Capitolo 20.

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What you doing to me?


"Te lo ripeto per l'ultima volta, non ho mai recitato in un porno!" Sbuffò con tono lamentoso il moro sdraiato al mio fianco.

Sapevo perfettamente che era divertito, ma non voleva darmi la soddisfazione di vederlo ridere.

"Sei serio?" Chiesi nuovamente.

Lui alzò gli occhi al cielo e si morse il labbro, soffocando il sorriso ironico che si stava formando sulle sue labbra.

Tornò a guardare lo schermo del suo telefono, non prestando davvero attenzione a quello che faceva.

"Non mi piace essere ignorata"
Sbuffai, mettendomi seduta e raccattando il libro dei sonetti di Shakespeare sul comodino.

Lui mi concesse un briciolo di attenzione e piegò l'angolo destro della bocca in un sorriso.

"Sembri una gattina offesa"
Ridacchiò, mettendo nella tasca il suo Iphone.

"Vaffanculo, Zayn" Borbottai con poca finezza.

"E sei anche permalosa" Rise, avvicinandosi di più a me.

"Io non sono permalosa" Ribattei, chiudendo di scatto il libro.

"Oh sì invece!" Mi prese in giro e si sedette di fronte a me.

Io buttai a terra il volume di Shakespeare, mi appoggiai meglio con le schiena alla spalliera del letto e gli feci segno di sdraiarsi.

Lui appoggiò la testa sul mio stomaco e sospirò. Come era possibile che io e Zayn fossimo sullo stesso letto senza saltarci addosso e ci stessimo comportando da fidanzatini? Era contro natura! Era come vedere un pesce volare!

I ragazzi erano tornati all'Hyde Park, le coppie erano uscite e i single erano a fare shopping. Io e Zayn eravamo in stanza a coccolarci. Come diavolo era possibile?!

"Siamo proprio strani" Sussurrai sovrappensiero, accarezzandogli i capelli.

"Me ne rendo conto" Mormorò in assenso.

"Siamo sopra un letto e non stiamo scopando. Roba da matti!" Ghignò.

Io gli tirai un pugnetto sulla spalla e tornai a immergere le mani tra i suoi capelli.

"Sei la prima ragazza che mi tocca i capelli. Qui a scuola sanno tutti della mia ossessione per i miei capelli" Confessò e io tolsi immediatamente le mani.

"Ti ho detto di smetterla per caso? Ho solo detto che sei la prima, non che devi smettere" Borbottò, sistemandosi meglio tra le mie gambe.

Appena tornai ad accarezzargli la cute, lui mugugnò in assenso. Se ne rendeva conto che stava facendo le fusa?

"A quanto pare non sono io la gattina qui. Stai miagolando, Zic" Sorrisi e il soprannome Zic, mi fece ritornare in mente la festa.

Cosa avevamo davvero fatto la scorsa sera? Era una domanda che mi vorticava in testa già dalla mattina.

"Ma alla festa noi abbiamo.."

"No, Emily. Te l'ho detto" Non mi permise di finire la frase.

"E' vero che ti ho fatto una sega nel bagno?" Chiesi.

"Sì e ci sai davvero fare, devo ammetterlo" Rispose incontrando il mio sguardo.

"Perciò io ti ho fatto sfogare gli ormoni e tu non hai ricambiato?"
Risi, cercando di smorzare l'aria troppo seria.

"Mmh..sono stato parecchio stronzo. Forse dovrei darmi da fare" Bisbigliò maliziosamente.

Si girò verso di me e mi arpionò una coscia con la mano, facendomi scivolare sul copriletto. Appena riuscì a farmi sistemare in una posizione più comoda, si sdraiò su di me e strusciò il suo bacino contro il mio.

Your love is my drug. [Z.M]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora