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                             Capitolo 24

Mi diressi frettolosamente verso il Tempio e ,grazie ai poteri che avevo appena acquisito, riuscii a giungere a destinazione in men che non si dica.
Avevo meno di ventiquattro ore per riaggiustare il casino che avevo combinato ma qualcosa mi diceva che non era così semplice come pensavo.
Appena varcai la soglia del Tempio Ardak mi corse incontro, era incredibile come riuscisse a capirmi soltanto guardandomi.

-Leo, dimmi immediatamente cosa è successo.- affermò, poggiandomi una mano sulla spalla e incitandomi a sedermi su una delle poltrone rosse.
-Cosa non è successo,Ardak. Sono qui per informarti di una semplice cosa. Non voglio più essere il guardiano di Ariel.-
Quelle parole uscirono dalla mia bocca come spine, era difficile per me accettare ciò che avevo appena affermato ma era l'unica cosa che potessi fare.
Avevo rinunciato a poterle stare accanto per sempre, ma anche se non l'avessi fatto non avrei potuto proteggerla.
Ero diventato troppo debole e avevo bisogno di starle lontano, anche solo per poco tempo.

-Non esiste, siamo così vicini. Manca poco, Leo. Ti prego resisti.- la voce di Ardak si interruppe a causa di un colpo di tosse.
-Non posso più proteggerla, lo capisci? Stavo quasi rischiando di farci ammazzare questa mattina.- sbottai, alzandomi furiosamente dalla sedia.
Tutta quella situazione mi faceva innervosire.
-Un momento, come sei riuscito a salvarla?-
Quelle parole di Ardak mi fecero tentennare, anche se solo per un secondo. Era difficile raccontargli com'erano andate le cose.
Estremamente difficile.
Poi le parole uscirono di soppiatto dalla mia bocca.
-Ho distrutto la mia collana.-
-Tu cosa? Sei impazzito?- Ardak colpì con violenza il tavolo al centro della sala, facendomi sobbalzare.
-O la collana o Ariel. Non ho avuto scelta,non potevo lasciarla nelle mani di quei bastardi.- dissi, abbassando lo sguardo.
Il solo pensiero di quello che avrebbero potuto farle mi faceva letteralmente rabbrividire.
-Sai cosa ti dico? Se speri che la questione si risolva in un batter d'occhio in modo che tu abbia la coscienza pulita, scordatelo. Andremo alla sede del consiglio e ti farò restituire la collana.- non mi diede nemmeno il tempo di rispondere che in un batter d'occhio ci ritrovammo al centro di una sala.
Era la casa dei membri del Consiglio e c'era una cosa che la rendeva inconfondibile.

Vi era un simbolo di una stella sul pavimento,simile alla rosa dei venti.
Poteva sembrare un semplice disegno se non fosse per l'estremo significato che celava dietro.
Era il punto esatto dove avveniva l'incoronazione a profeta.
Le quattro punte donavano poteri diversi tra loro.
Poteri che lasciavano al profeta il completo controllo di Acqua,Fuoco, Terra ed Aria.
-Fratello, cosa ti spinge a farmi visita?- la voce di Phaton interruppe il silenzio che era piombato nella sala.
Ardak non aveva mai lasciato il Tempio,era una sorta di protezione per lui ed ora era decisamente più esposto a qualsiasi attacco o pericolo.
- Questa mattina Leo ha subito un'attacco, Ariel era in grave pericolo e Leo ha commesso un piccolo errore. Per riuscire a scappare ha distrutto la sua collana.
Ora, so bene che non è nel tuo interesse proteggere Ariel , ma sai bene che se io e lei scompariamo sarete destinati anche voi a sparire e credo che questo non ti faccia piacere. Il capo qui sei tu, e devo per forza chiederti il permesso. Abbiamo bisogno di una nuova collana, o saremo tutti spacciati.-
Ardak fece quel discorso con estrema calma, mentre Phaton non aveva fatto altro che mangiarsi le unghie, a gambe incrociate.
Amava avere le persone ai suoi piedi.
-Sono disposto a tutto per te anche ad uno scambio, caro fratello. Sai bene che per una collana che si crea, una vita e destinata a spegnersi.-

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