, ma tutto quello che mi trovai davanti furono ben dieci scatole nere tutte di diverse dimensioni.
Cominciai a rovistare in alcune mentre sentii chiaramente il campanello dell'entrata tintinnare, qualcuno era entrato.
-Mi scusi, non sono sicuro di essere venuto nel posto giusto. Omer Teneh lavora qui, vero?-
Chi è che mi stava cercando? Chiunque fosse io non volevo affatto parlargli volevo solo capire cosa mi era successo.
-Lavorava qui un po di tempo fa, l'ho licenziato perché parlava troppo.-Ciò che adoravo di Rafael non era il suo essere così stravagante ma bensì il modo in cui riusciva a capirmi.
-Ah capisco, io sono suo zio. Sono arrivato poco fa dall'America e lo stavo cercando . Sa per caso dove potrei trovarlo adesso?-
Lo sapevo! I miei genitori avevano ancora dimenticato di avvisarmi dell'arrivo di mio zio Alfred. D'altronde non potevo mica riconoscere la sua voce,ultimamente gli avevo parlato tramite cartoline e messaggi.
Stanco di continuare a cercare nelle scatole ne presi una a caso e ritornai all'entrata principale.-Rafael è questa la scatola nera? Ce ne sono molte lì.-
Mi bloccai immediatamente quando scoprii che la persona che mi trovavo di fronte non era affatto mio zio.
-Hai mentito,ora la pagherai cara.-
L'uomo si rivolse a Rafael, puntandogli una pistola contro.
Io ero completamente pietrificato.
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| Half-blood |
Vampiro"Sei una mezzosangue Ariel,la nostra profetessa. Abbiamo bisogno di te. Devi salvarci." Ariel è una ragazza di 17 anni che sta per iniziare il terzo anno di liceo alla Green School, una delle scuole più frequentate della città. Ma, se la sua vita f...